LEZIONE 1 (Pregiudizio)
Ho fatto la barba E mi sono tagliato i capelli come un giapponese di Kabukichō
Sembro il figlio segreto di Wanna marchi, però dopo un trattamento alle alghe dimagranti di Torre Annunziata
Sono emozionato come un bambino il primo giorno di scuola, prima di scoprire che i suoi prossimi 8 anni sarà obbligato a sopportare maestre frustrate e compagni xenofobi.
Ho appuntamento con i miei amichetti giapponesi alle 9 del mattino.
Ho un sonno che mi annienta la connessione delle sinapsi.
Quindi, come al solito, non vado in bagno e al mio arrivo inizio a gonfiarmi e a toccarmi la patta.
Sempre a far figure.
Sembro veramente un bambino della prima elementare, anzi uno che non si fa il bidè da quindici giorni.
Oggi li ho portati nella zona di Paolo Sarpi, per testare il loro astio verso i cinesi.
Ci confondiamo fra gli altri asiatici e ogni tanto qualcuno si ferma per venderci un giornale.
I miei amichetti guardano a mala pena i loro vicini di casa e, secondo me, li schifano pure.
In effetti questa via è affollatissima! C’è l’hotel con tutti gli stranieri, gli harleisti che si eccitano alla vista di un marmitta e tanti, tanti “Trading Zou” di vestiti sintetici, dvd, gioielli corrosivi, scarpe di dubbio gusto e parrucche incendiarie.
Certo essere sempre etichettati cinesi alla lunga può stancare, ma cosa dovrei dire io? Che quando avevo i capelli lunghi mi fermavano i messicani chiedendomi informazioni stradali nella lingua dei Maya.
Cari Nipponici fatevi delle domande, che alle risposte ci penso io! Ma seguite il consiglio!
I cinesi si fanno un culo quadro e cercano di conquistare il mondo con qualsiasi mezzo, mentre voi che fate? Vi chiudete a riccio, non fate entrare nessuno nel vostro paese per più di tre mesi e continuate a non mettere i nomi alle vie.
Cerchiamo la via della semplificazione.
Se invece di costruire robot che ti portano la minestra o quelli che ti cambiano il pannolone al nonno, inventaste un solo metodo per contare, la vostra vita sarebbe più rilassata.
Voi lo sapevate che i Giapponesi hanno diversi modi per contare le cose lunghe, gli oggetti piatti, gli animali, le persone.
Quindi “ 1 cazzo di una persona” si dirà diversamente da “ 1 persona del cazzo”
Mentre noi per fare prima diciamo “cazzone” per tutti e due!
Voi cinesi invece cercate di rallentare la produzione di scarpe contraffatte al mercurio cromo e allargate le vostre menti.
Basta con lo sfruttamento minorile, le censure, le scatarrate e le unghie lunghe delle mani.
Approvate il motto: Più tronchesini per tutti e meno bambini al lavoro.
Mi mancano i koreani e poi ho chiuso il cerchio.
Il problema del turismo sessuale in Thailandia lo affronteremo un’altra volta.
Ma torniamo dai miei giapponesi.
Oggi andremo al mercatino dell’antiquariato sui Navigli, però prima voglio presentargli dei miei amici italiani.
Vivremo in simbiosi tutti quanti per 20 giorni.
Non è un reality o uno scambio culturale, diciamo che è una prova di forza, dove il primo che cede verrà etichettato non idoneo a questa esperienza interrazziale.
Questa è una corsa dentro al fuoco, ognuno metterà i suoi nervi a dura prova.
Io voglio arrivare primo a questa gara di sopravvivenza, perché voglio dimostrare che sono “giapponese inside”.
Sarà durissima!
Mi hanno fatto citofonare 5 volte.
Tutti gli inquilini si sono affacciati pensando che “altri cinesi” stavano invadendo la privacy del condominio.
Persino la portinaia è intervenuta, ma è bastato il mio fascino mediterraneo e una grattata alle palle per distogliere il problema.
Cosa ho detto per 5 volte al citofono?
“Buongiorno sono Gabriele”
Anche sulle scale, quando ho incontrato lo sguardo della mia amica Michela, il nostro approccio è stato freddo come un culo di un orso polare.
Bisogna essere più sciolti in questi casi, perché i Giapponesi si aspettano da noi Italiani tanta creatività e quella disinvoltura furbetta da scugnizzo napoletano.
“Piacere io sono Michela”
“Io invece sono Gabriele”
“Lo sappiamo chi siete!”
“Allora ripetete i nomi…”
“Mikera, Gaburiere”
Sembriamo due scemi.
Ma perché facciamo così?
Dai sciogliamoci e andiamo sui Navigli.
Il mercatino dell’antiquariato è sempre un bell’evento.
Lo fanno l’ultima domenica del mese e, se hai culo, puoi trovarci il salotto della tua bisnonna e degli zombie.
Giuro!
C’è un ambulante che vende riproduzioni di teste mozzate impagliate e finti cadaveri vestiti da sposa.
Pare siano “falsi” reperti anni 50 della polizia di Stato.
Secondo me, se annaffi le teste, cresce l’erba sui capelli.
Una volta ho visto Filippo Timi comprare queste cose.
Siccome lui è ipovedente vorrei proprio sapere cosa gli detto il venditore per imbonirlo.
“Prenda sciur Filippo queste sono due ananas della mesopotamia”
“Ma sembrano denti quelli che vedo?”
“No, sono delle incisioni egizie”
Sta di fatto che alla fine ha portato a casa un una abatjour con la dentiera.
Magari ce l’ha sul comodino con una lampadina in bocca.
I prezzi non sono molto a buon mercato e alcune cose non le comprerei neanche con un pitt bull alla gola.
Ma questa è un mia piccola critica, parliamo invece di quella deficiente che ci ha trattato male.
I miei amichetti giapponesi erano tutti eccitati che ad un certo punto, con la loro macchina fotografica hanno inquadrato una fascistella che vendeva poster “tribute” a Mussolini e mutande usate del dopo guerra.
Non l’avessero fatto!
Sono stati accusati di vilipendio, furto dell’anima, rapimento di minori e offesa al pubblico ufficiale.
“Voi non potete fotografare niente, è come se entraste in casa mia!”
“Ma signora non avevano intenzione di disturbarla”
“Potevate chiedere, ma pensa te!”
“Ho capito ma non è successo niente…”
“Io non capisco questi cinesi!”
“Sono Giapponesi e non credo siano interessati ai suoi poster”
“Neanche io sono interessata a loro”
La mia amica Michela è intervenuta con la sua pacatezza, spiegando che sicuramente gli amichetti giapponesi avrebbero parlato bene del suo stand (di merda) e che centinaia di orientali sarebbero scesi dalle colline di Osaka per dirigersi, sulle nocche, verso i Navigli di Milano, solo per cercare la sua lurida faccia da strega e strapparle i suoi capelli tinti con la maionese.
Meglio andare via.
Li ho portati a mangiare una pizza dalle mie parti e poi ci siamo dolcemente seduti sotto gli alberi del parchetto dietro casa mia.
Tempo zero ed eravamo circondati da tutte l’etnie del mondo.
Due donne rom si pulivano i piedi di fronte a noi, un marocchino le molestava sessualmente.
Tre africani spacciavano zanne di elefante e sette rumene mangiavano alla nostra destra.
Quattro meridionali parlavano una lingua sconosciuta e una badante polacca si sentiva sola con i suoi talloni secchi.
Ciliegina sulla torta: la vecchiaccia che porta sempre da mangiare ai piccioni sotto il mio balcone.
“Cosa fa quella?” Mi chiede Nannarella.
E come per magia siamo stati sommersi da una nube di uccellacci…
Tutti spaventati siamo corsi via per non farci sommergere dalla scagazzate, purtroppo non avevamo fatto i conti con i labrador in piena crisi intestinale.
Oggi tre Giapponesi su quattro hanno schiacciato merda.
Pare porti fortuna, ma io non gliel’ho detto.
“Possiamo salire in casa tua?”
“No, meglio che andiamo a fare il moonwalker sull’erba!”
Ps: vi consiglio questi fumetti
Il Portinaio
5 commenti
shatzi
Porti…io ti sposo domani. te e Filippo Timi (mi carico anche l’ipovedenza).metti in guardia sul brutto che c’è, ma presidia il bello. come tu solo sai fare. il giappone, e (sembra strano,) i giapponesi hanno la loro bellezza.ti pongono ostacoli dementi eppoi improvvisamente diventano meravigliosi. fidati, succede.
Il Pizza
Devi trovare il pianista Enzo con la giacca giallo limone che serve il caffé: avantissimo !!!!
29 anni in Giappone e non capisce ancora un tubo 😉
Girolamo ne sa un botto, sul “mi sento male – mi sento bene” la patatona bionda per me è andata insieme.
Il Pizza
Questo è solo l’inizio !
Vedrai come ti stresseranno i Gialli che tanto amiamo 🙂
Maus non l’ho letto, ma “La storia dei tre Adolf” sì, ho tutti i 5 volumi: lo consiglio vivamente, un romanzo storico a fumetti del maestro Osamu Tezuka.
Takis
Viva li amichetti giapponesi!!!
Sopratutto qando se ne saranno tornati belli e buoni a casa!!
Enrico
Potevi portarli a fare il moonwalker sulla bancarella nazi, ne usciva qualcosa di interessante ^^