LA PASSIONE DI GABRIELE
Alla fine ce l’ho fatta: ho acceso il computer per scrivere, anche se ho sempre paura di tutto…quando sono sopra ad un aereo!
Ma torniamo un attimo indietro nel tempo.
P:” Sei sveglio?
G:” Sì, ma che ore sono?
P:” Le cinque del mattino”
G:” Ma perché non dormiamo mai? Ci siamo addormentati alle 2! Il controllo arriva alle 9 giusto?”
P:” Se alle 9e05 non è qui me ne vado”
In un mese in Giappone, avremo dormito 4 ore!
Ho l’ansia del viaggio, l’adrenalina mi fa sembrare un piccione in piazza Duomo: muovo la testa a scatti e appena vedo un pezzettino di pane mi cago sotto.
Alla Piera viene male abbandonare quelle scarpe col tacco a forma di cuore a Shibuya.
In più non sa dove sotterrare la testa di cerbiatto presa a Nara!
G: “ E se non m’imbarcano la valigia?”
P: “ Rimani qui come rifugiato politico”
Il controllore della Sakura House è arrivato preciso come un treno giapponese, ha guardato se c’erano tutti i piatti, bicchieri, posate, se le lenzuola non puzzavano di Taleggio Cademartori e ogni tanto il suo sguardo cadeva sulle tette della Piera.
G: “ L’abbiamo fottuto, non si è accorto che abbiamo scambiato i bicchieri con quelli di Dina”
P: “ Hai visto com’era ciuca ieri sera?
G: “ Che carina, mi ha anche ringraziato per la rosa finta che le ho lasciato”
P: “ Quale rosa?”
G: “ Quella che si strofinava sulla vagina la spogliarellista” ( NDR: vedi racconto la “La maiala di Kabuki-cho”)
Dopo il controllo abbiamo salutato l’amica di Davina, che è rimasta a dormire sul divano, visto che era mezza ubriaca anche lei.
P: “ Ciao casa…”
G: “ Che peccato lasciarla, chissà quanto costa una casettina così?”
Portare le mie borse da casa nostra alla metro è stata come rivivere la “Passione di Cristo”.
Solo che lui, poverino, andava a morire, mentre noi, grazie al cielo, stiamo tornando a casa!
Possibile che non ci sia una “Maddalena” di turno che mi asciughi il viso?
Non sento più le articolazioni eppure non mi ricordo di aver preso bistecche di Godzilla!
Perché pesano così?
Nonostante io mi sia così affezionato a questo posto, ho voglia di riabbracciare i miei amici, i miei genitori e condividere le esperienze e…i gadget!
Ho fatto uno di quei lavori da certosino per farceli stare tutti insieme: disfa la scatola, smonta il gioco e poi mettilo dentro ad un’altra scatola.
Ora Creamy ha la testa di Jeeg sotto la gonna, mentre Astroboy ha nel sedere l’alabarda spaziale!
Però non è servito a niente, non sono più leggeri se li smonti.
Ho uno zaino con su raffigurato Gesù e il Sacro Cuore: a lui ho dato il computer, gli art book, le scarpe e il pigiama, più i libri.
Nella borsa a mano ho dentro mezzo guardaroba della regina d’Inghilterra, una scatola del Mazinga che ho riempito di altri gadget, più il vibratore di Hallo Kitty (non funzionante).
Infine nella borsa del computer ho tutti i giornali, altri libri e minchiatelle!
Che cosa ho lasciato a Tokyo?
Allora: le infradito che proprio non sapevo dove ficcarmele, un paio di All Star (dimenticate e che Dio mi perdoni per aver fatto questo), tutto il necessaire per la toeletta, gli asciugamani e la Piera…no, scherzo! E’ qui due file avanti a me sull’aereo!
Per arrivare a Shinjuku a prendere il Narita Express ho sudato come non mi succedeva dalla corsa campestre delle medie.
Gocciolavo ovunque, ma prima di partire ho messo il deodorante, quello che dura una settimana.
Come si chiama?…Cacioricotta!
Le stazioni qui a Tokyo non sono grosse come quelle di Torbella Monaca o Casalpusterlengo, ma prendono interi quartieri.
Per farvi un’idea: è come se l’uscita della “Stazione Centrale est” fosse a Garibaldi!
Immaginatevi noi, come i due Re magi, (visto che l’altro l’abbiamo perso durante il tragitto), vagare su scale mobili, trascinando cadaveri nelle valigie!
G: “Io crepo qui…lasciami pure, tu vai avanti che il bambinello nascerà tra poco. Devi consegnare il portachiavi per aprire la capanna”
P: “ Sei stato coraggioso Melchiorre…Hallo Kitty baderà a te”
Un’ora e 27 minuti precisi e siamo arrivati al terminal 2 dell’aeroporto.
Dopo aver superato l’esercito dei samurai, siamo arrivati al check-in!
P: “ Dio, che ansia! Hai visto? Ti salutavano tutti, uno alla volta”
G: “ Che gentili, alla Malpensa quelle zoticone delle pulizie ti schiacciano i piedi col carrello del mocio”
P: “ Scusa ma il check-in dobbiamo farlo da soli? Io non lo faccio. Queste perché sono pagate? Per fare l’inchino?”
E invece l’abbiamo fatto e non è stato neanche così difficile, pensate che ti puoi scegliere i posti dove vuoi!
G: “ Guarda se c’è posto libero di fianco al pilota, così non mi viene la tachicardia e, se serve, tiro il freno a mano”
Vi chiederete: la valigia? Rifiutata!
G: “ Signora Hostess la prego, sono povero scappato di Tokyo, mi faccia salire a bordo con la mia valigia. C’è solo un piccolo godzilla da 40 chili”
H: “ No tu troppo pesante, se vuoi paga 53000 yen!
G: “ Ma vai a fare in culo stronza! Dov’è la posta che spedisco le bombe di Goldrake?
Quindi dopo aver riaperto la valigia e aver alleggerito di 13 chili il bagaglio, la Hostess mi ha fatto passare.
G: “ Bucchina arigatou gozaimasu”
La fila per passare sotto il metal detector è un po’ lunga, visto che ce sono solo tre aperti.
Ma dico io, con tutte le persone che ci sono all’aeroporto, sembra di stare in posta a Milano!
Ma va tutto liscio, nessuno si accorge che abbiamo le uova di Gremlins e le bacchette di Sailor moon nel bagaglio a mano!
Io e la Piera non siamo seduti vicini sull’aereo: lei è capitata di fianco ad un italiano e quindi non mi caga più e se la ride con lui; io sono in mezzo a due giapponesi seriamente disturbati.
Quello alla mia sinistra è gonfio e non si muove neanche se lo pungi con gli stuzzicadenti! Ha gli occhi fuori dalle orbite, ha seri problemi con la tiroide ed è sei ore che non si alza a fare pipì.
Mi sfiata mentre russa e ha l’alito di cozze avariate!
Alla mia destra invece c’è un giovane ragazzo, che i denti non glieli hanno fatti imbarcare.
Puzza di Brancamenta ed è appassionato di biciclette, perché ha un adesivo sul suo Mac con scritto tipo “biciclettetokyo” o qualcosa del genere.
Ha i capelli lunghi e quando ha visto l’Alaska ha esclamato: “Alaska”
Che bravo! Siamo sopra la Russia, è tutto ghiacciato, secondo te cos’era? Il Lago d’Iseo?
Io intanto mi guardo il video della tipa che ti dice come fare ginnastica sull’aereo: metti il piede sopra il finestrino, poi ruota la testa e bacia quello di fianco a te, fai vibrare le chiappe e chiama la Hostess con un rutto!
I film sono tutti in inglese e solo due in italiano!
Ma io non li guardo perché devo stare concentrato sul volo!
Dio, sembra una missione la mia!
Ogni volta che si trema un po’, recito 59 Ave Maria, devo placare Gesù che mi vuole punire perché ho preso 3 Mazinga?
Il comandante ci ha fatto allacciare 2 volte la cintura di sicurezza a causa delle turbolenze atmosferiche, se non guardavi fuori sembrava di stare a Gardaland. E all’atterraggio l’odore nell’aereo, ricordava quello dei cessi pubblici: qualcuno se l’era fatta sotto!
Dopo 8 ore il mio vicino ha deciso di cambiare l’acqua alle olive, ma mi sa che si è pisciato nelle mutande anche lui come me, durante il “ballo” che abbiamo fatto prima!
P: “ Gabry tutto bene? Dai mancano solo 100 ore e poi arriviamo. Guardati un film!”
Io sono congelato, sembro le vittime di “Samara di the ring”, con la bocca storta e la faccia verde.
H: “ Cosa vuoi da bere, caffè, the, the verde?”
G: “ Ti prego tranquillizzami”
H: “ Ma sì è solo un po’ di turbolenza”
G: “ Un po’? Ho preso una testata al cesso perchè sto’ coso non stava fermo”
H:” Cosa vuoi da bere?”
G:” Valium”
Non ho chiuso occhio. C’è un bambino di 10 mesi che piange da 12 ore.
Ma non potevate imbarcarlo con le valigie?
Perché ve lo siete portato come bagaglio a mano?
Le Hostess, da quanto ho capito nella presentazione, si chiamano: Fabiana, Moira, Hana, Anal, Doriella, Maria Grazia, poi c’è la Luisella in prima classe e la Terry addetta ai gabinetti!
Quella che fa i pompini è nella cabina di pilotaggio!
A me sta simpatica la Moira, che mi sorride sempre e ha capito che ho già perso 10 anni di vita!
Quando vado al gabinetto ci resto per 20 minuti, faccio ascelle e bidet, la pulizia del viso, mi tolgo le pellicine dalle unghie e mi strappo i peli dal naso!
Piuttosto che tornare a sedermi con quei due, sto qui a fare “ la signora dell’autogrill”.
Ho scoperto che il vicino della Piera abita a Parabiago e che si è preso una settimana di ferie per tornare in Giappone da solo, visto che aveva nostalgia!
Il cibo sugli aerei è sempre bizzarro, gommoso e ti lascia l’alito di caseificio che non va via, a meno che arrivi in tempo la Hostess con l’orange juice o il the.
G: “ Piera!!!!!!, scusi signora mi chiama due file più avanti quella gaijin?”
P: “ Dimmi…”
G: “ Assaggia sto the: sa di dado”
P: “ Sa di cartone”
G: “ Ma “Ciuciachì” mi aveva assicurato che era “olong tea” e non che sapesse di Manzotin”
Ogni volta che tento di vedere un film, qui inizia a tremare tutto, allora mi concentro e guardo la mappa tutto il tempo, come un cane con l’osso!
Non accuso stanchezza perché ho l’adrenalina alle stelle.
Se all’andata era stato così tranquillo, perché il ritorno non deve essere uguale?
Mi viene un po’ da piangere, perché scodiamo come sulle montagne russe e un po’ da ridere, perché mi sento un perfetto imbecille in mezzo a questi due puzzolenti!
Adesso tiro fuori i fazzoletti profumati e friziono le ascelle a tutti e due!
Il “gonfio” si massaggia le gambe, non ha le calze antitrombo come le mie, tra poco mi sa che gli viene un ictus.
Ma alzati scemo! Sei proprio rovinato!
La Fabiana ha appena annunciato che arriveremo fra un’ora a Malpensa!
Però si è spento tutto.
Perché?
Provo a smettere di scrivere e cerco di andare a fare pipì!
Ma non ce la faccio: devo continuare a scrivere!
E se provassi ad aprire il Corriere della Sera?
Cosa? Si sono sciolti i Pooh?
G:” Piera si sono sciolti i Pooh, è andato via quello ricciolino, come si chiama?
P:” Cocciante!”
I Pooh sono come i sette nani, non riesci mai ad azzeccare i nomi esatti.
L’atterraggio è da manuale, anche se io immagino sempre che esplodano le ruote e di finire a Vizzola Ticino con l’aereo.
Finalmente a casa e anche stavolta sono sopravvissuto ad un volo!
Che bello quando ti accolgono gli amici, sembra sempre Natale, tutti si vogliono più bene e tutti si baciano sotto l’orario delle partenze!
Io e la Piera siamo spaesati, le multiple personalità ormai sono svanite, mi manca Lady Disturbia e la fottuta Gaijin.
Il cielo di Milano non è uguale a quello di Tokyo, ma tutti e due hanno comunque un’aria conosciuta.
Non trovo le parole per descrivere la sensazione, sono stato così abituato a vivere in una maniera che ora, mi sembra di essere un alieno!
Continuo a dire “sumimasen” a tutti, anche al casellante!
Per non farci mancare niente andiamo alla festa di compleanno di Gianni e Roby.
Non accusiamo stanchezza io e la Piera.
Siamo come dei robot ormai, anzi siamo dei veri Giapponesi!
Sorridiamo, c’inchiniamo, siamo scrutati come se fossimo dei Panda!
Mica abbiamo gli occhi a mandorla!
Comunque alla festa siamo accolti come dei crociati, al ritorno dalla Guerra Santa!
Gianni sembra Daniel Day-Lewis nel film “Il mio piede sinistro”, muoveva solo quello talmente era ubriaco!
La mia amica Eli, sbanda e ogni tanto si appisola negli armadi, mentre la Laura, ricorda un po’ Britney Spears nel suo periodo peggiore!
C’è gente che chiede di Lady Disturbia.
Gente mai vista: ma come fanno a sapere di lei?
Mio Dio, ho creato un personaggio oppure un mostro?
Ma la Piera è impassibile, seduta sulla sedia, sembra il gatto giapponese che muove la zampa, ferma e con il sorriso sulle labbra!
Questa volta è finita veramente, siamo tornati e cosa ci fa da colonna sonora? Gianni che vomita nel gabinetto!
A domani
Il Portinaio