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bakaC’era una volta un vecchio asino che aveva lavorato sodo per tutta la vita. Ormai non era più capace di portare pesi e si stancava facilmente, per questo il suo padrone aveva deciso di relegarlo in un angolo della stalla ad aspettare la morte.
L’asino però non voleva trascorrere così gli ultimi anni della sua vita. Decise di andarsene a Brema, dove sperava di poter vivere facendo il musicista.
Si era incamminato da poco quando incontrò un cane, magro e ansante.
“Come mai hai il fiatone?” gli chiese.
“Sono dovuto scappare in tutta fretta per salvare la pelle” gli rispose il cane. “Il mio padrone voleva uccidermi, perché ora che sono vecchio non gli servo più”.
“Purtroppo è vero – continuò – non sono più capace di rincorrere la selvaggina come una volta, e sono così debole che non spavento più nessuno. Ma ora come farò a procurarmi da mangiare?”concluse depresso.
“Vieni a Brema con me” suggerì l’asino.
Il cane accettò la proposta e s’incamminò con il nuovo amico.
Non avevano percorso molta strada che s’imbatterono in un gatto che miagolava disperato.
“Cosa ti è successo per lamentarti in questa maniera?” gli chiese l’asino.
“Sono vecchio e soffro d’artrite, per questo non sono più agile come una volta e devo stare al caldo. Ma vedendomi riposare vicino al caminetto, ieri il mio padrone si è infuriato, mi ha accusato di essere un fannullone, mi ha rimproverato di non saper acciuffare nemmeno un topolino e mi ha cacciato da casa. Senza pietà!

Ecco io, la Piera e Mia san siamo come i protagonisti de I Musicanti di Brema: anziani,  stanchi e fuori forma. Non riusciamo neanche a rincorrere un tram quando siamo in ritardo.

“Scusa ma da quando prendi il tram?”
“Si fa per dire…”

Per noi andare al parco è troppo faticoso:  c’è troppo verde, si suda come vacche sacre, e non c’è mai un punto ristoro con delle bibite decenti.
Ma, vittime di PsycoDan (l’unico uomo sulla terra a fare i piegamenti anche quando mangia), siamo stati costretti ad attraversare tutto il parco di Monza portando con noi la croce della disperazione!

“Ma io vorrei portare Mia san a visitare il Duomo di Monza e farle vedere la corona ferrea”
“Fanculo te e la cultura! Fai dieci giri di corsa sulle nocche!”

PsycoDan non resta fermo neanche un secondo. E’ipercinetico, impossessato dallo spirito di Mennea e di Moser.
Piuttosto che rimanere impalato come me davanti alle vetrine, preferisce correre dietro ai piccioni come un cane da caccia.

Mia san era entusiasta perchè per la prima volta vedeva un autodromo italiano.
Ma che vergogna! Lasciato andare e in balia di maniaci e teppistelli. Possibile che chiunque possa entrare in pista senza che nessuno controlli? C’erano due che correvano in bicicletta emulando i loro piloti preferiti.
Mentre Mia san fotografava le paraboliche e i pit-stop,  io cercavo un bagno perché per via dei guardoni del parco di Monza, avevo un po’paura di fare la pipì all’aperto.
Beh volete sapere come sono i cessi dell’autodromo? Credo che l’ultima volta che abbiano tirato l’acqua Senna era ancora vivo. Sterco secco fossilizzato sui muri, urinatoi implosi e pieni di alghe e liquami di ogni genere.
Mentre PsycoDan faceva i saltelli sugli spalti per allenare le ginocchia, noi cercavamo di fuggire come tossici da San Patrignano.
Niente, neanche la tecnica ninja della scoreggia letale che annienta lo sportivo è servita.

origine dell'uomo
Se mai doveste frequentare PsycoDan, è meglio che sappiate che  è un fanatico dei frisbee. Ce li ha al posto delle chiappe!
E via che per mezz’ora buona siamo stati costretti ad inseguire ‘sto piatto volante fluorescente!
Io me la cavo bene ma credo proprio che Mia san non abbia mai fatto nessun tipo di sport nella sua vita, a parte versare la salsa di soia. Tra lei e la Piera facevano a gara a chi fosse la più scordinata.
Gli sport preferiti della Piera sono:
1)    Lanciare i Friskies al gatto
2)    Rasarsi l’ascella
3)    Scappottare la sua auto cabriolet porno/svedese
4)    Leccare le pagine di Marie Claire Maison
5)    Guardarsi i tatuaggi della sua schiena allo specchio torcendo il corpo di 45 gradi.

Dovete sapere che PsycoDan è un chiacchierone e attacca bottone con tutti.
Peccato che se ti presenti mezzo nudo davanti ad un vecchio libidinoso che ormai non fa distinzione fra maschio e femmina, succede il finimondo.
Mentre passeggiavamo eravamo pedinati costantemente da ultra ottantenni in cerca di divertimento.

“Piera forse cercano te!”
“Ma vai a cagare!”
“Neanche per 20 euro?”
“Neanche per 1000”
“Ma sai in tempo di crisi…”

E invece i nonnini volevano essere sellati da PsycoDan.
Io nel frattempo chiedevo a Mia san la traduzione della parolacce.

“Dannazione?”
“Chikusho”
“Merda?”
“Kuso”
“Puttanella da strada che la dà gratis?”
“????”
“Berlusconi?”
“Si dice uguale!
“ahahhahhahahahahaha”

Il silenzio nell’autodromo è irreale, ascoltare gli uccellini al posto dei rombi delle auto è quasi come vivere in un clima post atomico.
“Come si dice uccello Mia san?”
“Tu baka!”
“Ma non intendevo uccello nel senso del membro!”
“Tu chikan!”
“Guarda che lo so cosa vogliono dire quelle parole!”

L’unica cosa che invidio di PsycoDan è il suo profumo vulva: essenza di vagina sudata dopo dieci ore di spinning!

Io sarò uno stupido portinaio (Portybaka) ma il mio amico Dan mi sa che è proprio un maniaco…dello sport intendo! (ChikanDan)

Il Portinaio

“Mia san dove sei?”
“Aiuto c’è Tokage! トカゲ
” Cosa vuol dire?”
“Non so…”
“Beh se hai paura di – non so – noi andiamo!”
“Cosa verde!”
Lo sapevo ci sono i Visitors al parco di Monza! Tanto nessuno controlla niente!

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