Lavoro sporco,  Portineria

QUALCOSA DI BUONO

Troverai sempre quella rotonda dove dare la precedenza a stronzi senza sorriso.
Ci sarà sempre il viale lungo, con il solito traffico, la fermata del pullman, la statuina della Madonnina scolorita e il parcheggio del supermercato.
Il benzinaio ti saluterà con la mano e ti accorgerai che l’auto è in riserva.
Serve il pieno.
Poi quando il serbatoio sarà sazio fermati a respirare la benzina, ad alcuni piace.
Ti senti carico come un’atomica. Il cuore pompa sangue, i polmoni spaccano la cassa toracica, il cervello chiede di uscire. Sei così pieno che hai bisogno di urlare.
Usa l’accendisigari come una  miccia. Allo sbattere della portiera fatti espolodere, libera le radiazioni e investi tutto quello che ti circonda.
La pelle brucerà in un nano secondo, i muscoli si staccheranno facilmente come bucce di banane. Le arterie si confonderanno con la segnaletica stradale e le ossa verrano portate via dal prima spazzino.
Gli organi saranno pasto per randagi e gli occhi finiranno in un tombino.
Cosa importa adesso  del corpo se tutti verrano contaminati.
Finirai trasportato dal vento in un piccolo bilocale, con la cucina a vista e un divano dove i gatti cercano sempre di farsi le unghie.
Lei non si accorgerà della tua presenza però la sentirà, perchè sarà ammalata di te.
O se gli mancherai. Prenderà una marea di medicine per curarsi, ma è impossibile fermare l’infezione.
Si laverà come un’ossessa. Le vene si apriranno come un rubinetto e cadrà a terra senza sensi e senza un senso.
Chiamerà il tuo nome prima di sbattere la testa.
Come un microrganismo entrerai nel naso di un bellissimo assassino.
Vagherà tutta la notte in tangenziale con la pistola sul sedile. Non vuole ucciderla, ma è troppo turbato dalla perdita.
Entrerà in casa con una copia delle chiavi e due proiettili. Per amore voleranno via. Per egoismo. Per non aver capito.

Ti insinuerai nella valvola mitrale di un cardiopatico e la farai saltare come le chiappe della regina del sambodromo di Rio.
La sua famiglia lo soccorrerà, ma lui si lascerà andare perchè finalmente l’ha sentita quella cazzo di esplosione nel petto, l’aspettava da anni. E’ bellissima.
Sarai nella testa di un bipolare e sarà subito attacco di panico. Con il trapano cercherà di uccidere il suo alter ego. E poi si addormenterà nel letto.
Alimenterai il dubbio di un prete davanti a due occhi azzurri. Le mani tremeranno durante la cresima e si tapperà le orecchie durante la confessione.
Sarai virus da temere. Cammineranno con mascherine sulla bocca per non baciarti e guanti antibatterici per picchiarti.

Te lo ricordi il numero del bancomat? C’è il benzinaio che aspetta.
Peccato non essere diventato padrone del mondo.
Ma oserai di più.
Scaricherai la pistola e farai in modo che nessuna debba subire violenza per un sentimento che non è più sentimento.
Porterai a spasso il tuo amico e lo farai incontare con uno che di anime perse se ne intende, ma sarai sempre dietro la porta ad aspettarlo.
Imparerai il massaggio cardiaco e ad ammaestrare l’angoscia.
Due monetine nella cassetta della carità della chiesa e un occhiolino al prete. Non lo giudicherai per aver tremato sul pavimento del paradiso.
Poi riprenderai l’autostrada e al casello aspetterai solo cinque minuti.
Prima di rientrare a casa un passaggio al supermarket. Un sacchetto di insalata, due hamburger e un pacchetto di salviette umide.
Al tuo ingresso ti verranno incontro tutti. Fuori fa freddo. E ti senterai riscaldato anche solo da un miagolio.
Ti domanderà come è andata la giornata e tu risponderai che hai imparato qualcosa di buono.
Lei si accorgerà che quel qualcosa di buono sei tu.


E se il mio ieri è distante,

apro la vela in mezzo al mare,
il vento non smette mai di soffiare…mai.
E come vedi è importante
ogni mia voglia di arrivare…a te. (Il Nucleo)

Il Portinaio

voglio dormire con te

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