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RISOTTO GIALLO

risotto gialloI miei amici giapponesi sono partiti veramente.
Li ho visti con i miei occhi.
Sono andato a prenderli alle 6e45 del mattino per accompagnarli in aeroporto.
C’eravamo in giro solo noi, qualche prostituta in odore di saldi e i fattoni degli after.
“Gente strana a Milano”
“Pensa per te Nannarella…a Tokyo pisciate in mezzo alla strada”
Il loro più che un viaggio sembra un trasloco: 10 valigie, 5 borsoni, 3 bauli, 5 shopping bag e 3 zainetti.
“Siete sicuri che vi facciano imbarcare?”
“Noi preso business class”
Come avevo previsto al check – in la classica hostess maleducata e frustrata ci fa storie ed è dura convincerla a controllare che, con il loro biglietto, hanno diritto a caricare 2000 kg di bagagli.
Dopo aver chiamato la Jal, la stronza si accorge dell’errore ma non si degna nemmeno di chiedere scusa ai miei amichetti.
“Lei un po’ acida vero?”
“Vedi Nannarella, il turno del mattino è molto frustrante”
“Lei un po’ acida vero?”
“Ho capito, cosa devo dirti?”
“Lei un po’ acida vero?”
“Nannarella ci sei?”
“Sumimasen, io un po’ stanca!”
“Dai porta pazienza che questo calvario sta per finire”
Finamente siamo davanti alle scale mobili che portano ai gate d’ingresso, niente più colpi di scena, questa è proprio la fine!doraemon
“Rosa…che dire? Ti ringrazio tanto”
“Arigatou Gabu – chan…”
I suoi occhi sono diventati lucidi.
“Rosa…tutto bene?”
E via un mare di lacrime!
Nannarella inizia a spiegarmi che Rosa ha sofferto molto in questa vacanza.
Che è stata bene con gli italiani, ma che non ha capito molto la città di Milano.
“Ancora con questa storia?”
“Lei soffre”
“Ho capito ma dille di staccarsi dal mio braccio”
“Lei soffre perchè non ha potuto mangiare riso allo zafferano, dice se puoi mandarle la ricetta”
La piccola Rosa…che personaggio strano. Uno scricciolo piatto come un’asse da stiro, sexy come una gru e invadente come una bidella che ti becca fumare in bagno.
Mentre li guardo andare via, sincerandomi che non cadano dalla stanchezza negli ingranaggi delle scale mobili, mi domando a chi posso chiedere la vera ricetta del risotto alla milanese.
I miei assi nella manica sono: Vittypasticci, un blog di cucina, e Silvia di 365Milano.safuran zafferano
Vitty ci ha invitato a pranzo e posso chiedergli di cucinare il vero risotto allo zafferano.
Il giorno dell’appuntamento mi studio bene il percorso per arrivare a casa sua, affronto i primi rigori autunnali vestendomi a strati come una cipolla e scendo in metropolitana.
Sulla carrozza della linea verde i gradi percepiti dal mio corpo sono 64.
Inizio a sudare come un montone sardo a luglio.
La gente mi guarda gocciolare e mi indica come se fossi Sai Baba.
“Mamma guarda, quel ragazzo fa sgorgare l’acqua dalle orecchie”
Che vergogna!
Sono in ritardo e, uscito dalla metro, accelero il passo e finisce che sudo ancora di più.
Mia cugina, per controllare l’eccessiva secrezione delle ghiandole sudoripare, in gergo medico perspiratio sensibilis, mi ha consigliato di farmi iniettare del botox sotto le ascelle.
Lei lo ha fatto e ora è asciutta e pulita!
Quando alza le braccia per salutare non le dicono più: “ammazza che aloni” ma “sti cazzi che giovane”.

Arrivo da Vitty con il proverbiale quarto d’ora accademico di dilazione, una bottiglia di Sangue di Giuda e una maglia pronta per essere strizzata.
Adesso non voglio passare per quello che denigra sempre H&M, ma che cazzo! Appena ti metti una loro maglietta possibile che ti trasformi in un brodo vegetale? Mettetecelo un filo di cotone no?
Mi chiudo in bagno per rendermi più presentabile, ma la ricerca di un phone per asciugarmi è inutile. Le teste rasate di Vitty e del suo amico Stefano avrebbero dovuto farmelo intuire.
Forse è meglio domandare uno stendino e due mollette.
In cucina è già tutto pronto.risotto allo zafferano giapponese
Come antipasto Vitty ha preparato dei sandwich di pollo con robe verdi che ti s’ infilano fra i denti.
In questi casi mia cugina consiglia di sciacquarsi energicamente bevendo un bicchiere d’acqua e controllare il risultato usando la lama del coltello come specchietto.
Io faccio prima e domando subito: “Ho delle cose verdi fra i denti?”
Almeno smorziamo l’imbarazzo ed entriamo subito in confidenza.
Vitty è di origine emiliane e questa la dice lunga sulla sua bravura a cucinare. Silvia se ricordo bene è valtellinese e Stefano è di Mesagne!
Mesagne?!?!
Come uno dei peggiori gatti ruffiani, ho iniziato a sciorinare pensieri bellissimi sul brindisino, sul centro storico della sua città e su quanto fosse bello essere pugliesi.
Tutto per farmi comprare il libro di Antonio Trinchera “Lo Spettro“, che pare si trovi solo nelle peggiori librerie di Mesagne.
Spero che Stefano non me ne voglia.
Silvia deve avere un gene giapponese perso fra il cervelletto e la prima vertebra, fotografa tutto come una reporter.
Sembra il mio amichetto Bunbun, che voleva immortalare qualsiasi cosa deglutissi.
Silvia ci tiene tanto a farci sapere che il suo pesce combattente, passa metà della sua giornata attaccato al filtro.
Ha fotografato anche quello. La sua coda è tutta frisè e secondo noi pratica autoerotismo, come quei pervertiti che infilano il pisello nell’aspirapolvere.
Il risotto di Vitty è buonissimo ed è cucinato con il midollo, come vuole la vera ricetta milanese.
Finalmente non mi sento più abbandonato.
Ho trovato dei degni sostituti ai miei amichetti giapponesi, ma che sanno cucinare, parlare l’italiano e ridere delle mie battute.
Come si fa il risotto? Questo non lo so, perchè sono arrivato in ritardo, ma siccome questo è un post a 6 mani potere scoprirlo da Vitty e guardarlo da Silvia!
“Stefano sei mai stato in Giappone?”
“No, preferisco passare le vacanze a Mesagne”
“Fai benissimo!”
Grazie ancora ragazzi e buon appetito!!

Il Portinaio

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