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UMORE MALIGNO

maligno

Metti una sera a cena.
Una bella grigliata d’autunno con filetti di prima scelta, agnello, salsicce piccanti e verdure miste.
Per arrivarci abbiamo dovuto passare le pene dell’inferno.

“Gabry puoi venire a casa?”
“Perché?”
“Tuo padre non sta in piedi”
“Forse si è dimenticato di mettere la protesi”
“No è seduto”
“Allora appoggialo al muro che arrivo!”

Sembra che la tecnica di distribuire il dolore non abbia funzionato molto. Con le mie macumbe da Portinaio ho ottenuto solo che Umberto Bossi cadesse in bagno sbucciandosi il gomito.
Mentre mia madre, trasformata in Candy Candy, accudiva il padre “svenente” io chiamavo la croce rossa.

“Ho bisogno di un’ ambulanza per mio padre…in via…”
“Che sintomi ha?”
“Un attimo che chiedo…”

“Mater orfanorum che cos’ha?”
“Ho il vestito blu e una collana di perle”
“Non tu cretina!”
“Digli che barcolla e dice cose sconclusionate”
“Tipo?”
“Continua a dire che ha mangiato lo yogurt e la mela”
“Ma non è sconclusionata!”
“Pirla gli ho fatto il pollo a mezzogiorno”

E così dopo un quarto d’ora sono arrivati i volontari della Cri.
E’ sempre brava gente e io li stimo per lo sbattimento che si fanno.

“Buongiorno signore come si chiama?’”
“Alessandro”
“Quanti anni ha?”
“69”
“Chi è lui?”
“E’ quel pirla di mio figlio!”
“Che giorno è oggi?’”
“E’ giovedì”
“Chi è lei?”
“Mi avete preso per un deficiente?”

Pressione a 200, febbre e visioni di cavalieri mongoli, pipistrelli e preti.
Codice giallo.

“Gabry mentre preparo la borsa tira su i vestiti sporchi di tuo padre”
“Ma che schifo!”
“Tira anche lo sciacquone del gabinetto che tuo padre ha fatto l’orina”
“Ma si dice urina!”
“Non correggermi davanti agli estranei!!”

L’attesa al pronto soccorso è sempre lunga.
Mia mamma inganna il tempo portandosi qualche lettura.

“Vuoi leggere?”
“Hai un libro?
“No…vuoi Chi?”
“Qualcosa di più elevato?”
Visto?”
“No!”
Gente…Oggi…Donna Moderna?”
“Hai rapinato un parrucchiere?”

Dopo tre di calvario per quelle sedie di merda del Pronto Soccorso,  la diagnosi è questa: infezione alle vie urinarie, febbre e niente più. Con una bella cura di antibiotici si rimetterà in sesto.

mani di sangue

Così il giorno dopo siamo potuti andare alla cena tanto voluta da mia cugina.
L’atmosfera era quasi natalizia: parenti stretti che si ritrovano uniti nella malattia. Lei con la sua battaglia e mio padre coi suoi guai.
La tavolata degli appestati.
Special guest della serata i figli poppanti della vicina.
Due bestioline italo equadoregne che mi si sono appioppati come due sanguisughe.

“Come ti chiami?”
“Gabriele…e tu?”
“Gabriele”
“Ma non è vero!”
“Ma non è vero!”
“Stai facendo il pappagallo?”

Siamo andati avanti così per venti minuti, mentre la sua sorellina divorava qualsiasi cosa.

“Senti bambino siete entrati in guerra nel vostro paese?”
“No!”
“E allora perché tua sorella si sta mettendo i wurstel in tasca?”

Praticamente ho passato tutta la cena ad imboccare i bambini e a giocare con loro

“Tu hai i peli?”
“Beh sì”
“Dove?”
“Sul petto…”
“E sui i piedi?”
“Mica sono un gorilla”
“E sulla schiena?”
“Ma perché mi hai preso?”
“E sul pisello?”
“Senti bambino non vorrei parlare di queste cose intime con te”
“Vuoi vedere il mio pisello?”

Questo è pazzo o, a soli 5 anni ha già capito come gira il mondo.
Vuole adescarmi per poi denunciarmi.

“Facciamo le capriole?”
“Ok…tu le sai fare?”
“Prima falla tu”
“Ma io ho mangiato troppo, dopo rischio di vomitare”
“Il vomito lo facciamo mangiare dai cani”

Questo è pazzo o, a soli 5 anni ha già capito come fare sparire i cadaveri.
Vuole farmi morire e poi divorare dai cani.
Così, forte dei miei trascorsi come ginnasta nel Cirque du Soleil, ho fatto il mio triplo carpiato, lasciando a bocca aperta i due minorenni.

“Bravo sei proprio maniaco!”
“Cosa?”
“Scusa volevo dire magnifico!”

Era tanto che non sentivo il calore dei grandi raduni familiari. Anche se con questi bambini non ho legami di sangue, mi hanno fatto ricordare le grandi cene con i parenti.
Ora non succede più, per i classici motivi che dividono le famiglie: questioni di eredità.
La Famiglia non è quella che professa il Papa. La famiglia sono due bambini stranieri che ti fanno sentire come a casa.

“Ciao bambino ci vediamo la prossima volta”
“Ciao…ti voglio bene”
Momento di commozione e poi…
“Io no! Ti stimo!”

Il Portinaio

Umore maligno è un blog che tutti dovremmo leggere, nessuna dolcezza ma solo certezza!

“Gabry puoi venire a casa tuo padre non sta molto bene”
“Senti mamma trovati un amante!”

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