Politichese,  We are Family

I BANDITI DELLA MIA FAMIGLIA (Dog Sitter 3° giorno)

carlino disegni

Petunia soffre di qualche disturbo della psiche e Bandito è invadente come una delle peggiori parenti meridionali.
Lei è ufficiale vede il pulcino ballerino. Così spesso si ferma a guardare nell’infinito e oltre, sogna di essere in un pollaio a ballare l’Alligalli.
Ha talmente la sindrome dell’abbandono che devo farle compagnia anche mentre mangia, sennò non tocca una crocchetta.
Non caga e non piscia, posso stare in giro tre ore ma la sua vescica non molla neanche una goccia.
Bandito invece è un vero urinatore olimpionico. Ha segnato tutti i muri del mio quartiere e da bravo cagnetto mi sveglia tutte le mattine alle 7 con uno sputo in faccia.
I carlini fanno questi versi spaventosi, grugniscono e ruttano contemporaneamente, sembrano dei Gremlins.
Io non so come facevano Valentino lo stilista e Marina Ripa di Meana a portarseli dietro. Di notte devi tapparti le orecchie perchè sennò sembra di stare in un ospizio per vecchi.
Oggi li ho lasciati anche liberi in un area per cani e si sono divertiti come due volpi durante la battuta di caccia della regina Elisabetta.

“Guarda che potete correre liberamente non dovete starmi attaccati al culo”

“Dai Petunia non ti abbandono”

“Bandito gioca con la tua sorella sfortunata”

Mia mamma per le feste ha cucinato le lasagne, una sua vera specialità, poi mi ha comprato del sushi per farmi contento, il patè di oca, salumi e ha ascoltato le mie preghiere da finto vegano: niente agnello.
Dovete sapere che i miei cani in casa stavano sempre sotto il tavolo, perchè mio padre pucciava il pane nella sugna o nell’olio fritto e poi lo buttava per terra.
Secondo il veterinario sono morti per un attacco di cuore, ma secondo me avevano problemi al fegato con tutti grassi che si sono mangiati.
Anche con Bandito e Petunia ci ha provato.

“Cosa gli stai dando?”
“Un po’ di prosciuttino”
“Ma non si può! Muoiono…”
“I tuoi cani si mangiavano anche la merda…”

Ricordo che Chelasea, la cagnetta di una mia amica, veniva nutrita come se fosse nel paese dei balocchi.
Per colazione latte e nesquik, caramelle al rabarbaro, chiacchiere a carnevale, panettone a Natale, spaghetti al pomodoro e insalata fresca con un po’ di maionese.
Per gli amici Cessa, era disturbata, assomigliava ad un comodino e in più doveva essere imboccata e l’unica con cui socializzava era l’aspirapolvere.
Anche mio nonno aveva un rapporto strano con i suoi animali. Li denigrava verbalmente e ogni volta che doveva fare loro il bagno era un trauma.
Mi ricordo del piccolo Berry, barboncino bianco anni 80, comprato da mia nonna per atteggiarsi a donna di classe.
La prima cosa che ho fatto quando l’ho visto è stato buttarlo dal balcone. Avevo 4 anni credevo fosse un peluche. E’ rimasto zoppo per tutta la vita.
Non era molto simpatico Berry, perchè si rotolava spesso nel sudiciume, aveva sempre la cacca attaccata al culo e non si faceva mai prendere in braccio.
Pare sia stato rapito da un allevatore di barboncini, per far coprire le sue cagne in calore. Mia nonna non si è più ripresa.
I cani che sono transitati a casa dei miei nonni hanno sempre avuto dei finali tragici. Il dalmata Charles è morto assiderato una notte d’inverno, il piccolo Willy investito da un camion, i gatti non ve lo sto a dire…forse Berry dopo aver saputo tutte queste cose è fuggito.
Petunia e Bandito però sono intelligenti, a parte i fazzoletti sporchi di moccio, non mangiano niente se non viene dato loro un comando.
Il giorno di Pasqua mia mamma ci ha fatto dire la solita preghiera e ha sostenuto che non è razzista.

“Signore benedici questo cibo e dallo a chi non ne ha”
“Tuo marito lo sta dando ai cani”
“Da dove vengono?”
“Da Rho…”
“Ma no intendevo l’origine…”
“Dalla Cina”
“Ecco perchè puzzano!”

Eccovi Petunia il giorno di Pasqua in esclusiva per voi.

petunia carlino

Il Portinaio

3 commenti

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.