Portineria,  We are Family

MERIDIONALIZER: L’ORIGINE DI ME

Io non ho capito, perché, tutte le volte che mi presento e dico che sono nato a Busto Arsizio, mi chiedono: “ Ma non sei di qui?”.
No, vengo dalla Svizzera sinceramente, sono il fratello di Pete, l’amico di Heidi e ho studiato nei collegi più prestigiosi di Francoforte.
La gente non è a posto, allora perché quando vedete i bambini di colore che  parlano romano non gli dite così: “Ma parli italiano? come fai? Sei nero di pelle!”
Con me invece, nonostante io sia “varesotto” all’anagrafe, la gente si permette di sottolineare la mia origine!
Colpa della Lega Lombarda o sono io che me la prendo troppo?
Io sono fiero della mia origine campana/pugliese/emiliana/giapponese.
Non ci credete?
Eccovi:  la raccolta documentata storica araldica della casata della famiglia di mio padre!
Con tanto di stemma a sei palle!
L’Arma di questa nobile famiglia figura nell’opera “Blasonario Generale di terra di Bari” di Edgardo Noya di Bitetto, ed ha la seguente blasonatura: Arma d’azzurro, con fascia d’oro, accompagnata in capo ed in punta da due gigli.
Ecco lo sapevo, siamo parenti di Lino Banfi, ma c’è già mia madre pugliese!
E cos’è sta blasonatura? Dalla descrizione sembra un centro tavola dei matrimoni dei film di Mario Merola!
Devo cercare più a fondo!
de Risi ( con la D minuscola) chiamavasi dapprima, e riconosce a stipite un Viviano che fioriva sulla metà del secolo XIII.”
Ora, quando hanno fatto questa ricerca i miei parenti, erano gli anni ottanta, nessuno si è accorto di quello che c’è scritto qui?
Non capisco niente!
Sembra austro ungarico!
Io voglio sapere di me e non di Viviana che è andata a sbattere contro lo stipite e ha bestemmiato perché si è rotta il ditino del piede!
Vi è chi pone a capo di tale famiglia un certo Antonio, vivente nel 1184, m non si sa con qual fondamento
Diede alla patria uomini egregi che acquistarono fama nelle scienze e nelle pubbliche cariche
Non sappiamo chi sia Antonio, ma ci pensate: pubblica carica!!
Posso fare il ministro adesso!
Un dottor Bartolomeo de Risi che fu adoperato dal Duca Cesare nelle differenze di Sassuolo con Enea Pio e riuscì a corrispondere all’aspettativa con reciproca soddisfazione delle parti
Ve l’avevo detto! Ho anche origini emiliane.
Ma di questi tre che facevano l’amore con reciproca soddisfazione non ne so niente.
Bastava scriverlo senza tutti questi versi, non mi scandalizzo!
Finalmente un Niccolò, che fu colonnello delle milizie a piedi di Sassuolo colle, quali essendo nel 1613 alla guerra di Garfagnana espugnò un forte sopra Gallicano, nonostante gagliarda resistenza, tenne tale carica per anni 15 e fu poscia governatore di Brescello e consigliere di guerra del Duca Francesco I.
Lo stesso Niccolò che ebbe in moglie Ingarda Porta, fu ascritto nel 1621 alla cittadinanza Sassolese e lasciò il nome ad un nostro vicoletto, chiamato oggidì delle Carandine

Che fatica Niccolò! Ma poi come fai a sposarti una che si chiama “Ingorda”? Di cosa?
Comunque è ufficiale: per metà sono pugliese e per metà emiliano!
Secondo la fonte bibliografica di Gennaro De Crescenzo, la famiglia “de Risi” è di origine longobarda!
Secondo me Gennarino mi prende in giro, infatti leggendo più avanti ho scoperto che la fonte è tratta dal “dizionario salernitano”!
Siamo “piasciuoli”!
Si narra che Matteo e Baldassarre furono fin dal 1282 tra i più stimati cittadini di Messina e presero parte alla cacciata dei francesi dalla Sicilia
Sempre più in basso!
Ci manca che arriviamo a Lampedusa e scopro che i miei avi erano scafisti!
Accardo e Riccardo erano capitani di sette galee di Messina
Con questi due nomi potevano fare i ballerini di fila insieme a Don Lurio e alle gemelle Kessler! Dai Accardo fammi il tacco e punta “baby one two three!”
Riccardo, desideroso di maggior fortuna, si unì all’armata angioina; ma Ruggiero di Lauria, fattolo prigioniero dopo la disfatta della flotta provenzale, gli fece mozzar la testa a Capri!
Meno male non ci sono scritti i particolari, magari aveva sbagliato il provino del tuca tuca!
I parenti di Riccardo siccome si trovarono per questo disagio, passarono al continente, ed alcuni fissarono la loro dimora in Campagna nel 1464, dove ebbero Benedetto
Quindi grazie ad una testa mozzata, i miei avi si sono trasferiti a Napoli!
A quest’ora potevo vivere sul mare e aiutare la gente a costruire il ponte di Messina.
Paolino, nel 1571, volle che con le rendite del suo ricchissimo patrimonio si fondasse nel suo palazzo una chiesa ed un monastero, che fu poi mutato in educandato femminile!
Un covo di suore, ma Paolino non poteva aprire un autogrill?
Nel 1525 i de Risi, nobile famiglia di Napoli, si trasferì a Castellamare di Stabia e il suddetto Alessandro de Risi diventò sindaco
Già me la vedo la mia bis bis bis nonna: “ Uè Ciro qui a Napule fa caldo! Iamm o mar’ ”
Si legge dalla fonte bibliografica del comune di Mercogliano che un certo Gabriele de Risi nel 1860 si sposò con Adele Monaco di Benevento e si trasferì in quel di Avellino
Niente da fare, nessuno della mia famiglia è andato in Giappone!

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Mi tocca rassegnarmi.
A presto

Il Portinaio

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