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NATALE NON ESISTE

Le mie giornate natalizie credo di averle raccontate ampiamente su questo blog.
Credo anche che in tutte le famiglie il 25 Dicembre sia più o meno uguale.
Quest’anno potrei passare 6 “Natali” diversi, forse 5,  visto che il fratello di mia madre mi odia a morte (per QUESTO post).
Ma alla fine faccio sempre la stessa cosa.
La mia famiglia ha litigato dopo la morte del nonno, ognuno passa le feste per i fatti suoi.
Se avete voglia di farvi venire un cerchio alla testa e il sangue dal naso, continuate a leggere, almeno il prossimo anno prenoterete un bel bigletto per Antigua piuttosto che rimanere qui  a festeggiare con i parenti.
Mia mamma, sua sorella i suoi due fratelli hanno un rapporto molto labile.
I miei zii detestano mio padre, quindi lo evitano come la peste e siccome è anche malato non vedono l’ora che schiatti nel sonno.
Mia madre oscilla fra: “io non ho fatto niente” a “porco dighel ora tiro una bestemmia che li faccio saltare tutti quanti”.
Mia zia non parla con nessuno.
Quindi questi amabili personaggi passano 4 natali diversi.
Mia mamma lo fa con me e suo marito, spesso io ci aggiungo qualche amichetto e dei giapponesi di passaggio. Così tutto diventa più semplice, perchè il copione è sempre identico: si mangia per 30, si beve il caffè e poi si ammira con curiosità l’album di matrimonio dei miei genitori.

“Questa ero io quando mi sono sposata, ero arrabbiatissima perchè la parrucchiera mi aveva fatto dei capelli di merda”
“Ma no!!! Stava benissimo” (frase di circostanza)
“Questa è mia zia…è morta”
“Poverina”
“Questo è mio cognato…è morto”
“Poverino”
“Questa è mia sorella…è ancora viva”
“????”

Poi si guarda tutti insieme Bernadette alla tv e io mi addormento con la bava alla bocca sul pouf, come un cane randagio, mentre i miei amici sono vittima di tutti i ricordi di mia madre.
Quando la situazione si fa “hot”, ovvero mio padre inizia a raccontare tutte le sue scappatelle, io intervengo a gamba tesa e apro la Veneziana che mio zio regala a mia madre ogni anno, quella senza canditi.

Mia zia passa il Natale con i suoi figli, credo.
Quest’anno mi ha invitato per Santo Stefano, quando l’ho detto a mia madre, si è aperta una voragine nel pavimento e sono usciti i demoni di tutte le religioni del mondo che mi hanno torturato con oggetti sessuali d’altri tempi.

“Chi è la tua famiglia?”
“Hai sbagliato la domanda”
“No!”
“Dovresti dire cos’è la tua famiglia?”

Il fratello maggiore di mia madre dovrebbe passare il Natale con la con-suocera, il cognato e dei suoi amici. Il fratello minore idem con patate.
Eppure quando festeggiavamo insieme (negli anni 90) era tutto diverso. E’ vero c’erano i nonni a fare da collante, ma mai avrei pensato che sarebbero arrivati a detestarsi così tanto.
Non vi racconto i motivi perchè mi servirebbero 30 post per spiegare dinamiche e perversioni che non hanno più memoria.
Io rispetto la loro decisione, che mi salva da tombole noiose, gare di scala 40 lunghe 5 ore e i famosi ravioli in brodo della sera.

Mia cugina neo sposa ogni tanto mi diceva: (visto che anche lei non mi parla più per colpa di QUESTO post)

“Mi manca il Natale quando eravamo tutti insieme che si rideva e scherzava siccome che dovrei”
“Va bene che siamo meridionali, ma parlare un italiano corretto?”
“Ti ricordi? Quando scherzavamo e giovacamo a mercante in fiera?”
“No”
“Come no?”
“Io mi ricordo solo -Stai zitta – Non capisci un cazzo – Vaffanculo”
“E quando giocavamo insieme?”
“Me lo ricordo! Poi il cuginetto snob ti dava della povera perchè non avevi la playstation”

La famiglia di mio padre ahimè è stata decimata. E’ rimasta solo mia zia, che però vive al Sud e non abbiamo modo di passare il Natale con lei, per la solita scusa “E se poi il papà si sente male?”

“Mamma guarda che gli ospedali in meridone non sono poi così messi male”
“E se poi non hanno il defibrillatore?”
“Lo buttiamo in qualche bosco, al massimo penseranno che sia morto per un regolamento di conti”

Gli unici parenti “paterni” che vedo ogni tanto sono due miei cugini e la moglie di mio zio defunto, ma loro non vogliono passare le feste con noi perchè detestano la famiglia di mia madre.
E’ un circolo vizioso.
Lo spirito della festività e il motto del “siamo tutti più buoni”, si perdono fra veleni e ricordi senza senso.
Natale improvvisamente non esiste più, c’è solo una piccola reminiscenza che dura il tempo di una telefonata, di un film palloso o di un regalo riciclato.
Se il Natale è uno stato d’animo, allora i miei parenti sono messi male.

Il Portinaio

Per ricordarvi quello dell’anno scorso cliccate QUI e dopo QUA.
QUI invece la mia vigilia e QUO il Menù di Natale

 

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