Amico è,  In viaggio con il Portinaio,  L'altro Mondo

ADJECTIVE BOY!

0868Cosa succede nella mia casa di solito?
Allora, “Dina la coinquilina” si alza alle 6e30 con il suo pigiamone di Hallo Kitty sintetico, basta che struscia la manica sulla carta e si fa un bel barbecue di salamelle.
Credo si prepari in tutta fretta delle uova e del tè e poi corre a scuola lasciando tutto nel lavandino.
Patrick invece più o meno si alza con noi, la sua colazione è a base di succo di pomodoro (che già l’alito non ti aiuta, poi se ci metti anche i sapori aciduli, puoi stenderci tutti), un cespuglio d’insalata che sembra la parrucca di Sailor Mercury, perché ha le foglie blu, infine non contento si fa il riso, il salmone arrosto e il vino!
Io mangio naturale, mi dice. Va bene, ok! Ma se m’impesti la cucina di odori dell’orto e di mare mentre io puccio quei quattro biscotti nel latte e caffè, cazzo! Apri ‘sta finestra!
Scusate, è lo sfogo della convivenza.
Poi c’è la Piera, che ha deciso di collezionare la carta dello yogurt e di assaggiare tutti i biscotti dei supermercati che ci sono da qui a Shibuya (ricordo, un quarto d’ora a piedi).
Lecca e lava la carta del coperchio e poi la nasconde nel suo passaggio segreto, dove tiene tutti i portachiavi.
Un giorno ne stavo buttando una e mi ha immobilizzato con la sua scacciacani di Hallo Kitty!
Tre modi di fare colazione e nessuno che ti dice: “vuoi un caffè”?
La Piera sta diventando socievole come il mostro di Loch Ness: sai che c’è, ma non si vede mai!
Non ha più voglia di parlare in inglese, perché dice che mi deve tradurre! “A bella di Brescia”, guarda che me lo sono sorbito io ieri sera Patrick, mentre mi confessava che la sua fidanzata è una porca maialona a letto!
Ma niente, non la schiodi. Certo è vero, Patrick è pesante come un tram in faccia, ma basta lasciarlo parlare, tu gli dai l’argomento e lui è come Piero Angela, inizia dal principio.
Visto che Yasu vuole portarci un borsa a Milano, e spero che non la rivenda a qualche nerd della Yamato shop, oggi siamo tornati ad Akihabara!
Durante il tragitto in treno abbiamo visto in lontananza il Pokemon Center, grande attrazione agli inizi degli anni 2000. Ora non so cosa ci sia, forse il catasto o il ministero delle infrastrutture preseduto da Pikachu e da Bulbasaur.
Peccato che siamo arrivati tardi all’Electric Town e io ho iniziato a farmi venire le convulsioni.
Faccio resistenza davanti a tutto, anche al Goldrake. Che è il sogno della mia vita!grendizer
La Piera invece non perde tempo e si lancia su orsetti e donnine gatto!
Devo fare qualcosa, andiamo da Mandarake?
Se il negozio di Nakano è un tripudio per gli occhi, qui c’è da entrare con il defibrillatore!
Sterminati corridoi di vetrine, con tutto quello che potete immaginare! Ovviamente su otto piani.
Dalle parrucche di Sailor Moon per diventare una perfetta trans giapponese, allo specchio magico di Stilly che se vuoi ti trasforma in qualsiasi cosa!
La Piera era tentata ma io le ho fatto mettere il limite alla carta di credito a 10 euro… al mese!
Si passa poi all’hentai, le bambole in posizione hard. Il premio lo vince la geisha legata al palo, con un polipo che le succhia… Guardate che è arte, c’è un quadro di ukiyoe che ritrae una donna e il suo amato mollusco!
I prezzi sono convenienti ed è ovvio che ti fai prendere dall’agitazione di avere tutto.
Ma è tardi e non possiamo metterci a girare alle 6 di sera per questi vialoni sterminati.
G: “Senti torniamo domani?”
P: “Siiiiiiiiii”
È un attimo convincere la Piera, fai dondolare due portachiavi e la ipnotizzi subito!
Infatti io ho “Hallo Kitty Ipnotica” e la versione siciliana “Hallo Kitty IPPINOSI” (come diceva la mia prof. di Diritto alle superiori).
Sul treno di ritorno c’era una donna vestita come l’ultima meretrice prima della legge Merlin, che portava in giro suo figlio piccolo!
P: “Ma ti rendi conto che questa è una madre, ma com’è vestita!?”
G: “Da zoccolona.”
P: “Ma suo figlio come cresce?”
G: “Ma non vedi che è finto! È della Sony.”
Mi viene in mente quella pazza che gira sotto casa nostra con un passeggino beige, con stampati dei cagnolini… Peccato che dentro ci tenga due gremlins! Mi è mancato il respiro, mi sono avvicinato pensando ci fossero due poppanti con gli occhi a mandorla e invece? Due Chihuahua vestiti uno d’apina giallo e nero con le alucce e l’altro con la gonna di jeans e la canottiera rosa!
In più, ‘sta dissociata, ha la borsa con dentro un altro cane vestito da calabrone.
In Giappone, credo oggi o ieri, sono iniziate le scuole.
Pensare che erano finite due settimane fa… Mi fanno un po’ pena gli studenti, vestiti con queste divise bruttissime, di due taglie più grosse. Non si distinguono per niente, viene annullata la loro personalità e poi succede che appena finiscono vanno a Shibuya a tingersi i capezzoli e ad affilarsi le unghie!
Ho chiesto alla Piera se mi fotografava le mutande delle studentesse che pare abbiano su i panda e i cerbiatti.
A proposito, le compro o no le mutande usate delle ragazze burusere?
Lancio il televoto!
Questa sera invece sono uscito con gli amici di facebook.
E quindi, come un appuntamento al buio, ho incontrato: Chiara di Como che fa l’architetto, Mauro di Milano che lavora da Prada, Daniele di Milano che non mi ricordo cosa fa perché ero troppo concentrato a ingoiare una melanzana intera… e Consuelo e Melissa, toscane, simpatiche e…
G: “Piacere Io sono Gabriele, perché sei pettinata come una di Shibuya?”
Consuelo: “Sono andata in tv.”
G: “A fare la velina?”
Melissa: “No, lei fa la adjective-girl.”
Mi si è aperto un mondo, anche io voglio fare questo mestiere!
Pare che se insegni Italiano puoi lavorare anche in tv e fare trasmissioni che trattano di insegnamento, mentre se fai il cuoco e vuoi fare anche la ballerina no! Perché c’è il conflitto d’interessi.
Lei lavora con quei due coglioni che avevamo visto all’onsen in tv. Pare che durante alcune puntate Mauro abbia sentito dire “ripetete con me: la mia ragazza ha le sue cose.”
Ahahhahahaahhaha!!
Oppure “Dio bonino”.
Siamo a questi livelli?
Corro subito a chiamare Mia San, le avevo detto di registrarsi le puntate. Mica che torna dicendomi “vuoi le mie cose?”
Stasera ho anche mangiato la mia prima melanzana in un ristorante cinese e anche della verdura, che sembrava gambo di fiore colto per strada.
Non potevo certo fare lo schifiltoso, ho preso e ingoiato con chili di peperoncino sopra.
Chi se ne frega delle verdure!
Io penso sempre a diventare “l’uomo aggettivo”.
O l’uomo oggetto?
Alla prossima.

Il Portinaio

2 commenti

  • Fabrizio

    hahahahahahahah Gabry, sei il mio mito personale
    rido da solo fino alle lacrime leggendo i tuoi commenti di cani improbabili e mamme zoccole.

    Se non ti conoscessi, direi che è tutto inventato

    Ti adoro!!!

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