CORRIERE DEI PICCOLI
Portineria,  We are Family

IL PORTINAIO X 38 (che poi sono i nuovi 18)

Quando ho compiuto diciotto anni ho avuto la fortuna di festeggiare con i miei parenti americani!
Ebbene sì, non li ho solo in meridione, ma anche oltreoceano.
Un po’ stanno vicino a Miami, altri nello stato di New York e se ricordo bene il figlio della nipote della sorella del mio bisnonno è a San Franscisco.
Perchè è andata più o meno così.
Tutte le sorelle e i fratelli del mio bisnonno sono emigrati negli Stati Uniti e per 40 e passa anni non si sono più rivisti.
Negli anni 80 decisero di ritornare per venirlo a trovare e fu festa grande in città. Una specie di prequel di Carramba che sorpresa.
C’erano i giornali e  le tv locali che strillavano “I fratelli si rincontrano dopo quasi mezzo secolo” .
Poi devono averci fatto il callo, perchè ogni due o tre anni venivano a gruppi di 5/7 persone. Invadenti!

La cugina di non so quale grado di mia mamma è uguale a mia mamma! Solo che è bionda tinta, ha le unghie come un rapace di montagna e non parla una parola di italiano.
Mi diceva solo “Me and your mama cip e ciop”.
Vaglielo a spiegare che assomigliavano di più a Miss Piggy e Ursula della Sirenetta.

Non ricordo come fanno di cognome e neanche se sono ricchi e repubblicani o proletari e democratici.
Però alla mia festa dei 18 si sono divertiti. Mi avevano regalato 500 Dollari, che all’ora con il cambio erano tanti soldi.
Avevo affittato una discoteca. Free drink per tutti. Gli americani dopo due negroni sbagliati usavano i divanetti come se fossero dei tori meccanici.
Poi i tamarri siamo noi!


Mia zia ricca per non far la figura della tirchia lombarda tirò fuori il libretto degli assegni e mi firmò un bel milione tondo tondo.
Me lo staccò dopo un’ora, perchè prima doveva sapere dal suo commercialista se il suo conto rischiava di andare sotto un numero a 14 cifre.
Adesso per non dovermi dare la mancia a Natale usa la scusa che non sta bene, che sono troppo grande, che è dalle amiche a giocare a burraco, che è dalla nuova fidanzata di suo figlio, che è rinschiusa in una grotta al freddo e al gelo, che si è smagnetizzato il bancomat, che ripassa domani, che vaffanculo ogni anno mi presento con il regalo e lei non si fa mai trovare!Mia cugina invece piuttosto che comprarmi qualcosa decise di regalarmi un balletto con le sue allieve in mezzo alla pista.
Una specie di performance sexy dove si dimenavano tutte scosciate.
Gli invitati pensavano fossero delle entreneuse affittate da mio padre per iniziarmi al sesso di gruppo.
C’erano proprio tutti.
Gli zii e i cuginetti, la terza generazione della famiglia di mia madre, quei pochi sopravvissuti di quella di mio padre, i compagni di scuola, della palestra e del corso di fiori secchi! 😛
C’era la gang di teppisti che frequentavo da minorenne, i capelloni rockettari e anche qualche sconosciuto.
Sì perchè era una specie di evento e la gente s’intrufolava peggio che ai party della settimana della moda.

“Happy birthday Gabriel me and your mama Cip e Ciop”

Dio che rompi cazzo sta parente americana! Anzi no! Dio che rompi cazzo sta parente americana ubriaca.
Sono passati 20 anni. Dei miei prozii stranieri non ho più avuto notizie.
Quelli che mi davano la mancia sono morti, ma stasera festeggio comunque con gli amici che sono rimasti e quelli nuovi che sono arrivati.
Perchè ho ricevuto un sacco di auguri, tanti auguri, tranne uno, quello che aspettavo come sempre.

Il Portinaio

Drin drin

“Gabry mi hai rubato il sapone?”
“Cosa mamma?”
“Visto che ti è presa sta mania di vendere le robe su internet volevo sapere se mi avevi rubato il sapone intimo”
“E quale sarebbe?”
“Killi fresco!”
“Ahahahahahahaahahhhahah”
“Cretino!”

 

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