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L’APOGEO DI SAILOR MOON

Quello che scazza di più gli addetti ai lavori di alcuni settori sono i crediti formativi e i vari corsi di aggiornamento.
Obbligatori e a volte di una noia mortale.
Due miei amici architetti stanno seguendo un corso on line sulle reti idriche del Lodigiano, che credo sia interessante come sapere il menù del matrimonio della Canalis.
E allora perché non inventarsi qualcosa di frizzante e leggero, che possa riunire sotto lo stesso tetto, nerd e nullatenenti, artisti e psicologi, stranieri e studentelli?
Il dottor M. Noseda (che chiameremo simpaticamente solo professore) ha stuzzicato la mia attenzione con il Convegno di promozione della salute e del benessere dal titolo al quanto ingannevole: Petali di salute e psicologia con Sailor Moon.
E sono corso come un allocco sperando di trovare il cristallo d’argento illusorio e usarlo a mio piacimento!
Sede del Convegno la Sala Conferenze dell’Istituto Salesiano S.Ambrogio. Questo sì che è unire sacro e profano!
Giuro che non ho indossato divise da marinaretta e parrucche con i codini, la brochure parla chiaro, i destinatari principali sono: Psicologi, psicoterapeuti, educatori professionali, laureati in scienze dell’educazione o della formazione, assistenti sanitari e sociali, medici, insegnanti della scuola secondaria, studenti universitari.
Roba seria quindi.
E partecipando sono previsti crediti formativi per counselors FAIP! Ma io ho solo la tessera dell’Esselunga e mi sa che i punti fragola non sono menzionati.
La sala conferenze è quanto di più modesto e antico si poteva avere, ma da un’Istituto cattolico non mi aspetto di certo grandi schermi al plasma, poltrone comode e hostess scosciate.
Il professore è un uomo alto e atletico. Vestito tutto di scuro. Mette in risalto il suo fisico con una maglia di Calvin Klein infilata nei pantaloni, che sono a sua volta stretti da una cintura di Calvin Klein.
Calvin Klein ultimamente vende solo magliette e accessori con i suoi loghi in bella vista ripetuti all’infinito, ma ahimè non è sponsor della giornata.
A un certo punto, mentre presenta i dibattiti che andremo ad affrontare, l’elastico della mutanda bianca fa capolino dalle braghe diventando un punto luce in quell’outfit scurissimo.

E’ come quando vedi uno con lo spinacio fra i denti, cosa fai? Glielo dici o fai finta di niente?
Ero nelle prime file per questo l’ho notato, non è che vado a fare in giro l’Enzo Miccio della situazione!
Vi sembra? Potrei mai? Proprio io? 😛

Torniamo seri.
I relatori della giornata sono Marco Albiero, illustratore ufficiale di Sailor Moon in Italia, Elisabetta Spinelli doppiatrice ufficiale di Sailor Moon, 2 psicologi, un astrofisico, un sessuologo, un’ostetrica e Clara Serina la cantante dei Cavalieri del Re, qui in veste di psicoterapeuta.
Dio ci mancano solo la D’Avena come studentessa fuori corso e il pupazzo Uan e venivamo tutti ricoverati con un bel TSO.
La povera Sailor Moon è stata usata come scusa per parlare di argomenti come l’identità di genere, educazione sessuale, astrologia spiccia, malattie sessualmente trasmettibili e gravidanze inattese.
Dov’è il tranello?
Negli anni 90 le paladine della luna furono la gallina dalle uova d’oro per Mediaset.
Ma credo che ben pochi si ricordino anche delle polemiche che si portò dietro.
Cinque bambini finirono in analisi perché volevano emulare le guerriere giapponesi, mandando in til così le loro identità sessuali e facendo finire su tutti i giornali tale Vera Slepoji l’allora presidente della federazione nazionale psicologi.
Fu un tripudio di attacchi fra lei e la Valeri Manera (responsabile fascia ragazzi di Mediaset)
L’accusa era terribile, il cartone animato generava ansia, paure ancestrali e comportamenti anomali legati all’identità di genere.
La polemica finì con la censura da parte di Mediaset di alcune scene hot del cartone e la fine della serie mise una pietra sopra a questa assurda polemica italiana.
Non ho capito perché non hanno invitato loro, almeno potevamo dare un senso amarcord a questo convegno.
I bambini adesso però battono per strada e hanno cambiato sesso! 😛

E se il Professore soffrisse di una rara forma di sindrome di Peter Pan?
Perché se il mio medico della mutua mi dicesse: “Tieni questa aspirina e poi combatti contro i meganoidi che si annidano in te con l’attacco solare” forse lo farei radiare dall’albo.
Ma sono prevenuto! Qui c’è anche gente che ha studiato.
Siamo pochi. Forse una trentina. Per la questura 22! 😛
Il 90% è formato da fan del cartone che credeva di trovare chissà quale tavola rotonda e magari qualche chicca succulente. Ma la nostra curiosità è stata sfamata solo a metà.
Non ho dubbi il Professore è un fan della serie. Ci fa ascoltare in loop tutte le cinque sigle italiane e due versioni giapponesi trovate su Youtube.
E’ uno scherzo vero?
E’ un purista, polemizza su censure, parla delle protagoniste come se fossero sue sorelle. Sono certo che nasconde in tasca lo scettro lunare e non vedo l’ora di trasformarsi davanti a tutti!

Quella dietro di me commentava a bassa voce “Ma chi sono Milena e Heles? Perché dobbiamo vedere sta cosa?”
E vaglielo a spiegare che sono le guerriere leccaciuffi, quelle che preferivano la prugna al bastone, quelle che urlavano – Evviva il pelo – quelle che manifestavano contro il maschilismo al grido di – Uomo represso masturbati nel cesso.
Sono così pieno di informazioni sconcertanti su Sailor Moon che mi chiedo se l’autrice non avesse qualche perversione nascosta.
Ci sono cattivoni travestiti da donne, amanti delle milf, nemici con la passione per le lolite, bambine che s’innamorano di cavalli, fratelli incestuosi e infine l’apoteosi: uomini che diventano donne.
E meno male che a un certo punto si sono fermati, avessero fatto la sesta serie cosa ci mettevano? La sailor ermafrodito e la donna barbuta?
Ma si sa in Giappone la sessualità, nonostante la società maschlista e la divisione ben cristallizzata tra uomo e donna, è vista con meno sensi di colpa e retaggi religiosi.
Ma purtroppo questo argomento non è stato affrontato. 🙁
L’arrivo della doppiatrice non alza il livello.
Poverina che ne sa lei di sessualità e d’identità di genere? Ma soprattutto non puoi chiederle: “Qual è il tuo cartone animato preferito?”
Non siamo mica alla fiera del fumetto!!!!
Si sta parlando di un fenomeno ormai passato da anni, che tenta di risalire la china con il remake della serie, ma che non avrà mai la stessa risonanza di allora. I modelli educativi, la televisione e persino il rapporto fra maschio e femmina sono cambiati.
Perché non hai fatto un Convegno sui cartamodelli delle divise delle guerriere sailor? Che me ne frega a me di sapere cosa voleva fare da grande la doppiatrice di Sailor Moon.

Stiamo sprofondando nell’assurdo.
La signora Spinelli è in evidente imbarazzo, Marco Albiero cerca di stemperare il disagio con delle battute, ma il Prof rincara la dose e obbliga la povera “voce di Bunny” a ripetere la famosa battuta del cartone animato: “Potere del cristallo di Luna vieni a me”.
Avrei potuto liberare i miei dobermann e finire la mia giornata in questura per non aver messo loro la museruola, oppure farmi saltare in aria e far scappare i prigionieri da questo momento di disagio, avrei potuto andarmene e basta!
E così ho fatto.
Mentre tornavo a casa per il “pranzo della domenica”, mi sono chiesto perché sono vittima sempre di queste trashate.
Sarei potuto andare a un convegno della Confcommercio insieme alla Marcegaglia e capire qualcosa in più sulla situazione economica del mio paese, oppure manifestare contro le Sentinelle in piedi che sembrano dei paradossi di loro stessi, oppure divertirmi a Gardaland con quegli stronzi dei miei amici, che mi hanno preso per il culo quando hanno saputo di questa cosa.
Basta devo ritornare!
Ho portato con me una persona che non s’intende di cartoni animati, per avere un testimone, perché non si dica in giro che m’invento tutto e che sono uno che attira su di sé sventurate situazioni al limite del pensiero umano…per dio cosa sto scrivendo?
Alle 14.30 inizia la seconda parte del convegno.
Appare Clara Serina, nota cantante e sconosciuta psicoterapeuta.
L’ho già incontrata in altri ambiti e quello che mi colpisce sempre è il suo ego gigantesco condito con panna montata.
Gira con una telecamerina perché pare le piaccia riprendersi. Una volta disse che stava progettando un documentario su se stessa.
Di Sailor Moon non sa molto, neanche chi canta le sigle.
E qui sono fischiate le orecchie alla D’Avena e giusto una frecciatina sulle chiappe.
Poi pensando che noi fossimo tutti medici ornitologi e sessuologi ha detto, con molta modestia, che lei non è solo una psicologa, ma anche un’artista.
Con il Prof che incalzava “Cercate su google il suo nome e avrete molte sorprese”.
Prima dell’intervento della signora tutta la sala è stata obbligata a vedere una puntata intera di Sailor Moon, una di quelle scabrose dove ci stanno lesbiche vestite da uomini che ci provano con le protagoniste della serie.

Poi finalmente tocca a Clara.
Prende un foglio in mano e inizia a leggere con la sua voce leggiadra, come fanno quelle in Chiesa sull’altare.
L’incipit è qualcosa di sublime e poetico, un preambolo della mente che capisce solo lei, il resto banalità che potremmo conoscere tutti se avessimo letto qualche libro o ascoltato ogni tanto qualcuno più colto di noi.
E così veniamo affascinati dal suo timbro vocale, che incanta perché è come ascoltare i dischi degli anni 80, ci aspettiamo che a un certo punto intoni “coraggioso e battagliero Yattaman” e invece continua a parlarci dell’essere umano e della ricerca della nostra altra metà nel mondo
della percezione che abbiamo del nostro corpo…
dell’istinto che ci guida…
dell’essere umano che insegue la figura materna…
della paura della morte…
del bisogno che abbiamo di trovare un altro essere che ci completi…
di come ci sentiamo divisi…
Continua, come se fosse in estasi, a parlare della cultura della differenza, intercalando ogni tanto che è 40 anni che fa questo mestiere…
della differenza fra donna e uomo…
delle femmine che si stanno riappropriando di certi valori maschili come i pantaloni…
del lego rosa che è stato inventato da poco…
di quando aveva comprato un ciuccio rosa a suo figlio e le sue amiche si scandalizzavano perché rischiava di farlo diventare gay…

Ha chiuso il suo sermone dicendo che ci deve essere rispetto e amore e che quando aveva sette anni lei sapeva se qualcuno stava male, ma purtroppo sua madre la picchiava perché pensava fosse indemoniata.
Il suo sito professionale potete trovarlo QUI, quello personale e artistico QUA.
Questa una delle sue ultime canzoni e il motivo perché i bambini ascoltano i Club Dogo!

Il colpo di grazia lo da la Dottoressa Coppi che si occupa di sessualità nelle scuole. Ci ha tediato leggendo delle slide sulle domande che fanno i liceali milanesi durante le sue lezioni. Parliamo di sesso non potevi essere meno noiosa?
Tra le peggiori:

1) La coca cola è un contraccettivo?
2) Si perdono decimi alla vista masturbandosi?
3) Si rompe il pene?
4) Se ingoio lo sperma è nocivo?
5) L’uomo ha davvero bisogno d’amare?

Di colpo la sala si è svuotata!
Non andate via!!! Rimanete qui fino alla fine, ci danno anche il diplomino!
Teste bacate che non siete altro, non esiste solo Sailor Moon, c’è vita oltre il Cristallo di Luna.
Questi sono sicuramente dei Cosplayer in borghese, che pensavano di trovare gadget e parrucche e davanti alla fatica fuggono a gambe levate.
Sono scappato anche io quando è intervenuta un’altra dottoressa per parlare delle gravidanze inattese, che con la serie non c’entra un cazzo!


Nel cortile dell’Istituto, c’erano cartelli che inneggiavano alla famiglia tradizionale e condannavano quelle omosessuali, un altro approvava la ragione delle sentinelle in piedi, bambini giocavano a basket, qualche straniero vagava in cerca di una stanza dove dormire, le suore si domandavano della nostra presenza e nel convegno si provava a dare un senso e di fare un passo in più verso la tolleranza e il problema di quello che ci spaventa. Non so quanto ci siano riusciti, ma credo che la prossima volta andrà meglio.
E infatti ho preparato per il Prof nuovi temi da affrontare:

1) Heidi e Clara. La convivenza con una disabile in montagna: Peso o opportunità di usarla come aratro?
2) L’incantevole Creamy. La trasformazione comprende anche la ricrescita dei peli superflui. Meglio il laser o la ceretta?
3) Lovely Sara e le nuove povere. Lezione di vita o sfiga che ci vede benissimo?
4) Vola mio mini pony. E’ giusto dargli mangime OGM?
5) Se tua figlia parla con Memole. Chiami la derattizzazione o compri un set di tazzine piccole da the?

Prima di uscire ho ascoltato una signora chiacchierare con una collega.
Diceva che nella vita bisogna essere capaci di verificare se stessi. Andare nel profondo è sempre un viaggio che fa bene.
E Sailor Moon questo lo sapeva.

Il Portinaio

 

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3 commenti

  • Sara

    C’ero anche io. Mi sa che eravamo pure seduti quasi vicini. Sono quella che ti ha fatto alzare venti volte.
    Mi sono data alla macchia alle tre e mezza, complice lo sciopero dello staff Trenitalia della Regione Veneto, perché l’autostop sulla A4 nel nome della Luna, ma anche no.
    Concordo con te sul convegno.
    Posso ipotizzare che una sede laica avrebbe potuto permettere di sbilanciarsi un po’ di più. Almeno di poter parlare liberamente del fatto che sì, Haruka e Michiru trombavano, erano felici e sono l’unica altra coppia positiva oltre a Usagi e Mamoru a cui viene garantito spazio sulla carta, amore fine a se stesso e senza funzionalità narrative di sorta.

    Pur essendoci andata tentando di essere il più aperta possibile ad approcci differenti, quando si parla di psicologia abbinato a un prodotto audiovisivo, mi aspettavo, più che collegamenti di tipo contenutistico, una spiegazione delle dinamiche percettive dello spettatore. Che ne so, Metz, Baudry, visto che a livello teorico il target di riferimento quello era.

    Le lezioni d’astronomia, d’altro canto, le ho egoisticamente adorate. Posso dire di aver imparato quello che avrebbe voluto spiegare la mia professoressa di scienze al liceo sulla Luna, se non fosse stata troppo occupata a dirci che eravamo troppo stupidi per comprendere quanto lei non spiegava.

    Tutt’ora non mi è chiara la distinzione tra fiaba e favola fatta dal docente, soprattutto pensando allo scopo didattico/di monito delle fiabe al momento della stesura. La bella Addormentata che viene stuprata, Pinocchio che viene condannato a morte per impiccagione nella prima edizione del testo di Collodi o l’intera bibliografia di Andersen mi paiono ben lontane dal prerequisito del “e vissero felici e contenti”. E se non sono fiabe quelle, dove rientrano? Nel poema epico?

    Sarebbe stata interessante un’esposizione congiunta di un giurista, uno psicologo per l’infanzia e gli adattatori italiani. Della serie “vediamo dove si va a parare”, senza dover necessariamente fare i politically correct evitando di prendere una posizione per non offendere nessuno. Sono una persona semplice e facilmente corruttibile, mi accontento di veder scorrere un po’ di sangue prima di un buon rinfresco. Panem et circenses.

    Aggiungo alla rosa di proposte per eventuali convegni: “Remì. Proposte educative per bambini non stanziali”, “Lisa e Seya. Quando tuo figlio è un taccheggiatore cattolico” o “Esplorando il corpo umano. Strategie di comunicazione con germi e batteri per un corpo migliore”.

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