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FINCHE’ MORTE NON CI SEPARI

Due matrimoni in neanche un mese. Uno classico cattolico meridional siciliano e l’altro protestante evangelista luterano orientale.
Sono sopravvissuto a tutti e due!
Spesso in molti si lamentano quando vedono nella casella della posta l’invito ad un matrimonio. Perchè bisogna alzarsi presto, andare dal parrucchiere, tagliarsi le unghie dei piedi e rispolverare quell’abito elegante che ormai era diventato cibo per tarme.
In questo periodo ho ricominciato a fare sport, il mio corpo sta dimagrendo e i muscoli si ridefiniscono.
Torno spesso con l’acido lattico e svengo sul letto, ma con un pensiero…dove cazzo trovo un vestito che non mi faccia sembrare un geometra del catasto?
Ho cercato in tutti i luoghi e in tutti i laghi e alla fine ho dovuto scendere a compromessi con mia madre:

“Gabry facciamo così, per risparmiare ti tieni il tuo abito vecchio demodè e ti compro la camicia nuova”
“Solo se di marca…”
“Va bene…”
“Anche 5 pacchetti delle figurine dei cucciolotti”
“Affare fatto!”

Ed è sempre così, ogni anno cerco qualcosa di elegante da tenere in “caso di matrimonio” ma alla fine non trovo nulla.
Quest’anno poi la moda prevede il blu (che non tollero) e il grigio lamè da pappone di Sharm el Sheik.
Vabbè andiamo a sti cazzi di matrimoni o no?

“Posso venire anche io?”
“Mamma non sei stata invitata”
“Ma voglio vedere la sposa”
“Non fare la terrona invadente!”

Ogni volta che varco la chiesa mi arriva sempre la stessa telefonata:

“Allora com’è?”
“Mamma che ne so! Non è ancora arrivata”
“Fai le foto?”
“Adesso vedo…”
“Sei il più elegante?”
“Non devo dirlo io…”
“Ma sei il più elegante?”
Click!

I matrimoni classici hanno sempre lo stesso rito: Lo sposo aspetta in chiesa tutto sudato, la suocera sparge per terra le puntine, i bambini cagano la minchia e si arrampicano sulle statue della Madonna.
Ma questa volta siamo stati più fortunati perchè, alcuni selezionati invitati, hanno potuto vedere la sposa in anteprima per un aperitivo pre-cerimonia.
Così ho potuto capire un po’ quale sarebbe stato il mood della giornata.

“Ahadofjsriodfsclkclkslflskflskfaòfkca”
“Certo…certo”

Di solito gli anziani prensenti sono tutti emozionati e iniziano a parlarti come se ti conoscessero da sempre.

“Gabry ma la conosci quella signora?”
“No”
“E come facevi a capire quello che diceva?”
“Il segreto è annuire”

Poi arriva il gran momento, la sposa e il padre varcano la santa porta della chiesa e si avvicinano all’altare mostrandosi come due pavoni in calore.
L’etichetta vuole che sia la sposa al centro dell’attenzione, che tutti gli occhi siano puntati su di lei e che lo sposo venga relegato in un angolino!
Ricordo che l’unico uomo in Italia che abbia surclassato la moglie il giorno delle nozze è stato Clemente Russo. Io avrei pagato 25 Euro per essere presente alle sue nozze e vederlo vestito da marito di Sailor Moon.


E poi c’è tutta la cerimonia che è sempre la stessa.
Il prete dice l’omelia, confonde l’amore con la fede, crede che i due compagni andranno ogni domenica a messa, alcuni leggono brani tratti dal vangelo, pochi fanno la comunione e infine c’è il benedetto sì.
Poi si tira il riso e tutti di corsa al pranzo a sgomitare per il momento aperitivo.

Ma l’altro matrimonio?
Non posso mettere lo stesso abito, mi va grande, sembro lo scemo del villaggio.
Visto che sono protestanti, magari dissentono pure sui vestiti cerimoniali.
Fanculo il pantalone con le pence, w i jeans e la giacca elegante.
Rivedere tante orientali tutti insieme mi ha ricordato il mio viaggio in Giappone, tutte eccitate facevano sorrisini e urletti, mettendosi immancabilmente la mano davanti alla bocca. Anche un po’ per nascondere i pessimi lavori di ortodonzia.
Le chieste protestanti sono più minimaliste, in stile Armani. Un crocifisso troneggia sopra il modesto altare e nessuna pacchianata d’oro, statue o quadri abbelliscono le pareti.
La Madonna è assente ingiustificata e dei Santi neanche l’ombra.
Più che evangelisti protestanti luterani direi evangelisti essenziali.
All’ingresso una signorina mi ha consegnato un foglietto piccolissimo con la celebrazione del matrimonio.
Un pieghevole a tre ante contro il libricino da 15 pagine del classico cattolico.
In corpo 2 c’è scritto tutto il rito e mi chiedo se i protestanti sanno che al mondo esistono i presbiti.
Il loro cerimoniale è suddiviso così: preludio, invocazione, preghiera, inno, bibbia, promessa, dichiarazione, sermone, benedizione, inno parte 2, postludio, magliette di Maradona, Sushi e sashimi e sms di nascosto.
L’apoteosi arriva però quando il pastore dichiara: “siccome la chiesa è sottomessa a Dio anche la donna deve essere sottomessa al marito”.
Le amiche giapponesi della sposa non hanno battuto ciglio, mentre le italiane hanno incominciato a fare gestacci del tipo “suca”, “ti aspetto fuori”, “ti ammazzo la mamma”.
In effetti non contento lo pseudo prete ha ripetuto almeno 6 volte questo concetto.
E non importa se il marito è un miscredente, dovrà essere sempre e comunque la moglie a pregare per lui e a pulire con la lingua per terra.
Non so cosa mi ha trattenuto dal fare una pernacchia o tirare la testa di un cavallo mozzato sull’altare. Cavolo siamo ad una festa, bisognerebbe divertirsi invece che mortificare la donna in quella maniera.
In effetti quando sei in una chiesa protestante un po’ ti annoi, perchè se non vuoi seguire la cerimonia non sai dove guardare. Non c’è niente!
Nemmeno un quadretto con una santa sgozzata o una tomba con una mummia di qualche vescovo.
Comunque le giapponesi che fanno tanto le devote, si distraevano per aggiornare il loro status su Twitter: “sottomessa”, “Gesù è morto e io devo morire per mio marito”, “chino il capo al mio padrone”.
Adesso mi manca di frequentare un quacchero, un mussulmano e uno shinotista, per farmi invitare anche ai loro matrimoni!
Ma credetemi l’unico in cui ci si diverte e dove si balla…

Il Portinaio

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