Lavoro sporco,  Portineria

EMOZIONE 6 (Carnevalata)

Mia mamma quando era giovane organizzava sempre delle bellissime feste di carnevale nella taverna di mio nonno.
Oppure nel suo negozio si travestiva con abiti abbastanza “opinabili” per divertire le sue clienti.
Non so se è una mia teoria, ma credo che siano diminuite i party carnevaleschi, forse perchè gli abiti fanno cagare o perchè costano troppo. (oppure perchè nessuno mi invita!!)
Lo sapevo…le vie di mezzo non esistono più!
Quando ero piccolo avevo una vicina di casa sarta e tutti gli anni io e suo figlio avevamo abiti originali…o almeno lo credevo.
L’abito da Visitor è stato a mio parere quello più discutibile. A scuola io e il mio amico Luca eravamo gli unici a non essere riconosciuti.

“Da cosa sei vestito?”
“Visitor?”
“E cos’è?”
“Tua mamma non ti fa vedere la televisione alla sera?”
“No”
“E tu da cosa sei vestita?”
“Da principessa”
“Dei poveri?”

Siamo stati messi in castigo per le nostre affermazioni impopolari.
Anche quando avevo il vestito da Goldrake ( e mia madre mi truccò da Heidi ma non so per quale motivo) fui messo al bando. Tutti i miei amichetti erano invidiosi.
Subivo bullismo da Arlecchini daltonici, Pierrot truccati malissimo e bambine che sembravano vecchie sepurr vestite da vecchie. In più non vincevo mai il premio per il miglior costume!
L’abito da zorro ve lo risparmio, visto che ricordo di averlo rotto e mia mamma non mi aveva detto che l’aveva affittato.
Un anno volevo vestirmi da Peter Pan, con tanto di Trilly infilata nella mutande, ma i miei genitori mi spacciarono quello di Robin Hood come parente di secondo grado dell’eterno bambino. Sono ancora turbato dopo quasi 25 anni.
In quarta elementare mi feci prendere quello che fu il top dei top di tutti gli abiti esistenti nella collezione di tutto l’altomilanese, ma che dico della Lombardia!! Principe delle Nevi!
Ricordo che quell’anno nevicò e io pensavo: “Sono stato io, sono stato io…porco zio!”
Nel senso che mio zio era vestito da maiale e la sua fidanzata da Lupo cattivo. Sembravano due scambisti in odor di serata dress code.
Con gli anni gli abiti hanno perso la loro creatività…c’era quello da donna, con i vestiti smessi della nonna (cristo sembravo una povera zingarella), quello da Arabo (cristo sembravo un vero arabo), quello da Aladino (cristo sembravo un vero arabo) quello da Dalmata (cristo sembravo un vero arabo).
Mia mamma invece voleva essere sempre comica e divertente. Ho foto che la ritraggono conciata da psuedo Flinstones con tanto di capelli alla Tina Turner e osso infilato non vi dico dove. Da vecchia ubriacona violentata con cicciobello che le pendeva non vi dico dove e infine da puttanone meridionale con tanto di tariffario esposto non vi dico dove.
Alle superiori ho usato sempre lo stesso vestito per cinque anni (anche di più visto che sono stato bocciato): Arancia Meccanica, con tanto di sospensorio da mega dotato.
Nessuno ha mai capito da cosa fossi mascherato. Mi scambiavano per un ballerino di danza classica, un Pierrot post moderno, Renato Zero o peggio ancora da filetto di Merluzzo.
Ora ho il mio vestito da Pikachu, aspetto solo che qualcuno mi inviti nuovamente ad una festa!
Se volete invece leggere la mia sesta emozione del Lavoro dei sogni cliccate QUI…si parla di vino e non di “chiacchiere“!

Il Portinaio

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