pinguini
In viaggio con il Portinaio,  L'altro Mondo,  Psicosi Collettiva

L’ACQUARIO DI TOKYO (Shinagawa)

Non è proprio un luogo da visitare, almeno per me, che detesto vedere animali in gabbia o ridotti a fare i pagliacci, ma oggi piove e siccome sto facendo l’accompagnatore in incognito mi tocca trovare un escamotage per rendere piacevole il soggiorno dei miei clienti.

“Sicuri che va bene l’acquario? Potremmo rinchiuderci in qualche Maid Cafè è farci intortare da quelle stupidine delle cameriere”
“No, per noi va bene l’acquario”
“E se andassimo al museo delle scienze? C’è un’area dedicata alla cacca”
“No, per noi va bene l’acquario”
“Ok, però liberiamo almeno i pinguini?”

L’acquario di Tokyo si trova a Shinagawa, una zona che, a detta della mia amica Mia san, è molto carina, perché è meno turistica.
All’uscita della metro c’era un bordello della Madonna, alla faccia del “meno turistico”.
Poi con la pioggia i giapponesi diventano dei potenziali assassini con i loro ombrelli.
Mentre attraversavo l’incrocio ho visto una ragazza dimenarsi come un’ossessa, un passante l’aveva colpita in un occhio.
Una scena horror.

hostel scena occhio
Perché si sa in Giappone quando le fanno…le fanno grosse.
Dopo essermi riparato dentro il centro commerciale che “accerchia” il Prince Hotel ho finalmente visto l’ingresso del fantomatico acquario.
In salita.
Sì, l’ingresso è in pendenza, non so di quanto, ma abbastanza per mettere a dura a prova le gambe.
E non vi dico la gente in coda con i passeggini, che rischiavano di perdere i bambini a mazzi.
Agevoliamo la foto della hall dell’acquario, che sembrava un negozio di articoli usati per l’infanzia.

acquario di tokyo
In effetti questo non è luogo dove puoi vedere pesci e murene, ma una specie di asilo nido per minorenni che latrano come cuccioli di iene affamati.
Dietro la biglietteria c’è la giostra vascello, giusto per farti venire la nausea prima di entrare.
Poi, siccome è primavera, i giapponesi lo vogliono ricordare a tutti con questa installazione stucchevole fatta di rose e petali di sakura.

acquario di tokyo

Neanche nel reparto bomboniere della Grancasa hanno così cattivo gusto!
Il percorso inizia in una stanza piena di monitor che ti raccontano le storie di Nemo e Mobi Dick, continua in un’altra con poveri pesci che devono sopportare proiettori dentro gli acquari, per approdare infine nella zona delle meduse illuminate a giorno.

acquario di tokyo
acquario di tokyo
Ecco la lista dei fastidi (che poi sono maltrattamenti) che devono subire i pesci e i mammiferi dell’acquario di Shinagawa.

1) Il bar
Con i tavolini aquario e i pesci rossi ridotti a guardarti bere bibite e caffè.

2) il delfinario
Appena entri c’è un odore cattivissimo. Tu pensi sia alito di delfino, invece non ha quel restrogusto di colatura di alici, è qualcosa che viene da un altro sistema solare.
Mentre guardi i poveri Flipper costretti a farsi fotografare con i bambini, capisci che la colpa della puzza è dovuta ai chioschetti di fritto e popcorn che ci sono intorno al delfinario, che mischiata all’olezzo di ascella e al sentore marino dell’acqua crea una nube tossica, ahimè immune all’uomo molesto.

acquario di tokyo

3) i pinguini
Sono immobili.

4) Le foche
Hanno gli occhi a palla. Stressatissime e costrette a fare giochi stupidi.

foca

5) Le tartarughe
Secondo me sono finte.

6) Gli acquari
Quello centrale è uno spettacolo pietoso, con la razza che chiede compassione e il pesce sega in stato confusionale.

acquario di tokyo

pesce sega
7) I capibara
Sono i roditori più grandi del pianeta, vivono in Sud America. Qui a Tokyo hanno provato a cercare fortuna, ma sono finiti a farsi fotografare nudi all’acquario.

acquario di tokyo

Cari condomini, se la vostra prossima vacanza sarà in terra nipponica, ricordatevi che in un giorno di pioggia Licia ha incontrato Andrea e Giuliano, se fosse andata all’acquario, sarebbe ancora a friggere okonomiyaki! 😛

Il Portinaio

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