byakkotai
In viaggio con il Portinaio,  L'altro Mondo,  Portineria

BABY COME BACK TO ME

Uno dei luoghi più spirituali di Aizuwakamatsu è Iimoriyama.
Una collina dove i Byakkotai, l’esercito minorenne del padrone di Aizu, si suicidò in massa facendo seppuku.
Che bello un’altra storia triste. 😛
I ragazzini videro il castello bruciare e per l’imbarazzo e la vergogna di aver perso la guerra contro l’esercito imperiale s’infilarono un coltello nella pancia.
Secondo la nostra guida però ci fu un malinteso. Quello che bruciava realmente non era il castello, ma il bosco adiacente, ma per colpa della prospettiva i giovani samurai fraintesero tutto.
Quindi oltre che servili erano pure mezzi ciechi. 😛
Su questa collina sono sepolte anche le donne del Bukeyashiki (Leggi QUI post precedente)
Se lo sapesse il cardinal Bagnasco dell’esistenza di un sito turistico pieno di così tanti peccatori, uscirebbe pazzo.
Qui fra tombe, incensi e negozietti di ombrelli katane c’è un tocco di italianità.
Mussolini incontrò tanti anni fa lo scrittore Harukichi Inoue.
Insieme passarono giornate allegre giocando a Mazinga e rimpiattino. Di sera si raccontavano favole dell’orrore e Benito si nascondeva sotto le lenzuola per la paura. Poi quando conobbe la storia dei piccoli suicidi giapponesi, il Duce si commosse così tanto che volle fare un regalo al Giappone: un’aquila appollaiata su un obelisco con incisa la seguente frase:

“SPQR. Nel segno del Littorio. Roma, madre di civiltà, con la millenaria colonna testimone di eterna grandezza, tributa onore imperituro alla memoria degli eroi di Biakkotai. Anno MCMXXVIII – VI era fascista”.

Iimoriyama

Peccato che Biakkotai sia scritto sbagliato. Ma immagino che all’epoca le K non venissero usate come oggi.

Iimoriyama
Non credo sia apologia del fascismo, però avrei preferito ci fosse un grattacielo di Renzo Piano. 😛

Secondo la mia guida intima e personale i residenti italiani ad Aizu sono una decina. Secondo la questura quattro. Secondo me sono tutti morti di freddo.
Per arrivare sulla collina di Iimoriyama potete usare una scala mobile a pagamento oppure la classica scalinata impervia e ripida, ma che ritempra lo spirito e attiva le particelle anti-odore del vostro Infasil.

Marco ha una pastiglia di vitamine per ogni occasione.
E’ l’uomo Multicentrum.
Le nostre conversazioni sembrano dei dialoghi tra un padrone e una servetta.

“Gabry dammi una sigaretta”
“Sì…”
“Gabry fammi una foto”
“Sì…”
“Gabry prendimi l’acqua”
“Sì…”
“Gabry stai bene?”
“No!”

E a volte anche tra un urologo e un paziente.

“Gabry hai visto cosa vendono queste macchinette per le bibite?”
“Limonata?”
“Sì, ma addizionata con l’Arginina”
“Interessante!”
“Cretino ti fa venire il cazzo duro”

Un altro luogo intensamente spirituale è il Nisshinkan, l’antica scuola dei samurai.

scuola dei samurai
Qui gli stranieri hanno uno sconto sul biglietto. ☺
Si entrava a 10 anni, dopo un’accurata selezione. Le materie primarie erano tecnica di guerra, scrittura, arti marziali, uncinetto, didò, scoreggia con le ascelle…dai vi sto prendendo in giro. 😛
Dentro la scuola si possono fare anche due esperienze: tiro con l’arco per soli 300 Yen o lavoretto delle medie: ovvero pitturare la mucca rossa Akabeko o l’ovetto deforme Koboshi.

Nisshinkan
Noi abbiamo optato per l’arte, perché siamo pacifisti.

“Attenzione la tempera è indelebile, rischiate di buttare via i vestiti”

Ma usare colori ad acqua? Qui è pieno di bambini che si macchiano ovunque. O lo fanno apposta per incrementare le vendite dei vestiti da 0 ai 12 oppure non sono mai arrivate le tempere atossiche.

Questo è il mio Koboshi, personalizzato con i baffi.

koboshi

Questo quello di Marco, praticamente Moira Orfei.

koboshi

Il Nisshinkan è enorme. Impregnato di storia e mistiche leggende.
E’ un attimo che arriva la tristezza.
Si vede che ce l’hanno per vizio ad Aizu di farti venire un po’ di paranoia.
Guardate questo manichino. Riproduzione di un samurai quindicenne che si uccide in nome del suo padrone.

Nisshinkan

Vi prego raccontatemi una bella storia.
Sulla banconota da 1000 Yen è raffigurato il volto del Dottor Noguchi Hideyo, protagonista di eccezionali scoperte sulla cura della sifilide.
C’è un piccolo museo a lui dedicato, con tanto di robot con le sue sembianze, che parla e gesticola come Marco davanti alle macchinette delle bibite. 😛

Noguchi Hideyo
Qui i bambini possono indossare baffi finti e camici bianchi per divertirsi fra serpenti in formalina, batteri finti e installazioni ospedaliere.
Tokyo ci richiama. E’ ora di tornare a casa.
Alle 16:58 siamo ripartiti lasciandoci alle spalle un sacco di nuovi amici che ci hanno salutato dalla stazione dei pullman come nei film. Tutti insieme, tutti in coro.

Uno dei più grandi esperti di radiazioni, il Dr. Yamashita, dichiarò durante la campagna “brainwash” di Fukushima, che le radiazioni non colpiscono le persone che sorridono.
Qui lo fanno tutti, a prescindere dalle cazzate che dicono alcuni.

Il Portinaio

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