Lavoro sporco,  Portineria

L’ULTIMA VOLTA

Siamo bravissimi nello scatto.
Poi si rimane senza fiato. Sembra che lo starter miri ai nostri polmoni dopo la partenza e l’arrivo non lo vediamo mai.
Non c’è più la forza reale.
Siamo dopati.
E pensare che i nostri genitori sono riusciti ad andare avanti. Noi siamo solo la loro brutta copia.
Abbiamo fretta, guardiamo prima ai desideri, guardiamo prima l’Iphone.
Lo sguardo sta in una foto, non più negli occhi.
Seleziona, conrollo qualità e poi con un dito si passa oltre.
Se non fossimo peccatori nessuno ci verrebbe a perdonare.
Se non esistessero i labirinti chi ci verrebbe a cercare?

Tienimi con te.

Tienimi con te perchè avrò tante cose da raccontarti. Perchè sono l’unico che hai riconosciuto come eterno.
Tienimi perchè mi hai visto smarrito in mezzo al bestiame del centro commerciale.
Poi domani lo diremo a tutti.
Lo sto facendo per te, lo stiamo facendo per te.
Se il nostro intento fosse quello di cambiare? Di migliorare la nostra esistenza e quella degli altri?
Vorrei essere l’esempio, il faro da seguire, la persona da invidiare. Ma non per quello che ho, ma per quello che sento.
Voglio essere Nobel e Ignorante allo stesso tempo. Bastardo e Santo nella stezza piazza.
Si può tornare indietro, l’abbiamo sperimentato.
Mamma ci abbraccerà la domenica a mezzogiorno, poi chiuderà la lasagna in un contenitore per il cibo per farci sentire più famiglia.
Ci alleneremo.
Tu la domenica e io il giovedì. Scioglieremo le nostre proteine nel latte. Scambieremo informazioni con i nostri muscoli. Il cuore si abituerà e s’innamorerà, perchè si è preparato.
Non sei l’ultima scelta, sei la miglior cosa che potessi desiderare. Sei il dubbio che mi ha scavato e aperto un varco nella miniera appena crollata.
Cosa hai fatto senza di me?
Io ho liberato il falco che ha trovato la strada. Ora che tutto cambia, che l’autonomia si allunga, che la paura spinge la verità fuori dalla porta, che il coraggio mi bacia in bocca, tu dove sei?
Se non vuoi perdermi perchè mi hai abbandonato?
I miei occhi sono diventati torce che sanno benissimo dove illuminare. Non la vedi la strada? Stai tranquilla se inciamperai ho già pronte le stampelle.
Non ti abbandono. Non ora!
Non aver paura, non adesso!
Fallo, perchè non ci sarà nessuno come me, nessuno come noi.
Tu sei la mia fortuna e io voglio essere il tuo orgoglio.
Mi hai lasciato davanti a uno specchio a parlare con il tuo riflesso. Tradito per il gusto che ti lascia questo verbo.
Chi ama perdona? Non so darti risposte certe.
Non farò l’artista di strada, scriverò sui muri di casa, perchè voglio che tu sia la prima a guardare le mie creazioni.
Niente più incognite.
Sembreremo normali.
Saremo le bollette, l’affitto, la cucina in disordine, la paura della fine del mese, il nervosismo costante. Ma nessuno saprà che, chiusa la porta, scoppieremo a ridere, faremo l’amore ovunque, ci faremo un sacco di foto, viaggeremo tanto e avremo il nostro segreto.
Diventeremo antidoto contro la noia. Befferemo persino la morte.
Romeo e Giulietta erano così stupidi! Non facciamo come loro, codardi e senza un briciolo di intelligenza.
Vuoi fuggire? Facciamolo.
Voltiamo pagina, perchè sono stanco del primo capitolo. Cerco il finale. Il lieto fine. Non voglio più sequel, trilogie. Non sono un’enciclopedia.
E’ che vorrei farti sentire come si stava fra le tue braccia, l’emozione del tuo corpo sul mio. Non so definirlo. Come posso spiegartelo?
Era forte il tuo abbraccio, il tuo sguardo era buono. Si vedeva che avevi bisogno di me. Tutto si alleggeriva. La pesantezza diventava piuma, la gravità si fermava un secondo e io esistevo solo a metà, perchè l’altra era già corsa a dire a tutti che ero felice..
Io non gioco a carte. Credimi.
L’ultima volta che ti ho visto mi hai fatto un sorriso di circostanza, ma non era quello che ricordavo io.
Mi sono svegliato.
Sai ho dormito sotto una grande quercia e alimento la sua vita. Lo faccio con quel poco che ho, ma per lei è tutto. Sono la sua linfa, l’acqua e il concime.
D’inverno mi fa entrare nel suo tronco. Sono stretto fra scoiattoli e bruchi. D’estate mi ripara con le sue fronde.
Quando mi sono alzato, lei ha allungato i suoi rami, ma non mi ha trattenuto.
Il pianto della foresta non mi ha trattenuto, le corna dei cervi non mi hanno trattenuto.
Sono uscito dall’incanto perchè volevo seguirti.
Che bella la tua luce. E’ diversa dalla mia.
Io viro al verde, ogni tanto provo con il bianco. La tua è blu.
Ti ho baciato davanti a una scuola e tutti gli studenti improvvisamente si sentivano maestri. L’ho fatto davanti a una gastronomia facendo impazzire la maionese.
Il Dj è morto quando ci ha visto abbracciati sotto la console.
L’auto non è più partita.
L’ultima volta che mi hai baciato mi veniva da piangere. Perchè sapevo che sarebbe stato l’ultimo.

Sono stanco di consolare Elisa, di commuovere Alessia, di parlare con Marco. Vorrei che loro sapessero cosa c’è dietro a tutto questo.
Non farmi diventare banale. Non farmi dire “E’ tutto a posto” quando non è vero.
Allora ti chiedo. Fra tre giorni, Martedì sera. Tra le 11.30 e mezzanotte. Ti aspetterò sulla panchina dove ci siamo conosciuti la prima volta, con la mia bottiglietta d’acqua frizzante. Tornerò indietro. Porterò con me la tua rosa e l’ultimo regalo che mi hai fatto.
Mezz’ora per cambiare tutto. Fa niente se piangeranno, poi li consoleremo. Non m’importa più del giudizio, se sarò libero dalle catene.
Ci legheranno i nostri ricordi e questa promessa. Non dirmi “Ti amo” se non puoi amarmi. Non venire per un ennesimo addio se poi non riesci a lasciarmi andare. Stai lontana da queste parole se non senti più niente.
Con qualsiasi condizione atmosferica, presentati solo per dirmi “Voglio dormire con te”.

voglio dormire con te

 

2 commenti

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.