Anime fair tokyo
Guardavo troppi cartoni,  In viaggio con il Portinaio,  L'altro Mondo

LA FIERA DEL DOPPIO SENSO SULL’ISOLA DI ODAIBA! (HOT VERSION)

Oggi voglio proprio esagerare.
Quindi, se siete sensibili alle volgarità, vi prego di non leggere!
Ho raccolto tutti i doppi sensi sulla moleskine per non dimenticarli!
Mi sono alzato verso le 9:30. Come sempre colazione, 4 chiacchiere con la mia coinquilina e poi a farmi la doccia.
È stato anche il nostro primo turno della spazzatura!
È facile, devi dividerla in “burnable”“non burnable” – bottiglie di plastica – vetro (e noi anche i peli intimi…).

“Gabry, c’è qualcosa di schifoso in fondo al bidone”.
“Lascialo lì, se lo mangerà Hallo Kitty!”

In frigo c’è del wasabi scaduto da gennaio, lo useremo per cacciare i corvi o come pesticida.
Intanto Patrick, il coinquilino americano, parlava col mio manichino portatile, che dice solo “Yes”
Ho osato dirgli “Che belle le tue foto su facebook di Hokkaido”…non l’avessi mai fatto! Credo sia ancora lì che mi spieghi la deriva dei continenti.
Gli tolgo l’amicizia.
Oggi è il grande giorno dell’Anime Fair, ovvero la fiera del cartone animato.
Abbiamo preso anche la prima metropolitana, fino ad ora avevamo viaggiato sempre in treno.
Come siamo bravi, andiamo e veniamo come se fossimo a Milano, senza perderci.
Su suggerimento del mio amico Andrea, abbiamo preso la monorotaia che fa tanto Star Wars.
Odaiba è un’isola artificiale pieni di palazzi e grattacieli che ricordano un po’ la Defense di Parigi.
C’è la statua della libertà, il museo della scienza marittima, il museo delle scienze naturali, a sede della Fuji tv, il “Partire Tokyo Bay Wedding Village” e all’ultima fermata il Tokyo Big Sight, ovvero il  polo fieristico di Rho. 😛

Big Sight Tokyo

È enorme ed ha un’aerea fumatori grossa… come la casa di Barbie. Ma vaffanculo!
La Piera ha iniziato a diffondere nell’aria il suo feromone di mantide religiosa. Il segreto è di stordire i commessi, staccargli la testa e rubare i gadget!
Mi aspettavo più Nerd, tipo le fiere di Milano e invece no: tutti in ordine e tutti in fila!
Appena entrati ci hanno accolti Pikachu, Doraemon e altri cartoni più o meno conosciuti.
Non è un mercato, ma una presentazione dei prossimi cartoni animati in uscita e delle case di produzione.
Quindi niente gadget!
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
Niente paura, qualche baracchino qua e la l’abbiamo trovato.
Ma soprattutto la Piera ha un nuovo amico. Che non sono più io.

“Gabry, ho trovato una cosa che mi piace tanto”.
“Il Jeeg?”
“No, il pisello!”
“0_o”

anime fair mameshiba

Io non so voi, ma quando una ti dice così, mi ricorda un po’ Cicciolina in “Muscolo Rosso”!
Ebbene sì, c’era lo stand del Baccello,  il nuovo amico della Piera, che ormai se lo porta appeso al collo e lo tratta come se fosse uno di famiglia!
Ha preso tutto in suo onore: dall’astuccio, per conservare gli amici piselli, al bento con le bacchette, al portachiavi, alla sciarpina per quando ha freddo.

“C’è anche giallo”.
“Sarà quello di un giapponese”.
“C’è anche viola”.
“Attenta! Magari gli hanno messo un laccio emostatico”

Continuavamo a prendere volantini ovunque, perché di gadget neanche l’ombra e cercavamo disperatamente una borsa in omaggio. Ma niente. Se non avevi il cellulare per registrarti a chissà quale evento, non potevi avere niente.

posi e nega peluche

“Gabry, qui te la danno!”
“A quantooooooooo?!”

Pare che i giapponesi vadano pazzi per i doppiatori, sono venerati come divi e la gente si accalca per toccarli.
Una ragazza davanti a me, con la faccia da brontosauro, è riuscita a sfiorare la spalla forforosa di un doppiatore e ha iniziato a urlare e a strapparsi le mutande. Era talmente emozionata che si sarà pisciata sotto! I fanatici giapponesi sono i migliori al mondo!
Mi fanno ridere perché, appena succede qualcosa, tutti tirano fuori il cellulare.
Ogni tanto la Piera si perdeva a fare foto a vetrine e a ragazzine vestite da coniglio rosa, io cercavo di non perderla di vista e qui è venuto in soccorso il nostro amico pisello!

anime fair

In omaggio allo stand baccello ci hanno consegnato un bel palloncino da attaccare al culo, così se ti perdi, basta guardare in alto…e il pisello è dritto davanti a te!
Ad un certo punto la fiera si è riempita tanto che non capivamo più niente!

“Gabry, mi vengono tutti addosso!”
“Te l’avevo detto di non dire bukkake”
“Pirla! Andiamo a mangiare?”
“Ok…vuoi mangiare degli hamburger?
“No, mi stoppano la patata”

Silenzio per tutto il quartiere fieristico. Erano già arrivati gli idraulici!
Abbiamo incontrato Goku di Dragon Ball, Keroro, un samurai, una cameriera sexy e anche la Rosanna Cancellieri. Ma di gadget niente!!!!!!
C’erano anche delle ragazze vestite tipo Drive-in, con una tuta talmente stretta da far tremare le patte a tutti! Infatti regalavano fazzolettini! Sagaci ‘sti giapponesi!

anime fair tokyo

Alla fine, stanchi di vedere e sentire doppiatori e canzoni, siamo usciti.
Tirava un vento fortissimo e il nostro palloncino si muoveva all’impazzata sbattendo contro la gente!

“Attento Gabry! Hai mandato il pisello in faccia a quella ragazza!”
“Senti, pisellara, andiamo ad Akihabara?”

attack number one

Detta la città elettrica. Qui vendono di tutto: dal cavo lan, al computer super figo.
Ad ogni metro c’è un negozio di pc o cellulari. E finalmente giocattoli ovunque!!! Dai porno ai robot, ecco il mio regno!
Statue di donne che si toccano, ammiccano, che ti mostrano i seni o il sedere. Calchi di culi con tanga o mutande. Gundam come se piovesse, Mazinga a gogò. Ma quello che cercavo era lui: Jeeg!
A soli 16 Euro mi sono portato via un oggetto che in Italia costa almeno 90!
Va bene, va bene non vi annoio più con il mio shopping compulsivo.
Entrare in questi negozi è come un lavoro: sali scale piccole e vertiginose per 6 o 7 piani. Spulcia fra le offerte, confronta i prezzi, vai in un’altro negozio, rifatti sette piani a piedi, capisci di aver risparmiato un Euro e ti spari in bocca!
La Piera non era così soddisfatta, qui è il regno dei maschietti pervertiti.

“Gabry, oggi l’unica cosa che ho preso di consistente è il pisello”.
“Beh, andiamo qui se ti va qualcosa d’inerente”.

Davanti a noi un sexy shop di 8 piani, scambiato per un negozio di abiti trash!
Io non so con cosa si eccitano i giapponesi, ma dopo questa esperienza ho deciso di aprire un negozio del genere. C’è tutta la perversione del mondo!
Io e la Piera ci parlavamo da un salone all’altro ad alta voce, tanto non ci capiva nessuno.

“Gabry, corri! Che vagina, è tutta aperta!”
“Guarda qui il vestito di Sailor Moon”.
“Gabry, c’è la mano elettronica che ti masturba”.
“Guarda qui il vestito di Sailor Moon”.
“Gabry, guarda il costrittore di testicoli in pelle”.
“Guarda qui il vestito di Sailor Moon”.
“E non lo compro ‘sto vestito di Sailor Moon!!!”

Alla vista delle mutande usate ho avuto l’estasi. Ero quasi indeciso se prenderle o no, ma poi mi sono detto: appena torno a casa, uso quelle della Piera. Le puccio nella soia, le metto sotto vuoto e magari le vendo a 50 Euro su Ebay!

“Gabry, ma come si fanno ad eccitare con queste cose gli uomini?”
“Guarda il vibratore di Hello Kitty”
“Ma che peni enormi, ma come fanno ad entrare?”
“Guarda il vibratore di Hello Kitty”
“Ma che biancheria c’è, ma come fai a mettertela!?”
“Guarda il vibratore di Hello Kitty”

Adesso sto guardando bene il vibratore di Hello Kitty. È qui di fianco a me! Ma giuro che non lo userò mai!

 

Il Portinaio…e il nostro amico Pisello

mameshiba

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