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L’ASSASSINO DI CLUSONE

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“Vuoi venire a fare un weekend nella bergamasca?”
“Ma neanche morto!”
“Dai c’è il centro commerciale Orio Center”
“Odio Center vorrai dire!”
“Prometto che non verrai additato come un emigrante baffuto”
“Non ci vengo!!!”
“Neanche se ti dicessi che a Clusone c’è  stato un omicidio mai risolto e un dipinto che si chama “La danza Macabra?”
“C’è un negozio di Tezenis?”
“No! Intimissimi”
“Allora ci vengo!”

Di solito in questo periodo vado a Lucca a cercar disegnini dai fumettari e a ridere dietro le spalle, di solito alate, dei Cosplayer! 😛
Ma siccome con la primavera emigrerò di nuovo in Giappone, meglio risparmiare i soldini.
Ho accettato anche per questo motivo.

“Vieni al cimitero con me il 1 Novembre?”
“No mamma! Vado a Clusone”
“Vicino Bergamo”
“Brava!!!!!!!!!”
“Cretino abbiamo dei parenti anche lì”
“Non siamo una famiglia, siamo un virus!”
“Forse mi confondo”
“La zia Maria non era di Martinengo?”
“Beh sarà vicino…”
“Insomma”
“Devo andare a trovare anche lei al cimitero…te la ricordi?”

La mia prozia me la ricordo poco. Si era beccata un brutto male alla testa. Io lo chiamavo tumore, ma quella parola non si poteva dire in casa mia, quindi un “brutto male” doveva restare. Ricordo che era un po’ taccagna, ma quando ero piccolo mi arrampicavo sulla sua finestra della cucina e lei mi dava sempre delle caramelle. Caramelle vecchie che avevano perso il sapore, persino il colore. In una avevo trovato pure dei vermi!
Per vendetta a un carnevale sostituii le sue dannate caramelle Rossana con quelle all’aglio.
La sua testa pelata con i punti e tutti i segni del pennarello su dove tagliare l’avevano fatta diventare la zia “aliena”. La nonna diceva che se non facevamo i bravi lei poteva leggerci nel pensiero.
La “zia” è morta un giorno di Novembre. Non le hanno messo neanche una parrucca, ma solo un foulard blu con dei fiori viola. Mia madre diceva a tutti:

“È ancora bella! Sembra che dorma!”

A me pareva la strega di Biancaneve, però di nascosto da tutti le avevo messo una caramellina dentro la bara, senza guardarla tanto in faccia, perchè avevo ancora paura che mi leggesse nella mente.

Clusone dev’essere una comunità molto stretta, tutti si conoscono e sicuramente nessuno ha commesso reati efferati. Ma la vetrina di Intimissimi parla chiaro! A Clusone dev’esserci il culto del sadomaso!

sexy boxer intimissimi
Come puoi mettere in vetrina una cosa del genere? Ma soprattutto come fai a pensarla?
Che biricchini che devono essere questi della Val Seriana.
Durante il tragitto mi è venuta un po’ di tristezza, perchè anche qui stanno dilagando i centri di massaggi cinesi, sale da gioco e compro oro. Metà dei tronisti di Maria de Filippi fanno serate in balere di quart’ordine, chissà poi per quanti Euro.
Eppure mi piace svegliarmi e sentire il rumore dei campanacci.
Ho proprio un gregge sotto casa.
Cazzo che fastidiose! Ho capito perchè sono rincoglionite le capre e le pecore, con sto rumore assordante nelle orecchie cara grazia che ti ricordi di brucare l’erba.
Comunque ho visto anche due pecorine fare la pecorina, un capretto che zoppicava e tre gatti morti.
Clusone è famosa oltre che per il delitto della povera Laura (qui potete leggere un lungo articolo del corriere scritto un po’ così) per questo dipinto chiamato “La Danza Macabra”.

la danza macabra clusone
Il dipinto ha la funzione di sottolineare il classico detto “Ricordati che devi morire”.
Lo potete vedere su una parete dell’Oratorio dei Disciplini. E dentro c’è un museo che oscilla fra il trash e la morte…appunto!
Se capitate in questo periodo c’è la personale di una certa Marika, che non deve aver chiaro qual è la sua strada. Fotografa, scultrice, pittrice…ci manca solo kebabbara e poi chiudimao il cerchio. Comunque ho scoperto che è un’artista locale e che ha la sua piccola galleria d’arte nella piazza principale del paese…quindi “va a ciapà i rat”
Nella Basilica e nell’Oratorio dei Disciplini i temi ricorrenti sono il teschio, la morte e i funerali. I miei parenti ci sguazzerebbero, visto che sono sempre sovraeccittati quando muore qualcuno.
E lo so perchè!
Mia madre non vede l’ora di prendere i fiori delle corone e di abbellire tutta casa.
Cinque minuti prima piange, cinque minuti dopo si trasforma in Interflora.
La cosa più bella del museo, oltre le statue di Cristo morto insanguinato, Carlo Borromeo che sembra Pippo Franco e le ossa dei morti è questa bambolina:


Non ho fotografato altro perchè avevo la batteria scarica.
Come ogni paese di montagna che si rispetti, anche a Clusone c’è la sua leggenda urbana.
Raccontiamo:

“I 2 sposi passavano le loro giornate in questa località: Massimiliano compeneva musica e Anna prendeva ispirazione dai maestosi paesaggi che la circondavano per dipingere i suoi quadri.
I 2 erano amati dalla gente del posto, che li soprannominò affettuosamente “gli sposi”.
Un giorno però accadde la tragedia: gli sposi si erano recati come sempre sul belvedere per trascorrervi la giornata, una giornata particolarmente brutta per via di un violento temporale.
Non si sa bene quale fu il motivo, fatto sta che i 2 si abbracciarono e si gettarono dal dirupo, rimanendo uccisi sul colpo”

Lo so io qual era il motivo! Lui sarà scivolato perchè non guardava dove metteva i piedi mentre suonava il piffero! La passeggiata è meta di ciclisti e amanti del pic nic. Chissà a Cogne come hanno chiamato la vallata dove c’è la casa della Franzoni! 0_o
Clusone vale una scappata per le mutande di Intimissimi, l’abergo abbandonato di Cerete e la Basilica. C’è una bella pasticceria con una spanata commessa.
Siccome avevo stati febbrili le ho domandato cose senza senso…e lei educatamente mi rispondeva.

“Cosa c’è nel saccotino al cioccolato?”
“Il cioccolato!”
“E nel pane al cioccolato?”
“Il cioccolato”
“E nel pane con l’uvetta?”
“L’uvetta!”
“Grazie molto gentile!
“Ta pödet cassam ol nas in del cül.” (traduzione Puoi ficcarmi il naso nel culo)

Mi sono addormentato davanti al camino, dopo un lungo vagare per la Valle.
Come pinocchio.
A lui si erano bruciati i piedi. Io invece mi sono intossicato con  cenere, lapilli e fumo.
Adesso ho la febbre e non avrò pace finchè non troveranno l’assassino di Clusone e non toglieranno i campanacci da quelle povere pecore!

Il Portinaio

 

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