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LA LUCE PIU’ BELLA

Il sole si oscura ad Est la terra trema ad Ovest.
Cadiamo sotto le macerie del belpaese, la classe politica va in mille pezzi, persino il Vaticano non ha più certezze.

“Mamma hai sentito del Papa?”
“No! Tuo padre vuole sempre vedere la signora in giallo al posto del Tg”
“Beh pare abbiano rubato dei documenti importanti dal cassetto di Ratzinger”
“E cosa c’era scritto?”
“Che le sue scarpe di Prada sono tarocche!”

Oggi ho sentivo per davvero la scossa di terremoto. Ed è una cosa veramente anomala, ti lascia spiazzato e non capisci cosa potrà succedere nei prossimi secondi.
Ho guardato l’acqua muoversi nel bicchiere e ho ripensato ai “terremoti” della mia vita, mentre la mia mente faceva voli altissimi il cellulare ha rotto quel silenzio.

“Gabry!! Come stai…hai sentito? Che spavento…”
“Beh ha fatto peggiori danni altrove”
“Io ero sul cesso e mi sentivo come una scema”

Mia madre, vuoi per qualche congiunzione astrale, ogni volta che c’è un terremoto è sempre sul gabinetto. E non è che finisce lì il suo racconto, aggiunge dettagli particolari di dubbio interesse.

“Non riuscivo neanche a pulirmi perchè tremava tutto”
“Sei disgustosa…”
“Anche la vicina ha detto che si sentiva come se le girasse la testa”
“Certo prende gli psicofarmaci perchè crede di parlare con il marito defunto”
“Comunque stai bene?”
“Sì…e il tuo di marito è vivo?”
“La carrozzina si muoveva da sola”
“E lui dov’era?”
“E’ andato a prendere le sigarette”
“Vuoi vedere che è la volta buona che non torna più!!”

Le tragedie vissute da una comunità hanno il potere di legare le persone. Certe catastrofi che potrebbero accadere ovunque hanno la capacità di ricompattare il senso di appartanenza a un paese. Ci sentiamo tutti molto coinvolti e uniti, solidali con chi la disgrazia l’ha vissuta in prima persona, ma si fa presto a dimenticare e se la catastrofe non ci ha riguardato da vicino, passiamo in fretta ad appassionarci al dolore di qualcun’altro, perchè il “terremoto” è sempre pronto a prendere di mira altre terre, pensieri e sistemi.
I politici ad esempio non ci rappresentano più, facendo tremare la nostra fiducia in loro. Li seguo spesso, verificando che quello che arriva alla mia famiglia è il luogo comune del “rubano tutti“.
La crisi ci prende per il culo e diventa l’alibi per licenziare migliaia di persone e infine persino il clero trema.
Il Papa ha dichiarato dopo il furto subito che vuole la verità…che è quello che da anni chiediamo anche noi.
Siamo in un momento di “A che ora è la fine del mondo”, tristezza e amarezza ci stanno sopraffacendo e come diceva una nota canzone “se uno deve emigrare è meglio un altro sistema solare”.

“Gabry mi raccomando stasera…dormi con il casco”
“Mamma va bene che abito in una casa mal ridotta, ma mica è così fatiscente”
“Io vado al cineforum con le mie amiche”
“E cosa c’è in programmazione?”
“The Tourist…”
“Quali sono gli attori protagonisti?”
“Cretino!”
“Dai dimmelo…che mi faccio qualche risata”
“Poi tu lo scrivi sul tuo blob”
“Blog! Si dice blog!”
“Comunque è con Angelina Jolie e Juli Pet”
“Ahahahhahahahahahahhah”

Ed è in questi momenti che ti accorgi che un po’ di luce c’è ancora, che la strada sarà brutta e sterrata, buia e piena di buche, ma che qualcuno ha trovato la forza di credere ancora.
Come Watanabe! Ve lo ricordate il suo cortometraggio Food. a way to integration? Beh ha vinto il premio del concorso indetto  dall’ Asia – Europe Foundation. E’ stato l’unico italiano a rappresentarci e facciamogli una OLA a questo ragazzo! Porco il mondo se sono orgoglioso!!!! Un video del suo viaggio a Singapore sarà presto su questo blog, per documentarci i suoi 4 giorni da delirio!

Sono queste cose che ti fanno pensare che c’è ancora chi ha la forza di lottare, che non è vero che siamo un paese di merda, che c’è gente che si impegna, che ci prova e che è pronta anche solo a sorridere “per riempire la stanza della luce più bella che c’è”.
Questo post è per lui e per tutti quelli che si rialzano.

Il Portinaio

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