sailor moon
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LA RAGAZZA DI SPALLE

L’ho vista il giorno delle elezioni europee. Ma lei non mi ha riconosciuto. Saranno dieci anni che non c’incrociavamo.
Al seggio eravamo di spalle. Poi io ho votato e l’ho perso di vista.
E’ sempre stata strana. La conosco da una vita.
Da piccola diceva che aveva visioni paranormali. Di presenze inquietanti che le sussurravano all’orecchio.
Ecco perché non ha mai avuto amici, tranne il suo parrucchiere effemminato e le coetanee di sua madre.
Una mia parente pensava che soffrisse di qualche disturbo psicologico. Tipo rielaborazione del lutto mal riuscita, gelosia ossessiva per il fratello, shopping compulsivo nei migliori negozi dell’alto milanese.
Non ha mai preso la patente, credo non abbia finito manco le superiori, parla con una voce di merda e saluta solo anziane signore.
Una volta sono andato a fare un weekend al mare con lei. Complice quella paraculo di mia cugina, che piuttosto che spendere 30 euro per una pensione a due stelle sarebbe andata ospite a casa di Olindo e Rosa.

“Io non ci voglio andare!”
“Ma dai che ci divertiamo”
“A stare con le vecchie sul bagno asciuga?”
“Porto le droghe!”
“Allora vengo!”

Siamo partiti alla volta della Liguria. In uno dei paesi con il più alto tasso di pensionati.
I nostri amichetti erano il signor Renzo detto “Piss maker”, perché quando pisciava rischiava l’infarto, la Giovanna, che si portava teglie di pasta al forno in spiaggia, le sorelle zitelle che parlavano in coro, Miss Dentiera 1998 e l’uomo prostata dell’anno. Eravamo un bel gruppetto.
Poi c’ero io, mia cugina, la ragazza di spalle e sua madre.

“Adesso cosa facciamo?”
“La gara di bocce?”
“Non so giocare”
“Di biglie?”
“ E come facciamo la pista?”
“Con le tette molli di qualcuna”
“Ma non avevi portato le droghe?”
“Mica puoi usarle alle due di pomeriggio”
“E’ tutto il giorno che vedo testicoli di vecchio uscire dai costumi”
“Vuoi un gelato?”
“Sì! Due palline!” 😛

I discorsi degli anziani non sono poi così male. Perdono filtri, parlano di sesso a modo loro, hanno esperienze che non potremmo più ripetere. Ma la ragazza di spalle era veramente noiosa.

“Hai visto che c’è nuvolo?”
“Ma adesso si apre”
“Sì apre cosa?”
“Le nuvole”

Questa è come i vecchi! Parla solo del tempo e di cantieri.

“Stanno facendo i lavori per un nuovo albergo, chissa come diventerà?”
“Fatti dare il piano regolatore in comune”
“Cos’è un piano regolatore?”
“E’ uno strumento che regola l’attività edificatoria all’interno di un territorio comunale”
“Io le ho infradito di Gucci”

Poi uno non si deve drogare già alle due di pomeriggio?
La sera abbiamo mangiato prosciutto cotto, primo sale, pastina e frutta fresca. Come se fossimo in un ospizio.
Poi la proposta trasgressiva:

“Guardiamo la tv?”

Non so con quale tecnica ipnotica, ma mia cugina fu così abile da convincerla a uscire con noi.
Tutti a ballare, ma prima facciamo il pieno di alcol al bar del paese.
Ubriachi e sconnessi camminavamo barcollanti sul lungo mare.
La ragazza di spalle teneva per lo zainetto mia cugina che fischiava a tutte le auto che ci strombazzavano.
Bionda beata chi ti monta è il commento più fine che ho sentito.
Dopo una serata in una nota discodancing affacciata sul mare siamo tornati a casa.

“Allora ste droghe?”
“Le ho finite!”
“Ma quando?”
“Se invece di ballare e fare da badante a quella zavorra fossi stato con me”
“Ma poverina non potevano abbandonarla! Siamo sempre suoi ospiti”

La ragazza di spalle ci guardava dalla porta del salotto, lisciandosi i lunghi capelli con una spazzola. Una serial killer!
Mia cugina sbraitava perché non c’era un impianto di aria condizionata, rideva perché gli unicorni alati le facevano solletico con la lingua sotto le ascelle, rideva perché quella si pettinava e rideva perchè era felice di non aver speso i soldi per l’hotel.

“Guarda che poi le passa”
“Lo spero! Sembra una alcolizzata!”
“Ha bevuto a stomaco vuoto”
“Non ti metti il pigiama?”
“No…fa troppo caldo!”
“Ti serve la luce di servizio se devi andare in bagno?”

Avrà lasciato un chicco di Marijuana in giro…non ce la faccio più a sentirla!

“Vuoi che ti porto un vaso da notte?”
“Perché?”
“Tua cugina mi sembra in stato confusionale, poi balla a testa in giù!”
“Tranquilla lei regge benissimo tutto!”

Neanche il tempo di lavarmi i denti che dalla cucina arrivavano conati di vomito.
Dio mio fa che domani non debba imbiancare le pareti di mezza casa.
E invece quella stronza stava vomitando nel lavandino e cercava di sturare il tutto con un cucchiaio di legno.

“Porzo zio! Senti che puzza non potevi venire in bagno!”
“Non ci riesco! Mi viene troppo da ridere”
“Perché?”
“Vai a vedere…”

La stanza della ragazza di spalle e di sua madre era aperta. Dormivano tutte e due nella stessa posizione, con gli stessi mutandoni e la sottoveste. Solo che la madre aveva le mutande rotte e si vedeva la riga del culo.

“Come facciamo per il vomito?”
“Non lo so…vedi tu! Io vado a dormire in spiaggia”

La ragazza di spalle non ci ha più invitati da nessuna parte. E dopo dieci anni non mi riconosce più. Come quelli malati di Alzheimer!

Il Portinaio

gatto bitch

 

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