OPZIONE #Vogliodormireconte
“Stai tranquillo. Noi ci mettiamo vicino al marciapiede con la telecamera. Tu fa quello che vuoi”
“Posso ballare la Macarena?”
“Adesso ti apro la testa e vediamo se almeno trovo due olive ascolane”
“Non mi piacciono le olive”
“Se hai bisogno chiamami con il cellulare”
“Ho finito il credito”
“Se passa un tram buttati sotto…vorrei che fosse tutto il più reale possibile”
“0_o”
Ho aspettato su una panchina.
Di fianco a me due ragazzini si guardavano. Mi sembravano carini. Anzi no! Lei trovava argomenti guardando il cellulare, come se la vita degli altri fosse più interessante di quello che le stava accanto.
Mi guardavano e io guardavo loro.
Un signore si è fermato davanti a me per qualche istante.
Mi sono sentito costretto. Eppure era tutto reale. Rileggevo QUESTA lettera.
Una notifica ha illuminato lo schermo del mio cellulare. Qualcuno mi scriveva “Perchè hai rubato le parole dalla mia testa?”.
Ho pensato che sono un chiacchierone. Che non mi piaceva stare zitto sulla panchina. Mi sono alzato e ho camminato, aspettando!
Sai a lei piaceva che io parlassi. Sempre.
Diceva che avevo un sacco di aneddoti, storie buffe e curiose. Le piaceva il mio punto di vista. A volte mi accorgevo di essere impositivo, tranchant e di non saper difendere le mie idee. Le parlavo al passato prossimo o con il futuro anteriore. Poi quando diventavo serio, quando cercavo di mostrarle quello che provavo, si addormentava. E non mi sentiva. Però io continuavo, sperando che le mie parole diventassero virgole nei suoi sogni.
Vedi l’amore a volte è questione di tempi. Io mi sarei innamorato di Cleopatra e non le avrei permesso di uccidersi. Ma quanti anni ci hanno diviso?
Mi ricordo di una mia compagna che era innamorata pazza di uno dei miei migliori amici. Un giorno durante l’intervallo l’ho beccata che raccoglieva un filtro di sigaretta per terra. Si guardava intorno e poi lo nascondeva in un sacchetto.
Aveva tenuto tutti i filtri del mio amico e su ognuno ci aveva scritto la data.
Era un gesto così stupido, ma era la cosa più vicina alla sua bocca che poteva avere. Poi suo padre l’ha beccata e non l’ha fatta uscire per un mese. Noi compagni abbiamo cercato di convincerlo che la figlia non era un’ ossessiva collezionista fumatrice, ma non è servito a molto.
Li ha buttati tutti, ma ne ha tenuto qualcuno che ha appiccicato sul diario. Il suo zaino puzzava come un circolo di bocce.
Lei non si è mai accorta di me. Cioè mi vedeva come un amico. Lui un giorno l’ha baciata solo per farla stare zitta.
E poi non ha dato importanza a quel gesto.
Non so più dove siano finiti. Lei mi sembra abiti a Piacenza, ha avuto due figli e forse avrà buttato i diari di scuola. Anche il mio amico ha messo su famiglia, ma continua a importunare le ragazze pensando di rimanere giovane. Non ho molto da spartire con lui, mi spiace solo per le sue vittime.
Fra gli sms che stavo rileggendo c’era anche quello di una mia amica che non vedo da più di un anno. Un sms del Natale 2012.
“Ovunque tu sia tanti auguri”.
Volevo rispornderle: “Sono qui su una panchina. Perchè non vieni a trovarmi?”
Come vorrei stare con lei tutta la notte a parlare di quanto ci siamo divertiti, delle risate in classe, delle gite, di quando ho cambiato scuola per seguirla, solo perchè ero innamorato e perchè mi faceva sentire al sicuro.
Vieni! Perchè ho smesso di amarti quando ti sei dimenticata il tuo diario segreto a casa mia e ho scoperto che il mio nome non c’era. Neanche per caso. Neanche il giorno del mio compleanno.
Non le ho risposto.
Anche Patrizia è tornata quella sera, sembrava che la mia permaneza su quella panchina avesse richiamato alcune persone. Quelle in sospeso. Quelle nel limbo.
Patrizia mi ha mandato una mail. “Sento ancora il tuo profumo”.
Che cristo! Sono passati più di dieci anni, ti sei sposata, ti sei persa e separata. E adesso mi vieni a dire che ricordi i miei due spruzzi di Gaultier. Quando mi hai detto “basta” però cosa stonava? Siamo stati amanti a vicenda e non sopporto le tue parole adesso.
Mi sento come Atlante. Mi sento costretto. Vorrei raddoppiarmi. Perchè così sarebbe anche doppia la felicità, i baci e le lusinghe. Avrei due versioni del perdono, un rovescio e un malrovescio, un pugno allo stomaco e uno alla pancia.
Facciamo che smettiamo per stasera?
“Stavi bene nelle inquadrature…sono molto contento”
“Per Dio sembro uno spacciatore”
“Vedrai che cuccherai tantissimo”
“Vincerò il David di Donatello?”
“Certo!”
“Anche l’Ambrogino d’oro?”
“Sicuro!”
“Lo zecchino d’oro?”
“Come se fosse tuo…”(Credulone del cazzo!)
“Ora cosa devo fare?”
“Fai conto che arrivi la persona che stavi aspettando”
E’ il regalo più grande che ti potessi fare.
Il gesto d’amore più potente è quello di far sapere. Di non tacere più.
Io lo sapevo che saresti arrivata, cosa credi?
Sono un ragazzo fortunato. So benissimo quando vinco, perchè mi sono impegnato. So benissimo quando perdo, perchè non ho mosso un dito.
Dimmi perchè sei venuta? Non raccontarmi di suocere mai viste, di amici tristi e di magliette dimenticate a casa tua. Dimmi perchè sei venuta!
Ho pronte le valigie in auto. Basta un gesto, dammi un ruolo senza inviti. Non ho bisogno di essere riconquistato. Non mi hai perso e nemmeno tu hai perso.
Sei solo distratta.
Perchè piangi? Guarda come sono rilassato. E’ la paura che non ti fa muovere, che non ti fa compiere azioni. Se non respiri, se singhiozzi, lei ti prende prima dell’ossigeno.
Non mi chiedere scusa, non chiamarmi luce verde. Chiamami con il mio nome.
Mamma sa tutto di noi. E’ pronta con le sue barzellette. Papà scalpita, i gatti miagolano e il cane scodinzola.
Dimmi perchè sei venuta?
Mattia non ci sta riprendendo perchè non riesce a metterti a fuoco con la telecamera, ma è felice lo stesso. Dice che è un sogno, che non ci credeva. Dice che sono fortunato, che gli ho dimostrato quanto la parola ha un peso. Non è retorica che muove le montagne, i mari e il vento.
Al massimo sposta vestiti, chiama traslocatori e avvocati. A volte fa piangere.
Però se stai zitta non è giusto!
Non era questo il mio intento.
Tutto è stato detto, cosa devo ancora sapere di te? Se vuoi abitare la solitudine accomodati. Se vuoi divertirti eccoti un carnet di biglietti per le giostre. Continua la tua scalata verso la vetta. Indossa una giacca d’oro, per farti notare meglio. Ma chi ti guarda poi ti vede?
Dimmi perchè sei venuta?
Giuro che non controllerò più i tuoi movimenti. Se ora te ne vai, tornerò ogni sera su questa panchina, perchè io sono quello fortunato, che ora non può fare a meno dei tuoi occhi, più uno tecnologico per farsi aiutare.
E’ terapia.
Mi hai scritto “Non pensavo di trovarti su un set…è tutto assurdo”
Mi hanno scritto “Magari riuscissi a far sorridere le parole come fai tu”, altri invece che sono un patetico e barocco ragazzino.
E’ vero, ingoio Harmony e cago Diabolik! Ma sai come finisce quel fumetto? Che Eva Kant si bacia sempre con Diabolik!
E’ che mi manchi. Senza opzioni. E ti aspetto.
Tutto qui!
“Gabry piantala di fissare quei due che sembri un maniaco!”
“Guarda che sono loro che mi guardano!”
“Ora dovremmo riprenderti mentre te ne vai”
“Mi scappa la pipì”
“Trattieniti un attimo”
“Ma è 4 ore che sono seduto su questa panchina…ho dei tomini al posto delle chiappe”
“Ma tua madre quanto ti ha tenuto in gestazione?”
“Otto mesi!”
“Ora mi è tutto chiaro!”
“Se andiamo al Festival di Cannes posso mettermi una giacca d’oro?”
“Tamarro!”
Il Portinaio
Ho lasciato che il silenzio fiorisse
affinchè il tuo cuore potesse ascoltare
ho lasciato che la lotta finisse
affinchè il tuo corpo potesse esultare” (I.G.)
No meglio questa! 😛
“Curiosando nei cortili del cuore scoprirai
sentimenti e sensazioni che riconoscerai
belli come la corolla di un fiore
e saprai che questo è amore,
anche se non sai ancora dove vai” (C.D.)
Un commento
gilla
sei sempre più bello