Guardavo troppi cartoni,  Otaku da morire,  Portineria,  Raccolta differenziata,  Videocracy,  Volantinaggio web

PSEUDOLOGIA FANTASTICA

big cat

Dicono che non è bello sparare sulla croce rossa.
Io non lo faccio mai! Cioè la chiamo di solito.

“Pronto 118 c’è mio padre che è diabetico…mi sa che gli si è abbassata la glicemia”
“Gliel’avete provata?”
“Un attimo…MAMMA SPEGNI QUELLA CAZZO DI ASPIRAPOLVERE CHE NON SENTO!!!”
“….”
“Scusate è che pensa sempre che i volontari dell’ambulanza stiano sempre a guardare se la casa è in ordine”
“Sua padre quanto ha di glicemia?”
“40! Ma anche 220 di pressione!”
“CORRIAMO SUBITO!! Dica a sua mamma di mettere su il caffè!”

Mi è capitato di incrociare su internet un gruppo di otaku da morire, che ha girato una puntata pilota di un programma per bambini. Molto hand made…diciamo una specie di Bim Bum Bam bulgaro!
Bene, preparate i fucili perchè qui c’è da sparare anche sull’auto medica e sull’elicottero che trasporta gli organi per il trapianto.
Prima di tutto la sigla in versione accappella e con un audio pessimo. Io esigo l’mp3 per stimolare nausee random durante la coda alla posta.
La presentatrice sembra un’aspirante Selen, se temo i suoi outfit nei primi 30 secondi figuriamoci dopo 5 minuti di cosa sarà capace.
Il titolo di questa nuovissima creazione che farà tremare tutti i palinsesti è “La camera dei sogni”.
La mascotte di peluche invece si chiama Alù, una specie di scimmia focomelica doppiata da uno preso per strada.
Allora io non sono un autore televisivo, ma ho giusto due amici che lo fanno.
Non puoi mettere come sottofondo, in una trasmissione per bambini, una canzone dei Bee Gees che sono simbolo di una decade dedita al sesso libero, alle droghe libere e alle braghe a zampa d’elefante.
In questo contenitore troviamo persino delle rubriche educative. La prima si chiama “La merenda intelligente”.
Cambio di scena ed eccoci in un salotto (neanche in una cucina) con la nostra show girl vestita come Lory del Santo ai tempi di Drive in.
Il suo collega è così nella parte che anche un barboncino con l’alopecia avrebbe fatto di meglio.
Per loro la merenda intelligente sono due mozzarelline con dei pomodorini tagliati sopra, della maionese e dei piselli buttati sul piatto.
Mio figlio se dovesse trovare in tavola una cosa del genere come minimo chiede l’affidamento a Casa Pound, ma solo per il piacere di tornare a casa coi Nazi e farmi pestare a sangue.
Al via con le banalità “Le verdure fanno bene”, “Questa merenda stimola l’appetito”, “La creatività in cucina”.
I bambini mangiano la merda!
Vogliono le merendine e il succhino! Lo sanno che le verdure sono importanti, ma le mangeranno quando avranno i blocchi intestinali e cagheranno smarties!
E poi una Kinder Brios non ha mai ucciso nessuno!
Per il lancio del cartone animato, la nostra “presentatrice fai da te” dondola su un’altalena mostrando l’interno coscia. Ma c’è Tinto Brass dietro la telecamera?
E’ arrivato l’angolo del telegioco, altra rubrica interessante e nuova.
Ascoltate come il doppiatore rifà le voci di aspiranti bambini intenti ad indovinare il difficile domandone.
Ma perchè non arriva Damien e li uccide tutti richiamando corvi e rottweiler carnivori?
Possibile che non ci sia nessuno in quel parchetto? Che ne so un carabiniere, uno spacciatore, una madre incazzata che li corchi di botte? E poi gli adulti non possono salire sulle giostrine dei bambini!!!
Terza rubrica è la parola dell’esperto. Messo davanti a un muro è giusto pronto per essere mitragliato!
Ora potete perdere dieci minuti della vostra vita, vi sarà ridata indietro nella prossima bolletta del Gas.

Non è una camera dei sogni, ma una camera iperbarica.
A me sta venendo la sincope!
Faccio di più! Voglio conoscere questo esperto e capire perchè si sono rifugiati in quel mondo lì, senza mai uscirne.

Il primo appuntamento è stato al Mc Donald davanti alla Stazione Centrale.
Seduto davanti a un Sundae al cioccolato ho iniziato ad ascoltare questo esperto e collezionista di cartoni animati.
A un certo punto il suo ego ha preso il sopravvento.

“Vuoi che scriva qualche articolo per il tuo blog?”
“Guarda io parlo di fregnacce non credo che alla gente interessi sapere quante uova di pasqua di Kiss me licia siano stati venduti nel 1985”
“Vendutissimi!”
“Non credo che interessi neanche se l’album di figurine degli orsetti del cuore è stato il caso editoriale degli anni 80”
“Aprezzatissimo”
“Forse le sigle dei Cavalieri del Re…magari se riuscissimo a trovare una storiella goliardica”
“Ascoltatissime”
“Ma per te è tutto superlativo?”

Pare proprio di sì!
Il nostro esperto è un poliedrico. Si diletta nel disegno, nelle creazioni di giornalini, scrive per testate poco note e ha un sito con una grafica post rivoluzione russa.
Inizio a spazientirmi.
Gioco la carta “Gatto di Shrek”. Faccio gli occhi tristi e domando per quale rivista lavora, magari posso collaborare con lui.
Non mi è data risposta.

“Vuoi che parli nel tuo blog dei miei segnalibri dei cartoni animati?”
“No!”
“Dei miei adesivi?”
“No!”
“Ma li ho divisi in categorie: ci sono i deliziosi, i fantasy, i forti e potenti, i bei robot…
“Bei che??????”
“Bei robot! Poi i magici, i cuccioli, gli animali…
” Gli anal?”
“Cosa?”
“Niente era una battuta da bar sport!”

Ad un certo punto tira fuori da un sacchetto una cartelletta. E mi consegna le sue opere. Una rivista (educatamente la definirei una fanzine) e altre scartoffie stampate male.

rivistta
Una cozzaglia di articoli su vip più o meno noti, divette della tv e cantanti ormai scomparsi dalla hit parade e sicuramente morti di fame.
Il tutto scritto in un Italiano stentorio. Io in confronto sono Moravia.

“Ti piace?”

Perchè non gli ho detto fermati finchè sei in tempo! Perchè sono stato due ore ad ascoltare le sue giustificazioni ogni volta che sottolineavo qualcosa che mi sembrava sbagliato.
L’esperto sembrava non ascoltarmi. Ogni mio sforzo per riportarlo alla realtà sembrava inutile.
E’ fuggito chissà dove e non so per quale motivo.
E’ vero che a questo mondo lo facciamo tutti, ma il bello è ritornare, spaccarsi il muso contro il quotidiano, curarsi e rifarsi un giro.
Questi soggetti invece mi sembra che abbiano un biglietto di sola andata. E hai voglia ad allungare la mano, ad essere educati o  provare ad essergli amici.

“Come mai hai le stampelle?”

“Mi sono fatto male giocando a pallavolo”

Io sto cercando una squadra da mesi!
Vediamo se posso approfittarne, magari frequentandolo di più potrei sfatare quel luogo comune dell’impressione a prima vista.
Ci diamo appuntamento due settimane dopo. Vuole presentarmi i suoi compagni di pallavolo che si ritrovano sempre in un parco per fare gli allenamenti estivi.
Al mio arrivo però non c’ è nessuno…e neanche un campo.

“Scusa ma dov’è la rete?”
“Tirano un filo e poi giocano”
“Stai scherzando vero? Stendete i panni?”
“Vuoi che parlo del mio calendaio dei cartoni animati nel tuo blog?”
“NOOOOOOOOOOOOO!”

Come al solito il suo ego prende il sopravvento e vengo travolto ancora da rivistine senza senso, gadget fatti in casa e adesivi stampati male.

“Vuoi vedere i miei disegni?”
“Sì!”
“Non li ho!”
“Allora sei scemo dove ti metti il gel…oh cazzo ti metti il gel!!!!”
“Te li mando via mail”

cartoonquaderno gianni soru


“Ma sei sicuro di saper disegnare?”

“Sono vendutissimi, apprezzatissimi, richiestissimi”
“Da chi?”
“Dai miei fans…io ho lavorato in tv.”
“Posso vederti da qualche parte?”
“No! Non ho messo video delle mie partecipazioni televisive su internet”
“Dove pubblichi i tuoi articoli”
“Su varie riviste”
“Quali?”
“Vuoi fare un articolo sul tuo blog del mio mio sito cliccatissimo?”
“Ma non mi rispondi alla domanda precendete?”
“Vuoi fare un articolo sulle sigle più vendute nel 1987 sul tuo blog?”
“No!”
“Ieri ho fatto la festa per i 10 anni del mio sito in una sala del comune, c’erano 150 persone tra vip e giornalisti”
“Hai delle foto?”
“Non ho avuto tempo e si è scaricata la macchina fotografica”
“Ma tu che lavoro fai?”
“Facevo lo psicologo poi ho smesso perchè non mi pagavano”
“Senti posso venire a fare gli allenamenti di pallavolo?”
“Ormai è tardi sono chiuse le iscrizioni”
“Mica devo fare un test di medicina”
“Ma sono già in 12 e la squadra è al completo”
“??????? Ma giocate in uno sgabuzzino?”

Si diventa compulsivi per stare meglio, per vivere fino alla sera. Poi nel sonno andremo a trovare Cenerentola, Magica Emi e Pinocchio. Cavalcheremo su cavalli alati con selle d’oro.
Al risveglio la verità ci bastonerà il sacrale così forte che non ci potremo sedere sulla tazza del cesso.
Che impresa chiedere aiuto a qualcuno che non si conosce. Meglio ammaliarlo senza manipolarlo, tenerlo a distanza con un muro fatto di ego.
E che stupidi noi che li riteniamo stupidi.
Ci innamoriamo di chi mente perchè aprono un altro mondo fatto di possibilità, illusioni e voli pindarici.
Ma se li amassimo veramente forse glielo diremmo che non stanno facendo bene a se stessi e neanche a noi.
Se ritorni prometto di offrirti un caffè, se chiederai aiuto sarò il primo a soccorrerti. Se invece vuoi rimanere dall’altra parte..beh…salutami quella lerciona di Biancaneve!

“Se mi dici il tuo cartone animato preferti ti regalo un quaderno”
“Grazie molto gentile ma preferisco usare la carta del salame, mi piace avere le mani unte dopo aver scritto”
“Insisto!”

Il Portinaio

Quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. Forse solo la vivacità e la mobilità dell’intelligenza sfuggono a questa condanna.
Chi è pesante non può fare a meno di innamorarsi perdutamente di chi vola lievemente nell’aria, tra il fantastico e il possibile, mentre i leggeri sono respinti dai loro simili e trascinati dalla ‘compassione’ verso i corpi e le anime possedute dalla pesantezza.
Era la vertigine. L’ottenebrante, irresistibile desiderio di cadere. La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza.
Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa: la bugia. (L’insostenibile leggerezza dell’essere)

2 commenti

  • Gianni

    Caro portinaio, TU NON MI HAI MAI INTERVISTATO!
    E poi hai sparato tante cose false. es Io non uso mai la parola ‘fan’.
    Io non ho mai avuto un blog.
    Non mi sono fatto male giocando a pallavolo.
    Etc. etc.

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