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GIRL GONE WILD

foto di totoro

“Basta non ti dico più niente!”
“Mamma ho bisogno di essere stimolato…ho il collasso creativo”
“Prenditi un Polase”
“Guarda che non è una malattia! E’ un modo di dire”
“Tu scrivi tutti i cazzi miei su quel tuo log di merda”
“Si dice con la B”
“Logb…”

Ha ragione.
Tutte le volte che mia madre parla al cellulare, faccio finta di ascoltare l’Ipod, ma immancabilmente lo tengo spento. So tanti di quei segreti di provincia da riempire 500 numeri di Cronaca Vera.
Come quella sua cliente che, mentre si fa mettere lo smalto rosso da porcona, le racconta tutti i suoi problemi sessuali.

“Scusa ma tu l’ascolti?”
“E cosa devo fare?”
“Dille che sei cattolica praticante estremista e che certe cose non puoi sentirle”
“Ma io non sono estremista”
“Infatti sei pettegola”
“Non è vero”
“Però ti piace sapere se le tue clienti praticano la fellatio”
“Sono tutte in menopausa”
“Mamma sono i pompini!”

Durante le sue lunghe telefonate ho potuto scoprire così che alcune sue mature amiche/clienti praticano ancora l’arte del “Chupa Chups” con il marito. Ma con scarsi risultati.
Che vanno fino a Pavia per comprare il Cialis, ma che si rifiutano poi di somministrarlo al loro compagno per paura di qualche attacco di cuore.
Si lamentano perchè ormai l’attrezzo è più simile ad un panno daino per pulire i vetri e che l’ultima volta che sono state soddisfatte Albano cantava “Felicità” con Romina.

“Non osare scrivere queste cose che faccio una figura di merda”
“Secondo te la tua amica è talmente moderna da venire a leggere il mio blog?”
“Beh potrebbero leggerlo i figli”
“Certo! Cercano su google – mia mamma fa i pompini a mio padre – ma poi che male c’è?”
“Sono confidenze”
“E allora perchè me le dici?”

A volte mi sembra di essere bloccato. Sono sicuro che qualche mio parente ogni tanto si fa un giro in Portineria per vedere le cazzate che scrivo, ma conoscendoli sono sicuro che sono troppo presi da loro stessi e mai nessuno, dico mai nessuno, ha mai alzato la cornetta per dirmi “Pirla”, “Bravo”, “Stronzo” o “Che scarpe di merda che ti compri!”
La Portineria sta diventando una saga familiare lo ammetto, come Beautiful le storie si intrecciano ma ahimè nessuno risorge (ovviamente io faccio Stephanie, mia cugina Taylor e mia madre Sally Spectra).
Oggi, mentre cercavo di trovare un nuovo argomento per il post, mi è venuta in mente una mia parente e della sua storia sentimentale.
La mia è una famiglia numerosa, di quelle che a Natale non bastavano due tavoli da otto persone. Erano altri tempi, nessuno mancava all’appello e il problema più difficile da risolvere era se fare i cappelletti in brodo a Santo Stefano.
Io sono figlio unico e guardavo le famiglie numerose con una certa invidia. Più giochi, più argomenti di conversazione, più scarpe!
Poi crescendo mi sono accorto che non sempre i fratelli si assomigliano, sei uscito dallo stesso buco ma non sei uguale.
Tutti si scannano perchè credono di avere ragione, che la loro opinione sia sempre la migliore e il passo indietro è consentito solo ai codardi e ai deboli.
Quando la mia famiglia si è sgretolata io ho cercato di raccogliere i cocci, ma inevitabilmente invece di creare sinergie positive peggioravo la situazione.

La storia che vi sto per raccontare narra di un tradimento, di quelli classici da film alla Edwige Fenech.
Dicono che sia stato lui ad insospettirsi, dei continui straordinari di lei, dei rientri in ritardo e del nervosismo percepito.
I panni si lavano in casa propria come ci insegnano i proverbi, ma quando sono troppo sporchi bisogna andare in lavanderia.
Gli è bastato connettere il cellulare al navigatore, per scopire tutti i movimenti dell’adultera, non era ancora epoca di Smart Phone, robe da geni della tecnologia.
Dicono che l’abbia beccata in camporella, forse con il capo chino o le gambe aperte.
Al solo pensiero che lei potesse fare una cosa del genere…beh mi è scappato da ridere.
Finalmente non è la solita mia cugina a darla via come un freesbee. Perchè siamo in due ad essere le pecore nere in famiglia: io, che sono visto come l’artista metrosessuale con le scarpe strane  e mia cugina, come la milf ballerina tutta rifatta.
Sapere di non essere più al centro dell’attenzione mi aveva dato un po’ di sollievo, ma dentro di me provavo un certo disagio.
Chissà perchè gli amici li vorremmo sempre come fratelli, mentre il contario non succede mai.
Se faccio bene i conti non credo di conoscere bene questa mia parente con il vizietto di andare nelle campagne.
E mi spiace perchè mentre tutti si accanivano contro di lei, pensando che giudicarla avrebbe espiato i loro peccati, io riflettevo sul termine “amore“, sul termine “carità” e anche su “camporella”, molto in disuso.

“Gabry hai saputo cosa ha fatto XXXX?”
“No!”
“Indovina?”
“Una torta con le mele…credo sia stato il massimo della sua trasgressione nella vita”
“Ma no scemo!”
“E allora invece di fare i tuoi giochini da Sibilla porno…dimmelo questo pettegolezzo”
“Pare che XXX fosse a casa mentre il marito YYY parlava con ZZZ e allora ha sentito tutto ed è andata a dirlo al padre che poi l’ha detto alla moglie che lo ha riferito a me”
“Non ho capito niente”

Tutte le famiglie hanno i loro segreti, che come tali devono essere custoditi. Quando il vaso di Pandora viene aperto è in quel momento che la famiglia deve dimostrarsi unita. Non succede mai.
Ecco perchè volevo chiedere scusa a questa mia consanguinea, per non averle detto che non l’ho mai giudicata, che dell’amore non si conosce niente e che avrei voluto averla come amica.

Il Portinaio

Bene ora potete ballare e vedere Madonna mentre cerca di farsi donare con generosità ettolitri di seme maschile da uomini di dubbia moralità su tacchi vertiginosi. Ma a questa i calli non vengono mai?

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