puffo prigione
Teatro a volte,  We are Family

YOU’RE UNDER ARREST

Drin drin

“Figlio ingrato perchè non rispondevi al telefono?”
“Ero in un posto dove non si poteva usare”
“Al cinema?”
“No! Lì ci sono tanti coglioni che parlano al cellulare”
“E allora dov’eri?”
“Indovina?”

Click!

Vabbè che carattere mia madre!
Sono giorni che continuo a domandarle se abbiamo avuto parenti in galera o con problemi giudiziari, ma ormai neanche sotto tortura mi rivela i segreti di famiglia.
L’ho minacciata di distruggere in mille pezzi la sua collezione pacchiana di animaletti di Swarovski, ho rapito il suo angioletto di ceramica cinese e ho sostituito lo scopettone del cesso con il suo spazzolino da denti. Ma niente! Piuttosto si tiene la fiatella.
Io però da ragazzino intraprendente sono corso subito dall’ipnotizzatore che mi ha sbloccato la memoria antica e fatto venire a galla torbide storie ambientate durante gli anni 80.
Preparate spalline e Big Babol si parte.

“Al mio tre cadrai in catalessi e rivivrai reminescenze del tuo passato”
“Dai ciarlatano conta!!

Una mia parente, di cui non posso rivelare il grado, durante la sua giovinezza era bella e scapestrata.
Viveva all’avventura e trasgrediva ogni 15 minuti.
Una volta mi ha raccontato che era stata arrestata al porto di Genova.
L’ha fatto per scandalizzarmi, perchè per lei ero un fesso babbo di minchia.
Ma siccome avevo solo la faccia da scemo, non poteva sapere che dopo 30 anni avrei usato la sua storia su un blog.
Ancora adesso crede lavori in un negozio e che un blog sia una specie di contenitore moderno per cibi.
Quell’anno aveva organizzato una vacanza in Sardegna con una sua amica. E non c’è cosa più bella che fumare marijuana sulla spiaggia.
Ma dove nasconderla?
Nel beauty? Può essere sempre confusa come tisana di bellezza o come prodotto da aggiungere alla crema per il peeling.
Nel reggiseno? “Ho una tetta più grande dell’altra che problema avete?”
Nei capelli? Ricordatevi di metterla dentro un involucro rotondo tipo quello degli ovetti Kinder e poi nasconderlo in uno chignon.

Ma loro due dovevano essere già belle fuori perchè avevano preferito mettere l’erba nel contenitore delle palline da tennis. E non due o tre foglioline, bensì un’intera piantagione della Colombia. Praticamente l’odore si sentiva fino in Corsica.
All’imbarco i cani antidroga le hanno aggredite, persino i delfini hanno iniziato a saltare nel porto. Accompagnate in questura, non sono mai arrivate a Olbia. E i loro amici hanno dovuto accontentarsi di fumare le alghe secche trovate a riva.
Quel giorno sono stato spedito dalla nonna, perchè i miei genitori sono dovuti correre a Genova.
La mia parente dava la colpa alla sua amica, che nel frattempo vedeva elefantini rosa volare e se la rideva come una pazza.
Non so se la sua fedina penale è sporca, ma questa storia la tiene sempre a portata di mano, per dimostrare che lei è una sopravvissuta, che ha imparato dalla vita. Manco fosse stata arresta in Nicaragua per possesso d’armi.
Un altro mio parente invece era stato denunciato perchè insieme ai suoi amici bulli aveva rapinato un vecchio omosessuale. Uno scippo da mille lire.
Solo che nessuno mi ha mai detto com’è finita quella storia.
Però ricordo più o meno la giustificazione: “Era un frocio”.
Ora è padre di famiglia e immagino che insegnamenti di tolleranza possa dare a suo figlio.
Credo voti anche la Lega.
Non contento, sempre insieme alla sua gang,  aveva rubato alcol e fumetti nella mia cantina. Pensando fossimo una famiglia di stupidi.
A mio padre puoi toccargli tutto, persino la moglie, ma se osi fargli un’orecchia su una pagina di Diabolik, ti scatena il Kraken e tutti gli anatemi possibili.
Armato di sciabole e mitra Uzi ha minacciato il mio parente, che dopo dieci minuti ha fatto riconsegnare la refurtiva dai suoi amici dementi.

Drin drin

“Mamma sei sicura che non c’è proprio nessuno che abbia fatto un po’ di galera?”
“Tuo padre! Quando ha cercato di rapirmi dal Castello del generale Nero. Purtroppo l’hanno preso e rinchiuso nelle segrete, torturato e mutilato”
“Altri?”
“Il nonno! E’ stato arrestato dai tedeschi durante la guerra!”
“Quella era una scusa…lo sai benissimo che abbiamo un’altra famiglia a Berlino!”

Click!

Niente da fare! Questa volta mi è andata male!

Il Portinaio

Se volete fare un’esperienza fuori dal comune. Vi consiglio di contattare la Cooperativa Sociale Estia che allestisce spettacoli teatrali nel Carcere di Bollate.
Ci sono stato. Ve lo consiglio.
E non c’era nessun mio parente! 😛

pikachu

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