bacchette giappo
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LA RICETTA SIMPATICONA DELLA ZUPPA AL CURRY

Nella mia famiglia non esistono grandi cuochi.
Mia madre non è male in cucina. E’ brava a fare il ragù, la carbonara e la lasagna. Si diletta ogni tanto con il pesce al cartoccio e il riso ai funghi, ma giustamente essendo una lavoratrice non ha molto tempo per dedicarsi a piatti elaborati.
Una delle tante mie zie fa delle polpette magnifiche, ma da quando sono nato ogni volta che vado a casa sua ci sono le polpette. 0_o
Un’altra invece ha la cameriera/cuoca e quando mi invitava a mangiare ero a disagio perchè mi sembrava di stare al ristorante.
Le zie del sud ovviamente vincono su quelle del nord. E’ vero il luogo comune che “da Roma in giù si pensa di più al cibo”, perchè qui lo stare a tavola è un rito millenario.
Le sorelle di mio padre sapevano cucinare tutto l’immaginabile della tradizione campana, il problema è che lo proponevano ad ogni pranzo e cena. Ecco perchè metà dei miei parenti sono diabetici e testimonial della lotta contro il colesterolo cattivo.
Ma se le femmine sono maestre ai fornelli, ahimè i maschi sono incapaci persino a fare l’uovo al tegamino.
Mio padre non l’ho mai visto prendere in mano una padella. E’ solo bravino con la colazione. La sua specialità è il latte con il caffè, ma capisci subito che è stato in cucina perchè lascia tracce ovunque. Poi mia mamma bestemmia per le macchie sul pavimento e sul piano cottura.
E’ che siamo stati abituati bene, sempre serviti e riveriti.
Un giorno è capitato che la mamma si ammalasse e abbiamo dovuto fare da noi. Come due cammelli che trovano una Scavolini in mezzo a un deserto abbiamo detto: “Cos’è questa cosa?”

“Guarda papà basta mettere questo piatto nel micronde poi per magia è tutto pronto”
“Allora proviamoci insieme così se poi esplode la casa tua madre non se la prende solo con me”

Praticamente è successo questo:

Se con il Gremlin c’era andata male, con i piatti in porcellana decorati in oro zecchino è stata una tragedia.
Il piatto ha iniziato a emettere lampi e il cibo a gonfiarsi peggio di quando Cofferati ha scoperto di aver perso alle primarie in Liguria.

“Pà guarda che figata!”
“Bello! Ma poi dobbiamo mangiarlo?”
“Vediamo se si muta in una creatura alata, così scappiamo dalle ire della mamma”
“Ok! Aspettiamo. Intanto metto il sale nella lavapiatti”

Per sale intendeva quello fino, sparso sulle stoviglie come per condire l’insalata.

Quando il forno si è incendiato le nostre speranze di partire per un’altra galassia si sono seccate come cacchetta al parchetto.


Quando la mamma ha scoperto tutto ci ha rinchiuso nello sgabuzzino e per punizione ci ha detto che non avrebbe più fritto i Sofficini, non che l’abbia mai fatto, dice che “puzza la casa”.

L’altro ieri la mia amica Mia san invece mi ha insegnato a fare la zuppa al curry.
All’Esselunga abbiamo confuso i topinambur (che mia madre pensa sia essenza di ratto francese) con lo zenzero e le premesse sembravano catastrofiche. Poi mentre parlavo è sparita!
Mai portare un giapponese in un supermercato italiano perchè impazzisce!
Era a fotografare le zucche!

Gli ingredienti per la zuppa sono:

Cipolla (Io ne ho messo una, perchè poi ho incominciato a piangere peggio di quando ho visto il finale dell’Incompreso)
Funghi (Surgelati, magari di sottomarca Carrefour. Così a quelli di Masterchef viene un infarto)
Zenzero (Non mi ricordo se ce l’abbiamo messo, però un tocchettino non guasta mai)
Zucchine (A me piacciono quelle tonde perchè assomigliano alle uova degli Alien e faccio finta di essere preso dal mostro, poi mi dimeno per terra in preda agli spasmi. Tutto questo dovrebbe rendere la zuppa un po’ più saporita)

Assicurarsi che il vostro ospite nipponico sia umano


Melanzane e Carote (Evitate di guardare la vostra amica che le taglia ad occhi chiusi distraendosi per ogni cosa)
Il dito di una giapponese  (Meglio l’indice. Ricordatevi di strappare l’unghia)
Pollo (Tagliatelo a tocchetti e non fatevi vedere da qualche vegano che poi inizia a tediarvi coi discorsi etici e vi etichetta come un mangiamorte)
Ingrediente segreto giapponese che non è altro che pasta di curry (Assomiglia a vomito di gatto, ma voi non fateci caso, dicono si trovi anche nei negozi di gastronomia indiana)
Un po’ di peperoncino (Giusto per coprire il sapore del dito indice)

Fate rosolare prima la cipolla e lo zenzero, poi buttate le zucchine, carote, melanzane, pollo e infine i funghi, quando tutto sembra cotto, togliete quello che è rimasto del dito della malcapitata ospite e versate dell’acqua per creare un brodo. Se il tutto vi ricorda la raccolta dell’umido vuol dire che state seguendo la ricetta per il giusto verso.
Infine immergete con cautela la pasta di curry, starnutite da un’altra parte e aspettate che l’acqua vada in ebollizione. Spegnete e aggiustate di sale e le palle nelle mutande.
Servite a tavola sorridendo.
Poi scappate!

Il Portinaio

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