giulietta la bella vita
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GIULIETTA, LA BELLA VITA

“Ciao ti ricordi di me?”
“Fammi pensare…!”
“Scemo! Tu sei bravo con i cani vero?”
“Se devi farmi curare qualche carlino indemoniato ti dico subito di no!”
“Ho bisogno che tu faccia parlare un cane”
“Non sono il mago Silvan”
“Ti pago!”
“Ok Ci sto…che razza è?”
“Un Pincier”
“Si scrive Pinscher”
“Lo so! Stiamo parlando al telefono!”
“Volevo fare il supponente”

Ho conosciuto tre Pinscher nella mia vita e tutti e tre avevano la stessa caratteristica. Erano dei rompicoglioni!
Il primo era della figlia dell’ex fidanzato di mia cugina.
Una femmina isterica che ti mordeva sempre i pantaloni, così senza che le facessi niente.
Viveva in un ranch insieme a 40 cavalli, gatti, topi, galline, cani meticci e uno struzzo.
Giuro c’era anche uno struzzo! Volevano allevarlo per le uova poi credo l’abbiano dato al macello perchè era troppo cattivo.
La cagna si chiamava Milly. E già era un buon motivo per essere aggressivi.
Si poteva ritenere fortunata perchè era l’unica che poteva dormire in casa, ma non c’era verso di tenerla a bada. Ogni volta che varcavi in cancello con la macchina quella ti rincorreva come una pazza.
Però era ignara di quanto un’ auto potesse essere mortale. Era proprio ignara…auto…cane…cane…auto e “ciak”!
E’ morta!
La figlia dell’ex fidanzato di mia cugina ha pianto per giorni. Poverina già era brutta e antipatica e in più l’unico essere vivente che la cagava era stato strappato dalla vita terrena. Suo padre non ha più voluto cani di piccola taglia.
La seconda Pinscher è ancora viva…credo.
La conosco a malapena, ma è tanto simpatica. Perchè è vecchia e decrepita, quindi non ha quell’iperattività che contraddistingue questi piccoli Dobermann.
Peccato abbia un alito che sembra di stare nelle tomba di Tutankhamon. Quando va al parchetto si porta dietro scie di morte e carestia. Le persone che incrocia muoiono al suo passare e l’aria diventa pesante. Pare che il clima funesto di quest’estate sia causato dalla sua fiatella.
Il terzo Pinscher è di un mio amico. Si chiama Ombra. Vive nell’hinterland milanese ed è sicuramente un esperimento genetico degli alieni. Può passare ore a portarti una palla, ti ipnotizza con lo sguardo e ti obbliga a vivere al parco.
Ha installato un microchip sotto la pelle che la rende ignifuga e catalizzatrice della buona sorte, infatti se attraversa con il semaforo rosso non le succede mai niente.
Quando ho incontrato Giulietta però…

“Scusa amico ma il cane che dovevo far parlare è un Chihuahua”
“E cosa cambia?”
“Beh uno è di orgine tedesca e l’altro è messicano”
“Per me ciuaua e pincier sono tutti uguali”
“Si scrive con tre H Chihuahua!”

Questa è Giulietta. Parla grazie al Portinaio. E’ snob, fashion victim e conosce un sacco di stilisti!
Potete trovarla su Facebook e sul suo SITO. 🙂
Cercate di amarla!

Il Portinaio

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