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ITALIANI BRAVA GENTE!

3146Mancano solo cinque giorni al nostro rientro e sono ancora tante le cose da fare che, oggi per la prima volta, mi viene un po’ di malinconia!
Ma siccome sono nel paese più bello del mondo cosa faccio per rallegrarmi? Chiamo Mia san, fonte d’ispirazione per questi racconti.
Oggi andiamo a mangiare alla “Locanda Italiana” del signor Elio.
Suo fratello, il signor Germano (già mio amico su facebook e detto Gr) ci ha invitato personalmente.
Mia san, che è sempre carina, mi raccontava che accompagnava spesso la moglie di Germano dal medico prima di partorire, mi ha parlato bene di loro e mi sembra già di conoscerli, visto che mi teneva informato anche del travaglio dei figli.
Alle 13e06 eravamo alla stazione di Hanzomon, che sembra un personaggio del Signore degli Anelli, e Mia san era in ritardo.
M: “Moshi Moshi scusa io non arrivata. Dove sei, quale uscita?”
G: “Me l’hai detto tu, alla numero 1.”
M: “Ah sì, io dimenticata.”
G: “Figurati, ti spettiamo qui di fianco al Mcdonald.”
M: “No, uscita numero 1.”
G: “Oggi è Pasquetta!”
M: “Auguri”
Ecco il menù del giorno di Pasquetta: Crostini con salsa di ricotta e ‘nduja (salame spalmabile calabrese), pesce spada su letto di rucola, gamberetti farro e peperoni, spaghetti fatti in casa con sugo di pesce e pomodoro, saltimbocca alla romana con crema di carote e zucchine, insalata, tiramisù, mousse alla liquirizia, babà e gelato, crema di liquirizia, taralli, focaccia, pasticcini e caffé.
Non credo di essermi rialzato per lo stomaco dilatato!
Il locale è molto bello. Si respira aria italiana, con i camerieri che parlano italiano e Germano è un vero signore, sia in cucina che con noi!
M: “Lui no fratello di Elio, lui cugino. Dicono fratelli solo per farsi pubblicità.”
G: “Ma stai facendo pettegolezzo?’”
M: “????”
P: “Oggi è Pasquetta.”
M: “Auguri”
G: (brava Piera, anche tu hai imparato il giochino di cambiare discorso, basta che dici che è una festività e subito tutti a farti gli auguri e a ringraziarti.)
I camerieri vengono ogni minuto a riempirti il bicchiere d’acqua, sorridono e ti dicono sempre buon appetito.
Dietro di me, quattro signore anziane ma arzille come delle mandrille continuano a ridere e a bere:
“Noi volere champagne”. E giù  a tracannare, “così noi contente dopo”.
G: (Ma parlano italiano? Ma sono fantastiche, ma quanto bevono!?)
Se le “Suellen” orientali animavano la sala, io e la Piera non eravamo da meno! Giù a mangiare come maiali a digiuno da un mese con spaghetti e pane vero!
Nel volantino del ristorante c’è la storia personale di Elio, che si autocelebra un po’ e racconta della nonna che gli diceva sempre da bambino “mangia mangia”.
Amo i meridionali per questo!
P: “Di dove siete?”
Germano: “Calabresi!”
P: (Ma allora anche loro non sono italiani, ma da che strano paese vengono?)
G: “Come Carmine?”
Gr: “Carmine è toscano! Dice di essere Calabrese quando gli interessa a lui.”
G: “????”
P: (Mi guardava le tette.)
M: “Cosa dite? Io capisco solo un quarto…”
G: “Oggi è Pasquetta.”
M: “Auguri”
E tutti i camerieri: “Auguri!!!!”
Infatti ad un certo punto si sono spente le luci e hanno portato una torta per una signora (non per quelle ciuche dietro) e si sono messi cantare la canzoncina tutti insieme, Al minuto 2:17 di questo video  avrete la stessa sensazione che abbiamo provato noi.


Avete fatto? Io ho riso per mezz’ora!

Facciamoci un po’ i fatti degli altri adesso, da vero portinaio!
Allora, la moglie di Germano è tornata a vivere in Calabria perché non ce la faceva più a stare a Tokyo, lui invece fa avanti e indietro dall’Italia per vedere la sua famiglia.
Suo cugino, alias fratello, è sposato con una giapponese e ha due figli, hanno un altro cugino che lavora con loro e ci sono molti vip che vengono nel loro ristorante.
Da Totti a Del Piero, da Armani a Jarno Trulli! (Ammazza a’ Jarno, te lo trovi come il prezzemolo).
M: “Loro molto gentili con me, mi hanno portato Nutella e mi fanno ridere.”
G: (Sapessi a noi!)
Gr: “Se ti piace, te la facciamo spedire dall’Italia?”
M: “No, rubiamo.”
G: “????”
P: “????”
Gr: “????”
M: “No scusa, rubano alla posta Nutella.”
Intanto le Signore dietro lanciavano il reggiseno ai camerieri a facevano la table-dance sui tavoli.
Imbarazzanti!
Germano poi ci ha raccontato che vive qui da 13 anni e che è andato via dall’Italia dopo la scuola di chef (credo di aver capito così, ormai sono come Mia san, mi concentro solo sul cibo) e che ha rifiutato anche di diventare insegnante per venire qui a Tokyo!
M: “Tu fai insegnate di italiano?”
G: “Seeeee, domani è Pasqua”
P: “Ahahahahhaha”
M: “Non era ieri?”
C’è sempre comunque qualcosa che accomuna tutti gli stranieri che vivono qui in Giappone: il completo isolamento. Pare che nessuno ti inviti mai a casa per bere un caffè, è molto difficile integrarsi e io sinceramente questa cosa la soffro un po’.
In più, se dovessi lavorare in un posto così, come potrei tenere a bada quelle donne ubriache che ormai stanno seducendo un pezzo di prosciutto?
G: “In questa foto qui dove siete?”
Gr: “In una trasmissione tv… Quell’uomo di fianco a me è morto bruciato.”
G: “????”
M: “Anche io quando bevo sento fuoco, poi non riesco più ad alzarmi e devo stare due ore in bagno.”
G: “????”
P: “????”
Forse la crema di liquirizia le ha dato alla testa, fermiamola prima che vada con quelle là a fare il trenino in mezzo ai tavoli!
Presto fatto, le signore si sono avvicinate al nostro tavolo chiedendoci di dove eravamo.
“Milano??? Stata tre volte a  Venezia”
G:” signora Io sono di Milano”
“Bello Milano, salute”
G.” fatti un giro all’alcolisti anonimi”
Siamo stati a parlare un bel po’ con Germano, che è proprio, come dice mia zia, un bravo ragazzo che sa fare bene il suo mestiere.
Ci ha regalato il libro per i dieci anni di anniversario del ristorante e, non so perché, io non gli ho chiesto niente su come avere un visto giapponese. Forse perché leggevo nei suoi occhi un po’ di tristezza per la lontananza dalla famiglia, di lavorare sempre e di non avere rapporti sociali. Forse perché i suoi lavapiatti sono cinesi, mentre io vorrei stare in sala con il mandolino a cantare alle donne alticce!
Oggi siamo andati via con questa convinzione: il cibo giapponese è buonissimo ma quello italiano, ragazzi miei, lo batte in tutto e per tutto!
Abbiamo digerito dopo mezz’ora di passeggiata a Kagurazaka.
M: “Io pipì.”
G: “Mia san, vai al bagno no?”
Ormai quando siamo in giro dobbiamo stare attenti, sennò si perde e ci manca solo che si pisci nei pantaloni.
La guida Lonely Planet descriveva questa zona come l’ex zona delle geishe e dei quartieri antichi, coi negozi di geta e di kimono.
Mc Donald, bar ovunque, sale giochi…
Quando torno, ricordatemi di scrivere a quelli della Lonely Planet!
Vi porto io in giro per Tokyo, fidatevi!

Il Portinaio

Un commento

  • Marco

    Infatti queste guide bisognerebbe… non so come si può dire ma ci siamo intesi.
    Sono siti e racconti come questi che una persona prima di andare in Giappone anzi a Tokio dovrebbe leggere altro che LONEY PLANET

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