Tsuchiya Koitsu Nikko Bridge
In viaggio con il Portinaio,  L'altro Mondo,  Otaku da morire,  Ruba i giocattoli

SANOMARU (L’onestà dei giapponesi sulla via per Nikko)

Mi tocca fare la gita come a scuola!
Stamattina sveglia alle 6:45 con appuntamento alle 8 in reception. Mi raccomando la colazione sarà al sacco, non fate gli scemi sul pullman, non fumate in fondo, non masturbatevi e non obbligate la guida a cantare Azzurro di Celentano!
Pensavo fosse un hotel di fighe di Bel Air, invece qui al Keio c’è la peggio gente.
Vi tralascio la colazione che ormai è un appuntamento fisso con maiali rumorosi.
C’è più gente alla reception che in posta quando si ritira la pensione.
Ci buttano su un pullman per andare in un ritrovo di pullman pieno raso di turisti e tour operator. Ci appiccicano un adesivo sulla giacca e poi ci spingono su un altro pullman. Pullman di qua, pullma di là, pullman di sù, pullman di giù.
Ecco perchè non voglio andare mai in giro coi mezzi, piuttosto a piedi!
La mia guida si chiama Marie. Piccola gnoma uscita dalla foresta incantata.
E’ entusiasta di portarci a Nikko.
Sembriamo una barzelletta. C’è l’italiano, la messicana, il tedesco antipatico, il russo e gli immancabili cinesi.
Anzi no! Sembriamo dei deportati!
Magari ci abbandonano a Fukushima, che non è poi così lontana. Non ci avevo ancora pensato alla storia delle radiazioni. Qui in Giappone non ne parla più nessuno. Ho provato a chiedere, ma non mi hanno dato risposta. Dicono che va tutto bene.
Beh se fra qualche giorno si ricaricherà la batteria del cellulare solo tenendolo in tasca, sarà meglio andare dal medico.
Marie durante il viaggio verso Nikko, inizia a raccontarci un po’ di storielle random. Non segue un filo logico.
Passa da “Il 30% dei giapponesi soffre di allergia e al nord ci sono le scimmie che fanno le terme”.
Come se da noi dicessero “Il risotto giallo si fa con lo zafferano, Venezia con l’acqua alta è da vedere una volta nella vita”.
Ma Marie è ossessionata da una cosa: i sakura!
Ogni volta che li vede in autostrada inzia a urlare “Look Cherrrrrry Blossom!”
Mi sono dovuto mettere i tappi per le orecchie. E che tappi!
Ecco il mio nuovo gadget di cui ne vado fiero. An & Min
Due simpatiche ragazzine che diventano parte integrante del vostro apparato uditivo.

an & min

Attenzione nella scatola c’è solo un tappino, per avere la coppia dovete comprarne due, ve lo dico mica che poi ci rimanete male!
Siamo arrivati verso le 11, con Marie che scalpitava nel suo gonnellone da figlia dei fiori.

“Ricordatevi che alle 14 si va a pranzo”
“Ricordatevi che per pregare bisogna buttare 5 Yen, battere le mani e poi fare l’inchino”
“Ricordatevi che non salirò i 200 scalini per venire al tempio, ho il nervo sciatico”
“Ricordatevi di trattarmi come un’amica non come una guida”

A Marie!! Ma vaffanculo allora!

Nikko è patrimonio dell’Unesco, i suoi templi nel bosco incantano. C’è ancora la neve qui.
Ma ancora più incantevole è la vecchia giapponese babbiona fashion che ha attaccato bottone con me.
Ha un pellicciotto di lince, rebook nere anni 80, leggins simil pelle, cappello da montagna Chanel e maglia trasparente che fa intravedere un piccolo seno cadente.

“Where are you from?”
“Milan”
“You are cool”

Già la amo!

“Visit Yokohama!”
“No guardi preferisco stare a Tokyo”
“Listen Jazz!”
“No! Preferisco Cristina D’avena”
“Visit Hakone”
“L’ho già vista”
“Come with me Onsen!”
“Ahahahahhah neanche morto!”

Peccato non avesse un dente. L’ho persa quando si è accorta che non me la volevo scopare. Si è attaccata alla patta di un americano, visibilmente imbarazzato.
Qui sotto una foto di spalle.

donna chanel
Marie fa fatica a tenerci uniti, ma invece di usare la bandierina come tutte le guide, ha un peluche a forma di paperina impalato su un bastone.
Che poverata!

guida giapponese
Gli italiani in gruppo con me sono una coppia formata da madre e figlio. Lui è vestito come un geometra del catasto: pantaloni con le pence, mocassini e lupetto rosso! La mise adatta per venire in mezzo alle frasche di Nikko. Lei una povera donna, che non sa manco di esistere. E sfiga vuole che me li ritrovo di fianco a tavola. Perchè in questi viaggi di gruppo c’è anche la mensa dei poveri compresa nel prezzo.
Un ristorante di quart’ordine sopra un negozio di dolci a lunga conservazione e cinesate di dubbio gusto.

“Ragazzo sai come si mangia questo?”
“E’ riso signora!”
“E la zuppa? Non posso mangiarla con le bacchette”
“Beh deve mangiare le parti solide e poi bere il brodo”
“E se ci butto il riso?”
“Il riso è come il nostro pane”
“Ma non posso fare la scarpetta”

Rompicoglioni! La prossima volta vai a Sabaudia in ferie!
Neanche il tempo di bere un caffè Boss delle macchinette che subito di corsa alle Cascate di Kegon.
Marie ci dice di stare attenti alle scimmie assassine e crudeli e di non guardarle negli occhi. Peccato che quando siamo arrivati non c’era manco un Monciccì di pezza.
Per essere qui a Nikko mi sono perso la chiusura del temporary bar di Monciccì. Fanculo!
La gita finisce alle 4 spaccate.
Ora sono libero.
Sulla strada del ritorno Marie ci fa visitare un autogrill a forma di casa antica giapponese.
Perdo la testa. Corro con il mio zainetto in mezzo a pupazzini e gadget, signore con il foulard in testa cucinano nei loro corner che ricordano il Mambo di Kiss Me Licia. Abbandonatemi qui, vi prego!
Ci sono bibite di ogni tipo, gelati al sesamo, ciondolini per tutti i gusti…poi l’incontro faccia a faccia con lui: Sanomaru!

sanomaru
Il cagnetto vincitore del “Yuru Kyara Grandprix 2013“, ovvero miglio Mascotte “Morbidosa”,  è il simbolo della città di Sano City. Con incassi superiori ai 100.000.000 ¥, Sanomaru potrebbe diventare una nuova icona giapponese.
Devo subito comprare la bibita con la sua immagine!
Sa di piscio con il miele! Ma sono felice! Che me ne frega di tornare sul Pullman! Inizio a fare i salti mortali e mangiare spiedini radioattivi poi corro in bagno, poi do un bacetto al pelouche di Sanomaru, poi faccio l’alligalli e…”

“Sumimasen!”

Che vuoi giapponese con la forfora sulla giacca? Non vedi che sto adorando il mio nuovo Dio Sanomaru!
Mi porge un portafoglio. Merda è il mio!
Era un’ora che mi seguiva, ma non sapeva come fermarmi.
Che gentile, che onesto. Sei stato tu Sanomaru! E’ un segno!
Saluto tutti. Da oggi sono un monaco dell’Autogrill di Sano City!
Addio Marie!

Il Portinaio

Katakkuri-chan è la mascotte più controversa del Giappone. Lei/Lui è il simbolo della prigione di Asahikawa in Hokkaido. Ha un fiore viola in testa è da un caloroso benvenuto ai detenuti in fase di riabilitazione.
In Giappone c’è la pena di morte, vorrei sapere se c’è una Mascotte anche nella sala degli impiccati!

Katakkuri-chan

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