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LEZIONE EXTRA – GIAPPONESI SI NASCE

giapponesi si nasce paolo soldano
Ho appena salutato i mei amici giapponesi e già mi sento abbandonato.
Ho bisogno di una iniezione di cultura nipponica.
E chi meglio di Paolo Soldano può darmela?
Sono andato alla presentazione del suo libro: Giapponesi si nasce.
Una raccolta di articoli, esperienze ed emozioni vissute da un Italiano fra Osaka e Tokyo.
Ho conosciuto Paolo navigando su internet. Il suo blog è stato uno dei miei fari prima che partissi per il Sollevante.
Finalmente avrò l’occasione di conoscerlo, anche soltanto via Skype, ma almeno potrò fargli qualche domanda.
Appuntamento al Frida, un locale milanese “molto giovane”dove verrà allestita una sala con tanto di megaschermo.
C’è molta gente e tutte le sedie sono occupate. Io riesco a beccarne una libera…ci sfido, è sfondata!
Inzia il collegamento, a Tokyo dovrebbero essere più o meno le sei del mattino ma Paolo, nonostante la levataccia, sembra fresco come una rosa. Che abbia appreso il segreto dell’eterna giovinezza giapponese? Oppure ha uno di quei correttori miracolosi che usa la mia amica Rosa?
Paolo ha modi pacati, è spigliato e, secondo me, ha una pazienza enorme. Io non ho resistito un giorno senza voler strozzare i miei amichetti giapponesi. Qual è il suo segreto?
Stasera voglio proprio chiederglielo.
Non so chi abbia scelto il presentatore (forse TeleNorba) ma certamente non è molto brillante. Forse è poco abituato a parlare in pubblico e soffre un po’ il microfono…dallo a me quel microfono che inizio a cantare e vedi come rallegro la serata!
Paolo inizia a leggere alcuni estratti di Giapponesi si nasce, mentre io aspetto con ansia di fare le mie domande.
Forse stasera troverò degli strumenti utili per capire di più la cultura maschilista, frigida e formale del Giappone.
Fra i miei racconti preferiti c’è quello a pagina 35  “Giapponesi si nasce, Jun si diventa“:  storia di uno psicopatico vestito di rosso che voleva prendere lezioni di italiano da Paolo.
Uno dei più teneri è a pagina 42 sulle festività Natalizie . Davvero spassosi sono gli strafalcioni dei suoi alunni, tutti catalogati per genere. In confronto mia mamma è una dilettante…oppure giapponese!
Nel capitolo “Doppi sensi” ho amato queste gaffe:
Insegnante: “Lei e una sua amica non vi vedete da tanto tempo. Cosa fate?”
Studentessa: “Ci tocchiamo”
Beh Paolo, magari avevi una studentessa lesbica, che male c’è?
Insegnate: “Immagini…lei a Milano, in un bar, e vorrebbe parlare con due giovani italiani…cosa dice?”
Studentessa: “Vorrei il gelato”
Lo sapevo che sono tutte porche!
Infine ultimo strafalcione degno di nota “il mio e non buia ma stretta”
Sembrano le parole chiavi con cui cercano il mio blog!
Il presentatore continua a fare domande di circostanza…cavoli devo intervenire! Nessuno che gli chieda di Girolamo Panzetta, del fenomeno dei suicidi, sul perchè l’istituto di cultura italiana non risponde mai alle mail.
Basta alzo la mano!
Trrrrr….trrrrr
Perchè non ho spento il cellulare?
Eppure l’aveva detto il presentatore di Radio Maria!
Indovinate chi sono?infermiera joy pokemon
“Pronto Nannarella…ma non state dormendo? Domani dovete partire!”
“Si, noi a letto”
“Senti sono ad una presentazione importante chiamami dopo, ok?”
“Va bene gabu – chan”
Ed io che speravo di essermene sbarazzato.
Non sono giapponesi, sono delle piattole!
Trrrrr….trrrrr
“Nannarella ti avevo detto di chiamarmi dopo, non fra un istante”
“Scusa io soffro”
“E prenditi un moment”
“No, noi non ci stiamo con valigie in auto! Puoi accompagnarci all’aeroporto domani mattina?”
“Scusa non ti sento bene e non posso parlare ad alta voce”
“E spostati allora”
(Insolente di una cinesina!)
Sono uscito dalla sala mentre il presentatore chiedeva al pubblico di intervenire.
“Dimmi Nannarella cosa vuoi?”
“Tu ci puoi accompangare a Malpensa? Noi pagare”
“Ecco! Pagatevi un taxy”
“Ma caro…”
“Va bene, a che ora?”
“Ci devi venire a prendere alle 6e50”
“Domani pomeriggio?”
“No, mattina!”
Volevo fare cadere il cellulare nella birra! Poi ho pensato che avrei perso l’occasione di rivederli e di abbandonarli in tangenziale.
Ho accettato di fare la levataccia.
“Va bene Nannarella, vi accompagno io…basta che mi paghi l’autostrada”
“Quanto costa?”
“1 Euro e 40 centesimi”
“Ok ci sto!”
“Ora posso andare? Guarda che spengo il cellulare,  se hai sbagliato l’orario del volo giuro che ti faccio vedere la Madonnina del Duomo da vicino”
“Perchè si può?”
Non capiscono mai le mie battute!
Riento giusto in tempo per sentire il presentatore salutare Paolo.
Click! Connessione sospesa!
Merda!
Domani non li abbandono in autostrada ma li lancio dal cavalcavia.
Giapponesi si nasce ma fessi come me si diventa!

Il Portinaio

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