Portineria,  We are Family

LE PETUNIE DELLA MIA FAMIGLIA (Dog sitter 2° Giorno)

foto carlino cane artistiche

Neanche due giorni che sono in casa mia e Bandito e Petunia hanno già dato spettacolo per tutto il quartiere.
Con l’aria da guappo di periferia, il carlino maschio tenta di accoppiarsi in tutte le maniere con la povera cagnolina.
E non vogliono neanche un po’ di intimità.
Possibile che Petunia sia in calore?
Per Dio ora oltre ad asciugare le bave mi toccherà pulire le goccine di sangue.
Bandito ci prova in tutte le maniere a infilare il suo cosino nella patatina della compagna, ma è troppo mingherlino e si stanca dopo 7 secondi. Manco i conigli.
Le sue tecniche di seduzione sono alquanto bizzarre, le lecca le ascelle, poi la spinge per terra e glielo mette in bocca.
Petunia, che è proprio una brava ragazza, rimane impassibile, ma quando si sente soffocare gli tira una cagnata e lui incomincia ad infervorarsi. Bandito oltre ad essere un porco è anche un cane sadomaso.
Stanotte hanno fatto i bravi. Stamattina mi hanno svegliato alle 10 e da bravo dog sitter li ho portati in giro per due ore e sedici minuti.
Petunia ovviamente ha fatto una misera pipì e non ha neanche evaquato. Infatti è tutto il giorno che molla delle renze. Ti fissa con quell’aria come per dire “Ammazza però quanto sono marcia dentro”.
E’ carina questa carlina, peccato che ha delle visioni. Ogni tanto la vedo perdersi con lo sguardo. O vede la gente morta oppure ha degli amici immaginari.
Via al televoto, scegli l’amico invisibile di Petunia:

1 ) Il gatto indovino. E’ stempiato e riesce a predire il futuro guardando una lettiera sporca
2 ) L’alano minidotato. Si fa modificare le foto nude con photoshop
3 ) La Colomba Pasquale. E’ senza canditi e ha le mandorle nel culo
4 ) Il Pulcino ballerino. Fa le break dance sulla testa mozzata di mago Zurlì
5 ) Dio. Può indurre sonnolenza
6 ) La Parodi. Cucina i gatti con le olive e li spaccia per conigli.
7 ) Il coccodrillo effemminato. Vorrebbe suicidarsi per diventare una Kelly di Hermes

petunia cane

Si sentono ancora disorientati, ogni minimo passo che faccio me li trovo dietro il sedere.
Mi fanno compagnia in bagno, mentre faccio colazione. Stanno sotto il tavolo quando pranzo e se oso alzarmi dal divano iniziano a tremare per paura di essere abbandonati di nuovo.

“Gabry come stanno i cani?”
“Bene mamma. Forse Petunia soffre di nostalgia. Continua a seguirmi come una stalker”
“Avrà la sindrome di Stendhal”
“Non ho quadri in casa”
“Cosa c’entra?”
“Forse intendevi la sindrome di Stoccolma”
“Ma non erano cinesi?”
“Si vabbe mamma…tu hai la sindrome della rincoglionita”

Mia cugina nella sua vita ha avuto tre barboncine lesbiche.
La prima, Melissa, era veramente una camionista.
Non potevi accarezzarla e pettinarla. Odiava la toelettatura e le piaceva stare davanti alla tv a guardare “Colpo Grosso”.
Con i miei cani non socializzava mai e se osavi farle le feste e dirle “pucci pucci”, ringhiava e tentava di morderti.
All’epoca la mia parente preferita era fidanzata con uno stalliere commerciante di cavalli e quella barbona di barboncina è cresciuta in mezzo ai topi, cani randagi e cavalli da monta.
Era diventata la più temuta fra i cani da compagnia dell’altomilanese. L’Enci voleva istituire una nuova categoria cinofila in suo onore: cani frigide che ti fanno compagnia come una statua di sale.
Odiava i ninnoli e le mollette per il pelo, si stracciava gli impermeabilini che le compravano, odiava Beautiful e se non guardava le partite della Champions iniziava a bere.
E’ morta in un modo atroce.
Mia cugina aveva il vizio di non metterle mai il guinzaglio e una volta mentre parcheggiava l’aveva lasciata scorazzare per strada.
Mentre faceva la retro con il Volvo stationwagon ha sentito una specie di dosso.
Non vi dico la scena splatter quando è scesa dall’auto.
Come una pazza è corsa dal veterinario, prendendo una multa per eccesso di velocità ma quando è arrivata gli intestini della povera bestiola erano già arrivati fino al portabagagli.
Credo non si sia più ripresa.
Il suo fantasma le appare di notte con i segni degli pneumatici sulla pancia.
La seconda è Quakit (ancora in vita), nome originale del falso pedigree rumeno. Mio regalo di compleanno dopo la tragica dipartita di Melissa.
Affettuosa, ossessiva ma con degli ovuli sfuggenti.
Mia cugina l’ha fatta accoppiare con tutte le bestie da riproduzione del varesotto, ma niente le tube di falloppio di Quakit erano come un labirinto per gli spermatozoi inesperti del regno animale.
Così ha optato per quella artificiale.
C’ero anche io quando mi hanno fatto tenere il cane a testa in giù e vedere come la inseminavano con una siringa.
Ma si vede che erano scaduti i semi perchè neanche con quel metodo è rimasta gravida.
C’è voluto Dodo, barboncino nero, meridionale nell’animo e adottato dalla mia amica Elena, che lo vedeva dalla finestra sempre maltrattato dai suoi padroni.
Così un giorno ho fatto incontrare i due cani ricciolini e in men che non si dica, Dodo ha trapanato con il suo sventrapapere boccoloso la dolce Quakit.
Tutti i passanti ci guardavano come dei pervertiti, perchè io e Elena ci facevamo della grasse risate a vedere quei due maialoni godere per strada.
Il cane di mia cugina ha partorito 3 cuccioli, battezzati Rocco, Rebecca e Morta dentro la placenta.

“Cugina dove hai messo il cucciolo deceduto?”
“Nella spazzatura!”
“Ma sei matta? Devi farlo cremare”
“Tranquillo è nell’umido!”

Il Portinaio

vestiti per cani

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