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MUORI UN ALTRO GIORNO Vol. 3

La famiglia è come la politica.
Con i parenti bisogna essere diplomatici, cercare l’alleanza migliore e ambire alla nomina nel testamento.
Non sempre accade.
Io mi muovo in un albero genealogico che ormai assomiglia a un ginepraio.
Mentre stavo facendo un ripulisti generale in cantina, ho trovato una Vhs, con dei video anni 70 della mia famiglia.
C’erano tutti, tranne io. (ebbene sì sono ancora giovane 😛 )
Ho visto per la prima volta il mio bisnonno, che era stato insignito con la medaglia di Cavaliere d’Italia , mia madre incinta (quindi non sono stato adottato da un kebabbaro) e il battesimo dei miei cugini.
Ho riversato tutto su un Dvd, l’ho impacchettato e regalato a mia zia.
Sono un bravo ragazzo.
Almeno questo è quello che continuano a dirmi.
Mia zia si è commossa, ormai poverina non parla più con i suoi fratelli e nemmeno con mia madre. Io cerco di essere un mediatore, ma alla fine con gli anziani l’unica cosa che si può fare è annuire.
Durante la visione del filmato dei ricordi ho anche notato che un sacco di parenti sono morti. Non me li ricordavo più. Ma quelli sono come i Gremlins, basta bagnarli che si moltiplicano e diventano più cattivi.
A casa di mia zia, c’era il cugino di mia madre, noto per essere un accattone che tiene il piede in due scarpe e il fratello di mia nonna, l’unico testimone di Geova con la sindrome dei social.
Ha passato tutta la domenica a guardare Facebook e mi ha persino chiesto l’amicizia.
Ad oggi ho già ricevuto tre messaggi con scritto “Che Dio ti benedica” e 6 poke, che non ho ancora capito cosa siano.
Non ho fatto una buona azione, la mia è stata solo una semplice restituzione. Ridare a mia zia un pezzo della sua vita, per ottenere in cambio una fetta di torta e un bicchiere di Spuma rossa.
Non ho ottenuto niente, nemmeno una pace armata. Anzi. C’è stato persino un principio di polemica, ma ormai ho imparato la lezione.
Se qualcuno ti provoca, basta annuire, poi esci da casa sua e gli caghi sullo zerbino. Tanto conoscendo i miei parenti daranno la colpa ai rom.
Ma la mia pantomima da bravo nipote è terminata subito. Mi sono dovuto trasformare subito nel figlio prodigo.

“Gabry ho chiamato l’ambulanza”

Mio padre si è fatto venire un’altra crisi diabetica, dovuta a un’infezione al piede.
La prassi è sempre la stessa.
Bisogna spolverare i mobili, passare l’aspirapolvere, adagiare il moribondo sul divano, sbattere i cuscini, fare i vetri, svuotare i posaceneri e buttare qua e là qualche santino.
Poi attendere con ansia l’arrivo della Crocerossa. Mia madre, vestita a festa, di solito aspetta sulla porta i volontari, io sto di fianco al malato con l’acqua santa in mano.
A questo giro è stata più dura, perché l’ospedale della mia città non ha voluto ricoverarlo e abbiamo dovuto portarlo nella “lontana” Abbiategrasso, nota per avere un reparto ospedaliero specializzato nel piede diabetico.
In effetti qui sono tutti in carrozzina. Mio padre è in mezzo ai suoi simili. C’è l’arabo senza le dita dei piedi, la zingara con una setticemia e il siculo pronto per essere amputato.
Se ci fosse Salvini morirebbe d’ infarto in trenta secondi.
Mia madre fa finta di fare la tollerante, ma glielo leggo in faccia che è spaventata.

“Lo sai che 320 di quelli verranno messi dentro la caserma vicino casa nostra?”
“320 chi?”

Con gli occhi mi indica i famigliari dell’arabo in carrozzina.

“Beh piuttosto che lasciarla marcire, credo sia giusto utilizzarla per scopi umanitari”
“Ma non sappiamo chi metteranno dentro”
“Magari qualcuno dell’Isis”
“Infatti!”
“Così poi faranno un attentato alla gastronomia in piazza e quando arriverà il Tg5 potrai metterti dietro il giornalista per salutare”
“Sarebbe bello andare a Quinta Colonna”
“Oppure essere intervistati da Barbara D’Urso”
“E infine candidarsi con i 5 Stelle”
“Adesso non esagerare, non sai usare internet”
“Stronzo! Per punizione porta a pisciare tuo padre!”

“No!!!!! Ti prego non voglio rimanere traumatizzato”

Quanto è entrata l’infermiera ci ha beccato in una posizione alquanto ambigua. Io che tenevo mio padre per le spalle e mia madre piegata a novanta che lo aiutava con il pappagallo.
Titolo della Vhs “Famiglia incesto scandalizza il reparto diabetico”. 😛
Oggi ho visto una donna piangere, ho ascoltato anziani lamentarsi degli statali, visto infermiere fare bene il loro lavoro, altre un po’ meno.
Poi tornando a casa ho sbagliato a impostare il navigatore e sono finito davanti all’Ikea.

“Figliolo è qui che vieni a prendere i mobili?”
“No! Di solito solo i tovaglioli e le forbici”
“Ma è gigantesca!”
“Se vuoi ti porto a fare un giro uno di questi giorni…sempre che tuo marito non muoia”
“Scemo!”
“Guarda che le cassettiere Malm possono diventare delle economicissime bare se le monti al contrario” 😛

Il Portinaio

QUI e QUA altre storie di ricoveri.

Un commento

  • Alan

    Ottimo il suggerimento inerente le cassettiere Malm, sono sicuro che la dritta prima o poi mi tornerà utile…

    Tuo padre è un iron man, gli manca solo l’armatura rosso e oro. Spero torni presto a casa. Davanti a quale Ikea sei sbucato di preciso?..

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