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ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS YOU (Letterina N°2)

Il pranzo di Natale si faceva rigorosamente dalla nonna. Tutti eravamo obbligati a presenziare, con mogli al seguito, nipoti, qualche cugino di secondo grado e panettoni.
Finchè lei era viva non si poteva scampare. Dovevamo stare tutti uniti, amarci e onorarci finchè eredità non ci avrebbe separato.
Bisognava arrivare verso le 12.30, per aiutare le donne in cucina a preparare gli antipasti ed eventuali correzioni di sale.
La tavola era già apparecchiata in sala. Il tg come sfondo musicale, i regali nascosti nella stanza degli ospiti e il profumo di bollito e brodo già impregnato alle pareti.
Mia nonna non faceva l’albero, credo un po’ per noia e un po’ perchè non aveva cazzi di avere un tirapolvere in più in casa.
Lei preferiva spadellare. Sgozzare conigli, riempire d’aglio gli involtini e impastare la pizza.
Ha controllato tutti i natali della nostra vita, come un dittatore delle festività.
Mi ricordo che si scocciò tantissimo quando mia zia volle organizzare viglia, Natale e S.Stefano da lei.
Dio, pregava, fai esplodere la palazzina sennò come farò a comandarli a bacchetta e cucinare quello che voglio. Ho ancora un video, fatto con la mia telecamera Philips Explorer anni 80 dove si lamentava di non essere a casa sua.
Quando io e la mia famiglia siamo andati a vivere in un appartamento più grande, finalmente mia madre ha potuto organizzare un natale alla sua maniera.
Perchè era felice di mostrare il suo nuovo arredamento: un tavolo di cristallo da 5 milioni di lire, la cucina bianca made in bassa bergamasca e i sanitari di una marca nota nei primi anni 90.
Basta con le sedie tutte diverse e le tovaglie corte. Doveva essere tutto perfetto.
Eravamo in sedici a tavola, ma mia mamma aveva preparato per circa 40/50 persone.
In terrazzo c’erano più mandarini che in Sicilia. Per terra rischiavi di sciacciare noci e mandorle, le lasagne non finivano più, credo che qualcuno sia fuggito alla ventesima portata.
Però quel giorno mia mamma si è beccata l’influenza ed è rimasta a letto tutto il giorno. Mia zia ha preso le sue veci, che sibillinamente mormorava “Potevamo farlo a casa mia a sto punto”.
Io non potevo essere d’aiuto perchè dovevo controllare il tenero cane che avevamo appena comprato, un boxer bavoso che abbracciava e leccava qualsiasi cosa si muovesse.
Mia zia stava impazzendo. Perchè è come tutte le donne della mia famiglia: “faccio tutto io”.
Si è vendicata andando a defecare nel nostro cesso reale e, vergognandosi dell’odore di cinghiale morto che aveva lasciato, spruzzò litri di profumo Cartier, quello costosissimo.
Mia madre dal letto cercava di controllare la situazione, ma era praticamente inutile.
Per farla in breve ho passato quel Natale a tenere al guinzaglio il cane, guardare i miei parenti abboffarsi e giocare a carte con mia madre che urlava: “L’hai tirato fuori dal frigo?”
Quest’anno siate più gentili coi vostri parenti. Cercate un presentino anche per loro.
Per lo zio militante di estrema destra consiglio un punta spilli di Hitler (QUI una versione più vintage)

hitler puntaspilli
Ma non mettetevi a parlare con lui di politica perchè sennò succede il finimondo.
State tranquilli che ho anche la soluzione per lo zio comunista.
Una bella scatola di tonno, ma con dentro l’ultimo respiro di Stalin. (Insieme alla crema corpo di Bianca Berlinguer).the last breath of communism
La trovate su Ebay QUI. Nel caso fosse sold out ne ho una anche io nella dispensa. Purtroppo è scaduta quando Renzi si è autoproclamato presidente del consiglio.
Altri regali che tutti sottovalutano sono le calze e le mutande.
Di solito non abbiamo voglia di perdere tempo da Intimissimi e Tezenis, quindi ci teniamo quelle che abbiamo. Risultato? Io ho slip con elastici molli, calze lise sui talloni e boxer che assomigliano a stracci per la polvere.
Fate regali utili. Come i sushi socks, divertentissimi “abiti per i piedi” a forma di nigiri.

sushi socks
QUI il link per acquistarli.
Infine se avete qualche parente che ha nostalgia della monarchia, commuovetelo con la bambola di Maria Antonietta.

maria antonietta bambola
Si stacca la testa e diventa povera in poche mosse. A soli 34 Dollari su Amazon.
Seguite i miei consigli per un Natale d’amore.

Il Portinaio

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