In viaggio con il Portinaio,  L'altro Mondo

LA PRIGIONE HOTEL RAIZAN AD OSAKA!

Yasu-san ci ha lasciato alla stazione.
P: “Ma non è Osaka qui?”
Y: “No è Takatsuki”
G: “Ma che ore sono?”
P: “Le 7 del mattino.”
G: “Ma dove siamo?”
Y: “Takatsuki”
G: “Ma non siamo ad Osaka?”
Y: “No, Takatsuski.”
P: “Ho capito!!!”

Bene, se la prossima volta un giapponese vuole portarvi ad Osaka, non fidatevi. È come se uno che
ti dà un passaggio a Milano ti lascia a Jerago con Orago, poi però devi prendere il treno per la
stazione centrale e scoprire che il tuo hotel è a Rozzano!
Io e la Piera sembriamo gli zombie del video di Thriller, in mezzo alla stazione schiviamo i pazzi
dell’ora di punta che vanno al lavoro. È una scena da film! Sembra che danno il pane gratis. Gente
che salta, altri che fanno lo slalom, se rimani fermo rischi di essere travolto e ti ritrovi in ufficio con
qualche giapponese.
Io ormai ho le occhiaie fino ai capezzoli, la Piera ovviamente manifesta La Fottuta Gaijin.
P: “’Sti maledetti che mi vengono addosso, ma non mi vedono?”
G: “Non soffiarti il naso, è maleducazione!”
P: “Che me ne frega, mica mi tengo il catarro dentro. Questi sputano e tirano su col naso,
senti questo di fianco a me, è disgustoso!”
Arrivati ad Osaka ci tocca prendere un altro treno, che fa il “giro giro tondo” intorno alla città ed è
di colore merda!
Siamo partiti col piede sbagliato stamattina e non vediamo l’ora di arrivare in hotel!
Fermata Shin-Imamiya, che se non erro “shin” vuol dire “nuovo” in Giapponese e quindi sarà una
bella stazione!
Cosa troviamo al nostro arrivo?
G: “Dio sembra Beirut!?”
P: “Cos’è quella?”
G: “È un luna park dismesso?”
P: “Ma no funziona…forse. Guarda le montagne russe, escono dai palazzi.”1581
G: “Che gente c’è? …Ci sarà un bar? Che ne so uno Starbucks, un cesso dove pisciare.”
Fuori dalla stazione un vecchio urla contro uno in bicicletta, gli tira dietro un ombrello e ci guarda
come se fossimo due zebre nella fossa dei leoni!
G: “Andiamo qui a bere un caffè?”
Entriamo da Maria la Svonciona, che ci accoglie con un sorriso. Nonostante il bar sia frequentato
solo da operai e muratori, c’è un’aria familiare e anche una bella puzza di topo morto.
Ma la signora è carina, vuole obbligarci a prendere il panino con l’uovo sodo, ma noi gentilmente
rifiutiamo.
G: “Two coffees, please.”
Avevo detto due caffè, non l’acqua del mocio.
Dopo aver pagato 600 yen (pari a circa 4 euro e qualcosa) per due tazze di brodaglia, usciamo a
cercare il Raizan Hotel, che sembra il nome di un campo di concentramento!
Secondo la mappa del sito si trova di fronte all’ingresso delle giostre, peccato che davanti
all’ingresso ci sia un incrocio. Quale strada prendere?
Un gaijin mi passa di fianco e mi dice “good morning”, io non lo cago più di tanto, ma col senno di
poi capisco che voleva avvertirmi di scappare!
In giro ci sono degli spazzini, dei barboni che ancora dormono e La Fottuta Gaijin che lancia
sentenze a Mia-san e saette nel cielo!
Chiediamo ad un negoziante ma niente, non sa dov’è. Domandiamo all’anziana signora che sgozza
le galline ma ci caccia in malo modo. Fermiamo lo yakuza ma non ci presta attenzione. Proviamo
con l’ubriacone ma vomita birra. E alla fine ci ritroviamo sempre davanti a questo incrocio.
Qui è pieno di sale Pachinko e ristoranti tipo friggitorie con insegne trash e luminose.
Si respira aria di piscio e ci sono questi mercati coperti lunghissimi e stretti, pieni di osterie e
negozietti inverosimili.
P: “Dove siamo?”
G: “Ma questo non è il Giappone, secondo me Yasu-san ci ha portato in indietro nel tempo.”
Dopo un’ora ci accorgiamo che il nostro hotel è proprio sopra il nostro naso, peccato sia coperto
dalle impalcature.
P: “C’è Uniqlo, possiamo fare shopping.”
G: “Guarda, vendono le tabi qui.”
P: “Ma che negozio è!?”
G: “Per i muratori, qui c’è scritto worker.”
In effetti le tabi che vendevano non erano molto belle e sfido qualcuno a comprare qualcosa in
questi negozi senza prendere la sifilide.
Arrivati davanti all’hotel scopriamo che esistono due ingressi: hotel Raizan North e hotel Raizan
Sud. Noi entriamo nel Sud e la receptionist, che sembra “Misery non deve morire” cino-version, ci
guarda male.
P: “La suite imperiale, grazie.”
G: “Mi sa che non ha capito. Guarda qui quante VHS, ma perché? C’è anche Sailor Moon, ti
prego…bellissimo!”
La receptionist ci manda al Raizan North, pare che noi abbiamo prenotato di là.
Qui ci sono due portinai, uno che sembra il pilota di Star Treck, quello cinese, ve lo ricordate?
L’altra la battezzo subito “via col mento”, perché ha una geppa che fa d’attaccapanni!
P: “La suite doppia con vista mare.”
G: “Guarda le Vhs porno.”
P: “Sì, si vedo due che si leccano.”
Io e la Piera abbiamo due stanza separate, lei sta al 7° piano e io all’8°.
Mentre aspettiamo l’ascensore notiamo che ci sono due docce di fianco alla reception, una per sole
donne e l’altra mista. Quando si apre la porta dell’ascensore, escono due in accappatoio.
P: “Mica dovremo andare in giro per l’hotel così?”
G: “No, noi avremo la iacuzzi e le terme private.”
Il piano della Piera è off-limit per gli uomini, possono stare solo le donne!1591
Oh mio Dio, questo è un carcere!
Corridoi lunghissimi come l’hotel di Shining. Ci manca il bambino con il triciclo e anche quello del
Sesto Senso che vede la gente morta e siamo a posto!
La mia stanza è grossa come il cesso di casa mia, c’è un odore di animale. Mi ricorda il furetto che
avevo.
Dopo 5 secondi arriva la Piera in preda al panico e La Fottuta Gaijin si manifesta in tutto il suo
splendore!
P: “Che schifo, cos’è questo posto?! Gabry, c’è un solo bagno per piano e ci sono 32 stanze! Era
pieno di capelli il lavandino e c’è una pazza che si pettina un ciuffo da mezz’ora!”
Ora ho capito, lei è finita nel piano di massima sicurezza. Pare che l’abbiano messa con la Franzoni,
ma siccome la Piera è chic ha preferito stare con la Gucci, così cuciono le borsette insieme!
P: “Gabry, sulle mie lenzuola ci sono macchie di s…”
G: “Zitta! Te l’avevo detto di non portarti il kit dei R.I.S., sai che dopo ti viene il trip e inizi a
vedere tutte le macchie con la luce blu!”
P: “Gabry, voglio andare via mi fa schifo! C’è una sola doccia in tutto l’hotel! Moriremo di
dissenteria o di qualche infezione virale.”
G: “…Tu non senti odore di mensa? …E poi questi fazzoletti di carta di fianco al letto.”
P: “Sono per masturbarsi con le videocassette porno, ma nel mio ci sono solo donne, come fanno?”
G: “Magari nel tuo usano altre cose.”
P: “Qui siamo nella merda di D…!”
G: “Non dire bestemmie…Siamo stati puniti perché sei un’atea spendacciona!”
Un po’ ha ragione, neanche quando ero andato al campeggio a Zambrone avevo provato tanto
ribrezzo!1595
Questo posto è pieno di Koreani e Cinesi, che lavorano come muratori qua in zona. Poi ci sono un
sacco di stranieri e delle donne, secondo me, di facili costumi!
G: “Vado a prendere una Vhs porno?”
P: “Sì…Xiao Mei ha la mandorla dolce.”
G: “Oppure puoi vedere “prendimi col tuo involtino primavera.”
P: “Godurie alla salsa di soia.”
G: “Anaru seccsu al Sushi bar.”
Sembra di stare nel film Hostel: aspettano che ti addormenti e poi ti portano via e ti uccidono, oppure
ti tolgono un rene per venderlo al mercato dello yakitori!
È così che ci si sente in carcere? Meno male che qualcuno ha la wirless senza password, così
almeno riesco a comunicare con la civiltà!
Intanto la Piera cerca conforto fra le braccia di Olindo e Rosa al 6° piano.
Niente, Osaka non ci piace. Anche la stazione non è un granchè, qui ci sono meno scritte in inglese
e l’unica cosa che ci conforta è il castello!
Una bella pagoda giapponese immersa in un parco, ma senza sakura.
Siamo sfigati, dovunque andiamo c’è freddo e ‘sti maledetti fiori non sbocciano!
Non abbiamo molta voglia di entrare nel castello, quindi ce ne stiamo nei dintorni a mangiare
takoyaki (polpette fritte ripiene di polipo) e okonomiyaki.
Ovviamente i baracchini di fianco al castello vendono Hallo Kitty vestita da polipo (perché qui è
una specialità) e vestita da fritto misto e da geisha!
Torniamo a casa con la morte nel cuore. Io spero solo che passi in fretta, magari sono aperte le
giostre. Invece niente, spente e lugubri come una scena di guerra.
Finiamo a fare shopping da Uniqlo, portandoci a casa canottiere di pizzo la Piera e due cappelli io.
P: “Basta, ho deciso non mi lavo! Mica posso beccarmi qualcosa.”
G: “Io sono andato a pisciare e ci sono negli urinatoi le palline di canfora per disinfettare e hanno
anche il coraggio di mettere la saponetta per lavarti le mani!”
P: “Da me c’è ancora la pazza che si sta pettinando il ciuffo da 4 ore.”
G: “Che ciuffo?”
P: “I capelli, pirla!”
G: “Andiamo a mangiare?”
I ristoranti, come vi ho detto, hanno insegne enormi con polipi giganti, pesci-palla verdi, buddha
sorridenti e tutti cucinano fritto.
Ne scegliamo uno a caso, con l’insegna più grossa del quartiere.1667_cena
Dentro sembra l’Osteria Numero Sette “qui ti mostrano le tette”. Pieno di gente che fuma, urla, e
ridacchia. Il cameriere ci fa accomodare e ci porta un cesto di cicoria dentro una latta di metallo con
sotto un’altra latta piena di brodo nero!
Noi ci sediamo e di fianco a noi, accovacciato come un ladro, c’è un altro cameriere che aspetta che
ordiniamo.
P: “Beh, se ci fai sedere e vedere il menù?”
G: “Do you speak english?”
Il cameriere dice no con la testa.
G: “Beh, neanch’io!”
P: “Glielo dici a ‘sto pirla di andarsene e tornare dopo?”
G: “Tanto fanno solo fritto qui.”
La nostra cena consisteva in stuzzicadenti lunghissimi con attaccati due pezzi di salmone fritti,
patate crude fritte, coda di gatto fritta e una specie di stufato di manzo in salsa di fagioli che
sembrava colore della merda! Scusate ma sto ancora pensando a quella cena e a tutti quei camerieri
che prendevano il cibo dai sacchi della spazzatura!
Purtroppo la Piera era di spalle e, mentre sgranocchiava l’insalata, annuendo che era fresca e
croccante, io vedevo la cameriera pazza che portava dalle cantine dei sacchi neri di spazzatura e
tirava fuori cespugli di insalata, li metteva in un sacco trasparente più piccolo e poi nelle latte di
metallo. Poi prendeva le latte e le impilava una sopra l’altra facendo così toccare le foglie con il
fondo dei recipienti!
Non ho detto niente alla Piera perché non volevo rovinarle quel momento ma, se fosse morta, avrei
potuto rivendere i suoi portachiavi al mercato nero di Ueno e farmi un po’ di grana!
Io ho mangiato in 30 secondi perché volevo uscire da quel posto, ma in giro c’era solo desolazione
e ubriachi. Dopo un caffè alle macchinette siamo tornati al Raizan, la nostra ora d’aria era finita!
Domani si va a Kyoto e che Dio ce la mandi buona!
Buona notte, anzi oyasuminasai!

Il Portinaio

2 commenti

  • Ginevra

    Facciamo una bella cosa: la prossima volta mi date i soldi e a Osaka ci vado io. Tuuuutti più felici, soprattutto io ad abbuffarmi di takoyaki. E prendere tutti i treni necessari in allegria (se sono riuscita ad uscire dalla stazione di Shinjuku a Tokyo, posso affrontare qualunque indicazioen, finchè non sto guidando U_U L’importante è non guidare U_U) …
    Aaaah, questi cittadini del mondo curiosi ed entusiasti, capaci di trovare il lato buono nelle cose, pieni di adattabilità … che vanno a bere il caffè al bar fuori dall’italia … penso che domani andrò a mangiare fois gras in indonesia, si si

  • MarcoTogni.it

    Hahaha, grandissimi.
    Io sono stato in un hotel così a Tokyo (sto caricando il video proprio in questi giorni su Youtube…) ma Osaka secondo me è una città fantastica…se a uno piacciono cose degradanti. Molte zone della città sono belle (tipo Umeda Sky Building) e ci sono ottimi hotel (Cross Hotel) ma se si è fortunati si trova anche un po’ di zozzume degno della peggior metropoli del terzo mondo.
    La cosa più bella ad Osaka è quando sono andato in un internet cafe al cui interno c’era una puzza indecifrabile e quando ho chiesto “open seat” mi hanno messo in un computer lurido e a fianco c’era un vecchio che si scaricava foto porno su una chiavetta. haha. No comment.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.