E' successo ora,  Lo sport fa sudare,  Morto di fama,  Musica Maestro,  Videocracy,  Volantinaggio web

CAMBIA FACCIA ALL’OCCORRENZA

Le olimpiadi stanno monopolizzando le televisioni di casa mia, mia mamma ricorda a tutto il vicinato quando era campionessa di rutto dell’oratorio, medaglia d’argento nel gioco dei tre salti e regina incontrastata del “mago libero”. Mio padre invece rimane sempre affascinato da Pistorius e le sue gambe da velociraptor e da quel cazzone di Walker Texas Ranger.

“Mamma hai visto quel fesso di Schwazer?”
“E chi è?”
“Quello del – ciucculatto”
“????”

Meno male che ho uno smart phone…guarda qui:

Che delusione! Pensare che l’anno scorso ero andato a vederlo correre qui vicino a Milano e mi faceva ridere sentirlo bestemmiare come un turco.
Meno male che fa la pubblicità per un prodotto per bambini.
Tirava certi cristi e madonne solo perchè alcuni atleti gli tagliavano involontariamente la strada.
Il marciatore ha dato prova di paura, di quanto lo sport a volte ti possa emarginare e mettere sotto pressione. Lo stato mentale diventa labile e solo in quell’istante bisogna far uscire il campione che c’è dentro, rifiutando certe scorciatoie e mostrando al mondo che si può perdere pur restando lo stesso dei numeri uno!
Ma l’età che avanza e il successo che scivola fa sì che la sottile linea che separa dall’immortalità diventi talmente stretta da provocare reazioni che nessuno si aspettava.
Lo sport non è più sport, il gioco non è più gioco. Tutti ti chiedono di fare sforzi enormi e di apparire come un Dio.

“Gabry dove sono i giornali che mi ha dato tuo zio?”
“Un attimo…mi servono”
“Dai che devo fare la cacca!”

Ogni tanto mia madre porta a casa riviste di ogni tipo dal salone di bellezza di mio zio.
Così, invece di nutrirci di cultura e filosofia, annaspiamo nel gossip più becero. Ma in fondo è estate, non c’è nessun delitto ad appassionarci, Sara Tommasi ha fatto il suo corso…non ci rimane che leggere di reietti e starlette in costume da bagno.
Mi ha colpito l’intervista di Vanity Fair a Isabella Ferrari e Scialpi.
Tutti e due hanno sottolineato che le loro labbra sono state vittime di una pessima chirurgia e che ora si pentono di quello che hanno fatto.
Lo sanno tutti che se ti gonfi la bocca sembra che hai appena fatto una fellatio ad un cactus o che ti è scoppiata in faccia una big babol.
Lo sanno tutti che se ti gonfi la bocca, quando queste sembravano un taglio di una lametta, ricordi vagamente il buco del culo di una gallina dopo aver cagato un uovo di Pasqua al cioccolato fondente.
Se sapete qual è il risultato perchè continuate a farlo?
La Ferrari assomiglia alla figlia di Paperino e Scialpi sembra che gli è scoppiata in faccia una pentola a pressione piena di fagioli borlotti.
Adesso non voglio accanirmi sul cantante di “Pregherei“, ma leggete la sua intervista QUI per farvi un’idea di quanto possa essere brutto perdere. Perdere il potere, la fama e la forza.
Forse Schwazer ha avuto la stessa reazione, si è perso fra notorietà e solitudine e invece di rifarsi la faccia per apparire più bello, si è sparato un’ iniezione per correre più veloce, ma veloce è stata la gloria che si è allontanata.
Gli toccherà cambiare nome come Scialpi (ora Shalpy, che ricorda una razza canina) magari trovare nuove strade all’estero e sperare che la genti lo perdoni.
Per rendervi conto di quanto sono mediocri quelli che girano intorno a questi personaggi, QUI il sito del cantante “che un tempo era conosciuto con il nome di Scialpi”.

Se passate il mouse sulla foto del suo nuovo album potrete visualizzare come hanno rinominato le immagini (che modestia) QUI invece il commento del suo manager alla critiche dell’articolo di Vanity Fair…
Forse meglio perdonare Schwazer!

“Pregherei, pregherei se mi sentisse lui. Chiederei, chiederei che ne sarà di noi”

Il Portinaio

“Mamma hai visto la Minetti in copertina su Chi?”
“Sembra una pompinara! Ma non era cieca?”

Un commento

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.