E' successo ora,  Italians do it better,  Portineria

L’UOMO CHE CAMMINA

l'uomo che camminava jiro taniguchiLa zona dove abito dicono diventerà figa, anzi fighissima.
Ci saranno il quadrilatero della moda, grattacieli con giardini verticali, parchi giochi, appartamenti da 10.000 euro al metro quadro e uffici extra lusso per banche pronte a spolpare il tuo conto corrente.
Qualche sfortunato non potrà più vedere la luce del sole, si dovranno stendere i panni in casa mentre alcuni dovranno vendersi un rene per avere un’asciugatrice. Le lucertole spariranno dai giardini e i bambini dovranno divertirsi con altri animaletti curiosi.
Qualche anno fa, prima della riqualificazione della zona, mandrie di maschi allupati, ragazzacci freschi di patente e uomini in festa per qualche addio al celibato facevano il puttan tour da queste parti.
Io avevo dato un soprannome a tutte le signore del piacere: la Segretaria, con gli occhiali e la frangetta rossa; la Ricca, che cambiava auto a seconda del colore delle scarpe; la Segaiola.

“Mamma cosa stai facendo?”
“Ti ho beccato di nuovo! Tu e il tuo blog maledetto! Mi stai facendo passare per una scema”
“Ancora con questa storia! Ma non è vero! Sei una delle eroine dell’etere, Puoi ridarmi la mia Moleskine?”
“E che cos’è?”
“L’agenda che mi ha rubato!”
“Ho letto le sconcezze che scrivi”
“Potevi leggerle in cucina e non chiuderti in bagno”
“Chi è la Segaiola?”
“Una che conosco…”
“E cosa fa?”
“Secondo te?”
“Fa le pippe alla gente?”
“No, se le faceva lei!”

quartieri prostitute milano

Quando con i miei amici tornavamo dalle serate balorde, facevamo sempre un giro a salutare le signore del piacere. La Segaiola era una delle più visitate: per attirare i clienti se lo menava per ore e davanti al suo marciapiede c’era più coda che all’imbarco per Costa Crociere a Genova.
Una volta ci si è bucata la gomma e siamo dovuti scendere per ripararla.
Io, che so a malapena usare l’accendi sigari dell’auto, mi sono seduto alla fermata del tram a guardare i miei amici imprecare su cric per pneumatici e ruote di scorta. Nel frattempo due energumeni alti due metri e vestiti come Valeria Marini mi si avvicinavano curiosi.

“Cercate compagnia?”
“Ti sembra? Siamo qui in 5 e non riusciamo a cambiare una ruota”

Ero al centro di una situazione assurda: un sabato notte, alla fermata del tram a chiacchierare con due colorite signore mentre 4 pirla che non sapevano cambiare una gomma fermavano il traffico provocando un concerto di clacson e insulti.

“Tu non aiuti i tuoi amici?”
“Sono un ragioniere mica un metalmeccanico”

La situazione deve avere molto divertito le mie due nuove amiche e una iniziò a raccontarmi la sua storia.
Gianna, la chiameremo così, ha avuto un sacco di vite.
“La povertà – mi raccontava – ti porta a fare le azioni più tragiche e infime. Ti allontana dalle persone, ti costringe a fuggire dal tuo paese natale e ti fa sentire solo”.
Io non sapevo cosa risponderle. Mentre guardavo i miei amici disperarsi per la ruota mi venne un’idea.

“Gianna, sai cambiare una ruota?”
“Certo!

Ed ecco che il sabato sera fu salvato dalla nostra amica di strada che, come se fosse naturale per tutti gli uomini averlo nel cruscotto, ci domandò in cambio:

“Avete mica dello smalto? Mi si è smagliata una calza”

l'uomo che camminava jiro taniguchi

Con la trasformazione dello Skyline, la mia zona è stata ripulita dalla prostituzione ma non dallo spaccio, che è aumentato vertiginosamente.
Di notte il mio palazzo viene circondato da abili venditori nordafricani e arrivano orde di tossici (italiani) che senza scendere dalle auto, urlano come pazzi per trattare il prezzo di una dose.
Una volta un uomo sulla quarantina continuava a tediare un paziente marocchino per farsi fare lo sconto, rendendo partecipe della contrattazione tutto il quartiere.

Urlava: “Dammi 30 euro di quello buono!!!” E il marocchino faceva finto di niente!
“Uè fratello! Allora, dammi qualcosa” E il marocchino faceva finto di niente!
“Porco XXX mi vuoi vendre qualcosa?”

E il Portinaio si affacciava dalla finestra:

“Cocco di minchia, se urli è ovvio che non ti da niente! Facciamo così: ti do 20 euro se ti levi dai coglioni”

Ho tirato giù la tapparella e tutti sono scomparsi.
Ogni tanto lascio un sacchetto di vestiti usati accanto al raccoglitore della Caritas, così che i poverelli possano usufruirne senza doverlo saccheggiare. Di notte pare ci siano “sosia” del Portinaio vestiti anni ‘90 vagare per la città.
Questa settimana una famiglia di evidenti origini meridionali ha chiamato le forze dell’ordine per denunciare una trans che secondo loro batteva sotto casa.
La scena si presentava così: mentre un poliziotto prendeva le generalità della presunta adescatrice d’uomini, l’altro ascoltava le lamentele di madre, padre, zio, nonna, prozia, figlia e nipote… quanti abitassero in quella casa non era dato sapere.
La madre sovrappeso urlava per farsi sentire da tutto il pubblico di curiosi che si era accrocchiato intorno alla scena. E, per sottolineare la gravità della colpa della povera donna di vita, prendeva in braccio il figlio e con voce rotta da dolore e rabbia denunciava:

“Questa creatura tutti i giorni mi chiede: mamma, cosa ci fa quella donna sotto la nostra finestra?”

Avrei vouto risponderle “Si guadagna il pane!”

La zona dove abito dicono diventerà figa, anzi fighissima. Non ci sarà più il degrado tranne quello mentale che è appena cominciato!
Il Portinaio

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