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BARCOLLO MA NON MOLLO


“Ciao vuoi venire alla mia festa?”
“Quanti anni compi?”
“40!”

Ormai i miei amici sono più vicini al giro di boa che all’età per indossare un boa.

“Ci sono i panini, le bibite, salumi e cateteri”
“I formaggini Babybel?”
“Certo!”
“Allora ci vengo!!”

La festa di stasera è stata organizzata in un piccolissimo teatro, luogo molto particolare per un compleanno. La cosa bella è che ti puoi sedere in platea, mangiare sul palco, bere nel retro e cantare nei camerini.
La festeggiata è una donna di sinistra.
Io sono fortunato, perchè a seconda degli amici che decido di frequentare incontro diverse realtà sociali.
Un giorno vi racconterò anche delle feste dei fascistelli e dei ciellini.
Qui gli invitati sono trasversali.
Si va dai “No tav” sfegatati pronti a rompere le vetrine delle banche agli ex militanti della Fgc. Ci sono giardinieri, vegetariani, intolleranti al glutine, attrici squattrinate, scrittori più o meno famosi, radical chic, disadattati…devo continuare?
Il tavolo era imbandito come se stesse per arrivare Bertinotti.
C’era l’humus, la “mortazza“, la focaccina, le torte salate, i libri di Valeria Marini, la crostata con la marmellata bio, il succo di mela, la vodka e i miei amati Babybel. Ne ho messi immediatamente 4 in tasca, metti il caso che mi venga un malore durante la seduta spiritica per rievocare Berlinguer.
Due li ho mangiati subito, insieme al prosciutto cotto, perchè quello crudo è di destra!

“Ciao! Tu sei un amico di mia sorella? Non ti conosco…mi presento sono Sara”
“Veramente ci conosciamo”
“Non ti ho mai visto!”
“Sono i baffi”
“Ah già! Mio Dio come sei cambiato…sembri uno spacciatore”

Invece tu, che indossi una maglia con scritto “Barcollo ma non mollo” mi sa che ti servi dagli spacciatori.

“Tagliateli!”
“Mi scappa di andare in bagno”
“Sì…ma tagliateli i baffi! Stavi meglio prima!”

L’ho lasciata da sola, mentre come un disco rotto continuava a ripetere le stesse cose.
Meno male che ho ancora i miei Babybel in tasca. Poi si sa che fanno schifo e sono fatti con la bava di pecora, ma a me piace la cera rossa che hanno intorno.
Una volta, mentre mia madre dormiva, le ho ricorperto un’orecchio con metà guscio.
A messa poi la sua amica le ha chiesto se aveva avuto un litigio con un otorino. Scoperto l’arcano, sono stato punito. Da allora compra solo sottilette e formaggini seri.

“Che bei baffi”
“Grazie!”
“Come fai a tenerli così bene?”
“Ho lo zio parrucchiere”

Bisogna sempre stare attenti alle feste di compleanno, perchè c’è il logorroico che ti tiene legato con il filo da pesca d’ altura, quello che non vedete da 20 anni e vi deve raccontare tutta la sua vita, la ipercinetica che vuole ballare, qualche tossico che si diverte a drogarsi in compagnia, ma solo se non chiedete di dividere e infine la persona in “difficoltà”.
A me è capitato l’ultimo.

“Perchè mi hai risposto così?”
“E come dovevo risponderti?”
“Mi aspettavo un – fatti i cazzi tuoi – con quei baffi devi interpretare un personaggio”
“Se ti fanno una domanda non è che devi essere maleducato”
“Piacere Marzio, sono genovese, nato in Sardegna da madre spezzina e padre genovese. Abito a Milano e scrivo colonne sonore”
“Piacere mia madre è pugliese e mio padre è di Avellino!”
“Sai tu piaceresti molto alla mia fidanzata. Hai quell’aria misteriosa e tenebrosa. La mia fidanzata è inglese, ma abita a Pescara”
“Devo andare in bagno!”

Ho ancora tre Babybel. Vediamo se uno di questi riesce a trasformarmi in un batterio della diarrea. Così sparisco, lasciando tutti nella merda.
Esco dal cesso e me lo ritrovo dietro la porta.

“Pensavo…tu sembri uno creativo. Ma se ti regalassi le mie colonne sonore me le venderesti a qualche produttore?”
“Guarda sono più credibile con le rose in mano”
“E’ molto difficile vivere a Milano”
“Non ti lamentare! Era peggio se nascevi a Babrujsk in Bielorussia”
“Io sono stato in analisi 4 anni”

Cristo! Non mi sono trasformato in niente! Ma allora non funzionano! Eppure c’era quel cartone animato che mi piaceva tanto, di quella ragazzina che ogni volta che si impasticcava diventava un pachiderma o una moschina.
Maledetti giapponesi! 30 anni di presa per il culo!
Mia nonna da piccolo mi mandava spesso a portare il pane secco ai rom nel campo vicino a casa sua. Poi mi diceva “Porta anche questi a Dio che ha comprato una capra”.
Dio era il picchiatello del quartiere. Si presentava sempre come l’Onnipotente. Sua madre gli aveva comprato questa capra perchè chissà in quale pagina della Bibbia viveva, ma per farlo stare calmo assecondava ogni suo desiderio.
Era buffo. Indossava un vestito da frate e il giubbino. E mi chiedeva ogni volta le sigarette.

“Dio io ho nove anni, non posso fumare”
“Io ne ho 50000”
“Esagerato!”

E’ ancora vivo! Lo vedo qualche volta passeggiare in giro, quando vado a trovare i miei genitori. Ha ancora il suo abitino ecclesiastico.
L’uomo in “difficoltà” della festa invece non mi molla.

“C’è un mio amico che sta organizzando una traversata dell’Atlantico in barca. Saresti adatto per andare con lui”
“Vomito appena sorpassiamo San Remo…non credo proprio”
“Andresti ad abitare in Svizzera?”

Perchè ha smesso di andare in analisi?
Forse se mangio il terzo Babybel divento uno psichiatra. Oppure mi viene una dissenteria!

“Hai visto che bella donna? Quella con la maglia con la scritta! A me piacciono le donne rotonde”
“Anche a me! Ci puoi sbandare sulle sue curve” (Che cazzo sto dicendo!!!)
“Ti piacciono i Clash?”

Ok! L’ultimo formaggino! Se non riesco neanche a rievocare il Kraken giuro che mi cospargo di benzina e abbraccio un tabagista!

“Guarda quella donna che nuca sexy che ha!”
“Puoi aspettarmi un secondo? Torno subito!”

Sono corso dalla ragazza con la maglietta “Barcollo ma non mollo” e l’ho implorata!

“Senti dov’è hai comprato questa maglietta? Ne ho bisogno! Me la regali in cambio degli ultimi Babybel che ho in tasca…non è vero che ne ho rubati 4…fa niente se mi sta larga…ti prego!!!!”
“Non hai mangiato troppo formaggio?”

Il Portinaio

“Se hai paura di qualcosa
non scappare non è il caso
un bon bon e tu diventi un elefante”

3 commenti

  • PINOZ6700

    ….e pensa che vivi in una metropoli del nord,io leggendo mi sono immaginato la stessa storia ambientata dalle mie parti.
    Tipo: leva il babybel e metti del casu marzu,cambia la maglia barcollo ma non mollo con una più “etnica “: se mi superi è perchè sono ferma al bar,e infine cambia le chiacchiere dei vari tipi di personaggio con un uniforme e quasi totale scazzo da mancanza di lavoro che condiziona ogni discussione sociale,e dalla quale si discosta solo l’unico ed immancabile firmatore di prossimo non ben specificato “contratto”.
    Un saluto G.

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