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MEMORIE DI UNA GEISHA

tokidoki simone legnoLa parola Escort è entrata finalmente nel nostro vocabolario col suo significato vero, così ora mia mamma non penserà più che sto parlando di automobili.
Le Escort sono accompagnatrici e, spesso, anche prostitute di lusso.
Non ho capito perché uno per farsi accompagnare deve pagare una battona, non può chiamare la vicina? Così risparmia.
Non si possono però considerare come delle moderne Geishe: non sanno danzare se non la Macarena o il ballo del mattone, non sanno suonare niente se non il piffero ne tanto meno cantare.
Ci sono Escort donne, uomini e trans!
Ma come dice mia zia Adele: “ Sono tutte Bottane!”
Come fai ad arrivare ad una Escort?
E che ne so io? Sono un portinaio mica la Pagine Gialle della prostituzione!
Ma se volete, oggi, mi trasformerò in Silvia Vada, quella di Studio Aperto, che va a chiedere ai bambini affamati, “Vi piacerebbe mangiare?” o ai drogati “ Dove prendi le dosi?”.
Diventerò il vostro “Lucignolo” pirla e indagherò su questo fenomeno.
Ma come?
Posso chiamarne una e spacciarmi per un giornalista.
E se mi chiede i soldi?
Io ci provo.
Allora, proviamo con questa, che ho trovato su internet, ha anche il numero della Tim, quindi non dovrei spendere tanto.

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“Pronto Paloma?”
“Sì, chi è?”
“Sono un ragazzo di Milano e vorrei tanto sapere la tua storia”
Click!
Non funziona! Paloma non ha voglia di parlare.
Vediamo un po’: c’è la Wanda, la Terry e la Susy.
Ma come cavolo si chiamano queste? Sembrano i nomi delle poltrone per gli anziani che vendono su Mediashopping!
Chiamo Jessica, che è un nome e una garanzia!
“PronDo”
Ecco è del sud!
“Ciao, scusa se ti disturbo, ho trovato il tuo nome su un sito di Escort, io sono un semplice ragazzo che ha voglia di chiacchierare”
“Che vuoi?”
“Vorrei tanto sapere la tua storia…mi eccita moltissimo!”
Forse con la scusa di essere un pervertito e non un accanito giornalista, magari ci casca.
“Cosa ti devo dire?”
“Che ne so! Quando hai iniziato con il tuo mestiere?”
Stranamente inizia a parlare: o mi ha preso per un deficiente oppure si sta annoiando a lavare i perizomi!
Mi dice che al suo paese non c’era lavoro e che una volta, per scherzo, in gita coi compagni di scuola, ha adescato uno.
“ E dove eravate in gita?”
“A Rimini!”
Ma in che scuola andava? A noi alle superiori ci portavano a Budapest, a Parigi o in settimana bianca, mica in discoteca a battere.

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Mi ricordo però che quando eravamo in gita a Vienna, invece di andare a vedere il palazzo di Sissy, io e la mia amica Giuliana ci siamo defilati dal resto della classe e siamo finiti in un sexy shop! Giuliana non capiva cosa fossero le “cabine”.
“Ma perché la gente si chiude qui dentro?”
“Vedi a volte nella vita il piacere ce lo si procura da soli”
“E cosa sono quei fazzoletti nel cestino?”
“Gesù che tarda che sei! Avranno tutti il raffreddore, non senti che aria condizionata ti arriva sul coppino?”
La professoressa di geografia ci aveva inseguiti e non vi dico che umiliazione ritrovarcela fuori dal negozio, furiosa come una pantera…
“Gabriele, Giuliana! Invece di interessarvi all’impero Austro – Ungarico avete preferito andare in luoghi da pervertiti…Gabriele da te me lo sarei aspettato ma dalla tua compagna proprio no!”
Ovviamente la mia povera amica è stata poi additata dai compagni di classe come una zoccoletta del tirolo, mentre io andavo fiero dei miei racconti sugli oggetti incredibili che avevo visto: vibratori grossi come mazze da baseball, corpetti sadomaso ispirati alla principessa Sissy, il calco del pene dell’imperatote Franz, vagine di lattice al gusto di torta Sacher.

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“Pronto ci sei?”
“Scusa Jessica, stavo pensando ad una cosa…senti posso chiederti dei personaggi strani che hai incontrato?”
E chi l’ha più fermata?
I clienti delle Escort hanno quel tocco di creatività in più, dovrebbero essere loro i consiglieri dell’amore o i nuovi sessuologi.
C’è gente che si fa calpestare, tirare mazzate sui testicoli e scorticare il pube.
Ci sono quelli che si divertono a travestirsi da neonati e farsi cambiare il patello e soprattutto m’incuriosiscono quelli che si eccitano appena viene pronunciata una parola magica.
“Scusa Jessy ma non capisco”
“Chiamami Jessica per favore…”
“Ok…”
“Allora devi sapere che c’è questo che mi ricarica il telefono di 500 euro per dirgli tutto il giorno la parola MANATE”
“Nel senso delle mani in faccia?”
“Sì, ma lui vuole solo sentirselo dire al telefono…è così che si eccita”
“Prova a dire Robiola Osella?”
“Cosa?”
“Niente scusa, stavo vaneggiando, continua pure”
E così scopro che non sempre l’atto sessuale è il fine dell’incontro. C’è che si eccita solo ad avere per casa donne travestite da cameriera che puliscono.
Mia madre che è la regina dello Swiffer, non ispira erotismo per niente quando si occupa delle faccende domestiche! Misteri dell’animo umano.geisha punk otomo
“Jessica hai avuto anche qualche cliente famoso?”
“Beh se devo essere sincera…”
Click!
Tim informazione gratuita, attenzione il suo credito è esaurito!

Il Portinaio

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