Jeremy Liebman ©
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TROPICANA

Trump l’abbiamo digerito, la cotonata Hilary è tornata a casa e Madonna è rimasta a bocca asciutta.
Il giorno delle elezioni americane a casa mia è successo il delirio.
Mio padre non era molto contento del risultato, mia madre neppure, nonostante abbia ricordato loro che avevano votato Berlusconi! 😛
Abbiamo mangiato il bollito senza salsa verde perché mia mamma non vuole sporcare il Minipimer, poi caffè e Costume e Società su Rai due.
Mio padre è andato subito a letto perchè diceva che avevo freddo mentre la MotherFucker puliva la cucina con i suoi nuovi prodotti Nuncas.
Oggi erano più silenziosi del solito. In famiglia non è successo niente, nessuno ha litigato con nessuno, manco un funerale o un matrimonio a cui partecipare. Minchia che boring!
A un certo ho sentito un urlo venire dalla camera dei miei genitori. Di solito è mio papà che vuole:

  • Un fazzoletto
  • La protesi
  • Il Diabolik da leggere

Però la voce era diversa. Quasi strozzata.

Ho aperto lentamente, sperando di non trovarmi qualche repubblicano dell’Ohio.
Era mio papà che stava soffocando, nel frattempo rimetteva e mi faceva segno di portargli il pappagallo per pisciare.
Super agitazione!
Io con tranquillità ho preso il telefono e ho chiamato l’ambulanza, mia madre saltava come un grillo dicendo “Non capisco niente”
Io intanto le ricordavo che aveva sempre votato Berlusconi.

“Ricordati di passare il battitappeto prima che arrivi la crocerossa”
“Tuo marito lo lascio vomitare per terra o preferisci che passi lo Swiffer?”
“Fai prima i vetri”
“Ok! Ma se muore la camicia è stirata?”

Alla parole morte si sono ripigliati tutti.
Quando sono arrivati i volontari mio padre sorrideva e mia madre cercava di preparare un piccolo aperitivo.

“Signora a cosa è allergico suo marito?”
“Non me lo ricordo! Nel frattempo assaggi la mia carbonara, mentre cerco il foglio delle allergie”

Dopo una lunga ricerca fra scartoffie e copie di Novella 2000 abbiamo trovato la cartella con le intolleranze medicinali di mio papà e abbiamo scoperto che:

allergia-medicinali
“Mamma il papà è allergico a te!”
“Cosa dici cretino”
“Leggi bene!”

Dopo aver seminato il dubbio ho accompagnato mio padre fino all’ambulanza e ho lasciato mia madre in preda ai sensi di colpa.
La canzone Tropicana del Gruppo Italiano parla di un sogno tragico: un’eruzione di un vulcano che devasta la città di San Josè, ma con una melodia divertente, perchè nella catastrofe c’è sempre una via di fuga o un momento per sorridere. Almeno per me.
Mia mamma porta avanti il suo ruolo di moglie devota. E’ la nostra “Candy Candy” curvy. Mio padre è un Highlander, muore e risorge a ogni ischemia, infarto, infezione o cancro che lo aggredisca.
I miei parenti li trattano come una barzelletta, perchè credono che il loro sia un piccolo teatrino per farsi commiserare.
Parlare di malattia è fastidioso, ma dopo una certa età diventa argomento comune, insieme alla metereologia e alla pensione troppo bassa.
E’ per questo che ho insegnato a mia madre a dire “Va tutto bene“, a volte con scarsi risultati.
Ognuno ha le sue ossessioni, ma quelle degli altri sono quelle che ci spaventano e per difenderci le critichiamo.
L’errore della mia famiglia è quello di urlarsi addosso, senza mai ascoltare. Non c’è compassione, ma solo brevi armistizi, conditi da pettegolezzi e da ricordi surreali che non hanno più memoria e che stanno diventando polvere.
Io li sto raccogliendo tutti, vago fra mine vaganti, paranoici guerriglieri e ricattabili consanguinei, ma solo per uno scopo narrativo.
Il consiglio che vi do è di imparare a conoscersi, leggere, risolvere il grattacapo prima che diventi peste bubbonica e di non offendersi mai.
Per il resto vi lascio alle prossime puntate. Trump per me significa sfortuna, per un mio parente invece è un figo pazzesco che dice cose sensate e renderà grande gli Stati Uniti.
Fortunatamente non è il mio presidente, ma soprattutto un mio parente! 😛

Il Portinaio

P.S. La foto in copertina è di Jeremy Liebman ©

 

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