“2 agosto: sono alla stazione di Bologna. Telefono a Teresa ma non c’è. Decido quindi di andare a Venezia. Prendo il treno che parte alle 11:11. Ho preso un cestino da viaggio che ho pagato cinquemila lire. Dentro c’è carne, uova, patate, pane e vino. Mentre scrivo sto mangiando”
Era a Bologna il giorno della strage alla stazione.
Gli piaceva l’Italia, voleva sapere di più sulle noste origini, sulla religione e sull’arte.
Studiava Iwao. In una delle univeristà più prestigiose di Tokyo. Era arrivato da noi grazie a una borsa di studio.
Voleva rimanere di più, per questo si era trovato un lavoro come insegnante privato.
Quel giorno era seduto sugli anni di piombo.