Amico è,  L'oppio dei popoli,  Portineria

RITI PAGANI

la sposa cadavereCi sono quelli che quando vanno ai matrimoni si vestono come dei manichini o delle dame d’altri tempi e poi ci sono quelli che se ne battono i coglioni.
Io non so cosa mettermi.
Si dice che la persona più elegante sia quella che non suscita commenti, che non ha abiti vistosi, scarpe appariscenti o colori sgargianti.
Non si deve mai essere al di sopra della sposa e bisogna evitare qualsiasi eccesso, perchè quel giorno sarà ricordato per tutta la vita.
Mi sono rimasti tre abiti nell’armadio.
Uno blu di lino estivo che non indosso mai perchè sento l’aria arrivarmi fino alle palle e perchè mi sembra di avere addosso la carta crespa dei regali di Natale. Uno grigio chiaro, ormai talmente stretto e vintage che la gente quando mi vede si domanda se hanno rieditato il Postal Market. Infine il classico color fumo nero di scappamento che alterno con camicie di vario colore.
A seconda di quella che metto sembro: una bodyguard dei negozi del centro, un banchiere della provincia o uno dei clan dei casalesi.
Ieri al matrimonio dei miei amici Elisa e Vito ho scelto la versione “Che banca!”.
Hanno celebrato la loro unione in foma civile, atea e vagamente alla Beautiful.
Si sono uniti (in matrimonio intendo) nel giardino di una cascina, fra sedie bianche, bande musicali e signore di una certa età.
Mia madre continuava a chiamarmi per un solo motivo:

“Com’è la sposa?”
“Non lo so non è ancora arrivata”
“E dov’è?”
“Sarà al cesso!”
“E i centro tavola?”
“Scommetto che vuoi che te ne porti uno?”
“Anche due!”
“Cosa te ne fai di tutti quei fiori?”
“Li portiamo dalla nonna”
“Ma è morta!”
“Stronzo!”
“Mettiamoli di plastica così non dobbiamo cambiare ogni settimana”

statuine sposi

La tomba dei miei nonni sembra una serra. Mia madre ci tiene a far vedere che cambia spesso i fiori e ogni tanto esagera con “la messa in scena”.

“Non è una tomba sembra la bancarella di una fiera!”
“Taci figlio ingrato che non capisci niente”
“Hai messo talmente tanti fiori che non si vede la foto”
“Basta che cadono quattro petali e poi si vedrà”
“E i lumini? Non è una pista dell’aeroporto!”
“Ma così la nonna di notte ha un po’ di luce…”
“Allora mettile un’ abat jour!”

Mia madre è primatista di “ruba i centro tavola ai matrmoni”, “stacca le rose dalle corone dei morti” e “assalta i fiori sul carro funebre”!
Io non ce la faccio più con questo spreco!
Mettiamo delle bibite attorno alla bara, così che la gente possa rinfrescarsi o doniamo i soldi dei crisantemi ai poveretti.
Basta anche con queste chiese agghindate come se fossero delle giungle!
Fanculo i Wedding e i funeral planner!
Da oggi proponiamo il matrimonio pagano che è più economico, veloce e da largo spazio alla festa e i fast funeral con tanto di cremazione e conservazione in casa delle ceneri!
Risparmieremmo benzina per andare al cimitero, un euro per quello che ti lava i vetri al semaforo, 50 centesimi per la zingarella all’ingresso del campo santo, l’affitto del loculi e la mancia al becchino.
Bisogna far fronte a questi problemi perchè i tempi cambiano e non possiamo trovarci fra trent’anni con una città con loculi e centri commerciali.

Divagazioni sul matrimonio:
I miei due amichetti neo sposini hanno anche accorciato il menù: due primi e un secondo e infine la torta! Porzioni micro ma con la possibilità di fare il bis. Saremo stati neanche un’ora a tavola contro le 7 del matrimonio di mia cugina!
E’ in questi casi che gli istinti omicidi verso i familiari salgono alle stelle.
Le ore passate al tavolo fanno innervosire i parenti che tendono a trasformarsi in alter ego di Olindo e Rosa per l’attesa del sorbetto.

Non voglio fare fallire i fioristi ma penso che dopo quelli per i gratta e vinci, le magliette di D&G e per i fiori in chiesa, i soldi per le corone funerarie sono proprio buttati.
Con quelle scritte d’oro “Dalla famiglia Cippa Lippa”.
Ma staccatemi un assegno famiglia Cippa Lippa, aiutatemi a sopportare il dolore della perdita, invitatemi a cena…che cazzo me ne frega di tre fiori messi in croce!

corone di fiori

Divagazioni sul matrimonio 2:
Enzo Miccio ieri sarebbe impazzito alla vista della sposa un po’ brilla vestita con giacca di paillette d’oro, corone hawaiane e occhiali con lucette blu!

Per rendere il clima dei matrimoni più festoso si potrebbero sostituire i fiori con palloncini, bambole gonfiabili per testare il vigore intimo degli zii anziani oppure verdure colorate.
Se al posto dei centro tavola si mettessero dei peperoni, lattughino e zucchine la gente non cucinerebbe neanche il giorno dopo e andrebbe a casa più felice, anche senza punti fragola dell’Esselunga.

L’ etichetta dei matrimoni andrebbe seguita ma senza esagerare.
Quindi:

1 ) No abiti bianchi per le invitate
2 ) Evitate le ciabatte e i sandali anche se avete i piedi in cancrena
3 ) Se la zia rompe i coglioni ricordarsi 10 gocce di Gutalax nel piatto
4 ) Ogni tanto offrire una torta al cioccolato, basta con queste chantilly alle fragole e panna
5 ) Stop a vestiti leopardati, mica siamo a un safari
6 ) Niente mancia al prete!
8 ) Stop al taglio della cravatta
9 ) Sì alle donazioni per le Onlus
10 ) Fanculo che ti devo pagare il viaggio di nozze! Se vuoi ti regalo un set di cucchiaini da caffè

Anche ai funerali andrebbero seguite delle regole formali ma:

1) No al lutto estremo tutti in nero come degli spazzacamini
2 ) Sostituire l’incenso con un profumo al muschio bianco così che quando esci dalla chiesa non ti assalgono gli avvoltoi
3 ) Se la zia rompe i coglioni anche qui dalle un motivo reale per frignare: pestale l’unghia incarnita
4 ) Non criticare lo zoccolone di turno, siamo a un funerale mica a una sfilata di Cavalli
5 ) Le ostie andrebbero sostituite con delle Mentos
6 ) Alle vecchie stonate che cantano andrebbe fatta una tracheotomia
7 ) Basta con le processioni! Sì all’uso del monopattino
8 ) Se il defunto è un vostro parente stretto chiedere subito info sul testamento
9 ) Scaricate l’applicazione per l’Iphone “facce da funerale”
10 ) Non spettegolare in fondo alla navata che si sente tutto

Divagazioni sul matrimonio 3
L’orchestrina jazz ha suonato canzoni come la Cura, Cacao Meravigliao e Close to me dei Cure.
Andrebbero presi ad esempio!

I Matrimoni come i funerali sono riti particolari.
Ritrovi per poche ore persone che non vedevi da tantissimo tempo ed è per questo che non servono fiori, nastri o abiti lussuosi per renderli speciali.
Andrebbero usate le parole, chiedersi come mai ci si era persi di vista, promettere di rincontrarsi o magari con alcuni fare la pace.
Elisa e Vito hanno fatto leggere delle poesie e brani di libri dai loro amici.
Sommi poeti, scrittori illuminati portavano cultura e commozione fra gli invitati.
La mia amica Gabriella ha letto questa:

“Crescendo impari che la felicità non e’ quella delle grandi cose.
Non e’ quella che si insegue a vent’anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi…
la felicità non e’ quella che affanosamente si insegue credendo che l’amore sia tutto o niente,. ..
non e’ quella delle emozioni forti che fanno il “botto” e che esplodono fuori con tuoni spettacolari…
la felicità non e’ quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità e’ fatta di cose piccole ma preziose…
…e impari che il profumo del caffe’ al mattino e’ un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità e’ fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall’inverno, e che sederti a leggere all’ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.
E impari che l’amore e’ fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
E impari che tenere in braccio un bimbo e’ una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami…
E impari che c’e’ felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c’e’ qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese,
nonostante il tuo volere o il tuo destino,
in ogni gabbiano che vola c’e’ nel cuore un piccolo-grande
Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.”

Scusa ma di chi è?”
“Non te lo dico!”
“Perchè?”
“Un po’ mi vergogno”
“Gaurda che non ti rubo il centro tavola”
“E’ di Fabio Volo”
“Ma vaffanculo!”

Il Portinaio

“Gabry quanti centri tavola hai preso?”
“Mamma basta chiamarmi!”
“Ho la tariffa agevolata”
“Ne ho presi quattro!”
“E come li hai messi?”
“Così!”

carro funebre

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