PIO ALBERGO TRIVULZIO! BENVENUTI ALL’ONSEN
M: “Voi già svegli? Bravi io pigra!”
G: “Scusa a che ora vai al lavoro?”
M: “Mezzogiorno”
G: “Mazza, orari del sud”
M: “????”
P: “Cosa c’è per colazione?”
M: “Caffè, latte, pane, zuppa di miso, zuppa di verdure, riso”
G: “Per me penne all’astice”
P: “Io la parmigiana”
La colazione giapponese credo che sia una cosa stomachevole, vedo alcuni che si comprano il pesce secco che puzza come il canale Villoresi, altri che si fanno il salmone arrosto, ma dico io, la scimmietta dei Cocopops non vi ha insegnato niente? Bisogna affrontare la giornata con tanta energia, non con l’alito che sa di porto di mare!
M: “Io fuma in cucina, poi noi partire”
G: “Ma vieni in sala!?”
M: “No sto qui per terra così schiaccio pancia e poi vado in bagno”
G: “????” (l’ho sentita scoreggiare giuro)
P: “????” (l’ho sentita scoreggiare giuro)
Partiamo alle 8e30 circa, cambiando due stazioni della metro, per arrivare ad Ikebukuro con mezz’ora di anticipo.
P: “Prendiamo un caffè da…come si chiama quel bar dove andiamo sempre? Ah eccolo là”
M: “Ductur”
G: “Sciur Duttur!!! Ahahahahahah”
P: “Io caramel coffee latte con dentro gli smarties, i biscotti e la cicoria koreana”
M: “Vuoi caramella che ho comprato al gusto caramello?”
P: “Sì, come hai detto che si chiama?”
M: “Caramello come sare”
P: “Caramello al sale?”
G: “No, si dirà “sare” in giapponese il caramello”
M: “????”
P: “????”
G: “????”
Non abbiamo mai capito cosa fossero quelle caramelle, il segreto è annuire e fare finta di capire, poi cambiare discorso. Ormai lo faccio anche coi miei inquilini e mi esce bene!
G: “Ci sono caramelle all’umeboshi?”
M: “Sì, ma io non piace”
P: “A che ora c’è il treno per Saitama?”
M: “Alle 39”
P: “Sì, ma a che ora?”
M: “Alle 10”
P: “Partiamo alle 10?”
M: “No”
P: ????
M: “A me piace grosso…morbido…dolce”
P: “????”
G: “Ahhaahahhaahahhaha”
P: “Cosa, Mia???”
M: “Umeboshi!”
Mia san ha il fuso orario nei discorsi che facciamo di almeno un quarto d’ora.
Diretti verso l’ingresso della stazione, noto che c’è un gruppo di disabili che sta andando a fare la gita. I disabili sono quasi tutti uguali nel mondo ma qui in Giappone ovviamente sono diversi!
Hanno la carrozzina Transformer, sono muniti di computer radar e soprattutto i giapponesi non li riconoscono!
C’era un ragazzo, che era anche simpatico a vedere perché ti salutava sempre mentre facevamo la coda, ma urlava come un pazzo. Io ovviamente rispondevo al gesto ma Mia san allarmata mi ha preso sotto braccio e mi ha spostato!
M: “No attento quello è ubriaco”
G: “Ahahaahahah! Mia san non è ubriaco è un gruppo di disabili che vanno in gita.”
M: “????”
G: “Va bene, è l’alcolisti anonimi”
M: “Avevo detto io”
Dopo un’ora e 50 di viaggio siamo arrivati alla stazione di…non mi ricordo ma eravamo nella prefettura di Saitama.
Bisogna subito vedere i ciondoloni di Hallo Kitty per capire cosa c’è di caratteristico!
Allora, Kitty-chan vestita da gufo, pecora e fiore!
Infatti ci sono prati sterminati di fiori di campo, gufi porta sfiga e pecore che non ho mai visto.
Lady Disturbia, che è sempre in agguato anche quando non c’è niente da prendere, è riuscita a racimolare: polpette di riso finte che se le apri c’è un gatto castrato, fazzoletti, gufi da appendere ai capezzoli, bacchette per mangiare insieme ai suoi gatti, cartoline di gatti, in omaggio ha avuto la splendida lettiera fai da te di carta di riso!
Dopo una pausa di mezz’ora siamo andati a prendere un altro treno, per andare a Nagatoro a trovare il cugino di Ken, quello del ghiaccio naturale.
Il posto è magnifico, pieno di montagne, case basse, con il fiume che attraversa la città.
Il locale del cugino di Ken è fantastico, tutto ristrutturato mantenendo però la tradizione del Giappone e poi le granite… Mai mangiate di così buone!
Ci hanno trattato da super ospiti, visto che eravamo gli unici gaijin della vallata, offrendoci: gelatina di sakè, tè verde, budino di fagioli dolci, granita all’arancia giapponese, alla nocciola, alla sakura e azuki!
Poi è arrivata “Obasan”, la zia millenaria di Mia san, che è tenera e dolce e pare che sia stata l’unica parente ad aiutare Mia quando aveva bisogno di un aiuto.
Brava Obasan, ti regaliamo un portachiavi e ti stimiamo!
Dopo la gita in barca, davvero penosa, siamo stati un po’ in paese e poi siamo ritornati a prendere le valigie alla graniteria, perché dovevamo prendere un altro treno per andare alle terme.
Ovviamente abbiamo dovuto portare noi Mia san in giro perché lei si perdeva sempre.
Il cugino di Ken mi ha guardato e mi ha chiesto: “Tu bevi?”
Ma che domande mi fai, ghiacciarolo? Io arrivo dall’Italia per vedere le tue opere e il tuo lavoro millenario e tu mi chiedi che alcolici bevo?
Grazie per gli omaggi ma sei proprio giapponese!!!
M: “Noi andare a stazione”
Così, fermi sulla panchina della stazione, guardavamo il treno arrivare, ma in lontananza una voce urlava dall’altra parte dei binari.
P: “Mia san, c’è tua zia.”
Mia san tutta all’armata si è buttata sui binari mentre arrivava il treno, per prendere cosa? Un sacchetto con tre pomodori che la zia si era dimenticata di darle prima con la cesta degli omaggi!
G: “Mia san potevi morire, cosa ti ha dato Obasan?”
P: “Mia san potevi morire, ci sono delle calze degli Orsetti del Cuore in quella busta?”
M: “No, tre pomodoro per noi”
G: “Bleah”
P: (beh, se ti stiravano facevamo il ketchup)
Passata un’altra mezz’ora su un vagone pieno di studenti puzzolenti sempre “ dopo l’ora di ginnastica”, arriviamo alla città di Hagure e dopo una scarpinata a piedi di 20 minuti, lì sulla vetta del monte Sinai, ci sono state date le Tavole della Legge!
G: (porca troia, è un istituto mentale)
P: (devo ricordarmi di chiedere a Gabry dove posso prendere ‘ste cazzo di Tabi)
Sei piani un po’ retrò pieni di ultracenetenari!!
La più giovane era la Rita Levi Montalcini!
G: “Ma perché alla reception ci hanno tenuto mezz’ora?”
M: “Per spiegare come fuggire se brucia”
G: “Cosa?”
M: “Noi”
G: “????”
In effetti un hotel pieno di anziani che parlano da soli, dove si può fumare solo ed esclusivamente in camera, altro che tenerci mezz’ora! Ma vietatelo, le stanze sono di fatte di paglia e legno!
Però che bella la nostra stanza, enorme come una suite, con tutto quello che ti serve: il porta dentiera, il catetere di ricambio, il defibrillatore, il Viagra e tanti oggetti vietati ai minori di 78 anni!
C’era anche una pallina per terra legata alla porta per il massaggio plantare!
P: “Ah si usa per questo?”
G: “No, te la metti in bocca poi sbatti la porta e ti parte la dentiera, tipo golf, ma giochi coi denti.”
M: “Noi mangiare alle 7 in ristorante tatami”
Che Buddha fulmini chi ha inventato i tatami e il loro modo di sedersi per terra come i cani a mangiare!
Ho un mal di schiena pazzesco, il cibo ti si pianta nell’esofago e ti danno sempre ‘ste verdure che sanno di aceto e di acqua del secchio per pulire i pavimenti!
Ma siccome noi, come sempre, avevamo fame, anche le cavallette secche ci saremmo fatti fuori!
M: “Noi ora fare onsen’”
G: “Sì, raccolgo le rotule e arrivo.” (ma ho appena cenato, mi si pianta tutto sullo stomaco)
P: “Sì, raccolgo le dita dei piedi e arrivo.”
M: “Onsen si fa nudi”
P: “Neanche il costume?”
G: “Io ho quello di Sailor Moon.”
M: “Voi tattoo?”
G: “Ahahahahahaha… Chiedilo alla Piera, che sembra la figlia dello Yakuza di Sapporo!”
P: “No, mia San, ho solo delle frasi scritte.”
G: “Sì, la Bibbia, il Vecchio Testamento dietro e sui seni il Vangelo secondo Luca”
M: “Tu fa vedere?”
P: “Ecco vedi, questo significa… Questo sotto significa così… Questo invece significa così…”
M: “????”
G: “ronf ronf”
M: “Sembrano righe anche io ho righe, come si chiamano?”
G: “Smagliature”
P: “Ahahahahahahah”
Quindi se volete venire in Giappone tatuatevi pure le smagliature e potrete entrare negli Onsen senza che vi scambino per dei poco di buono!
Io ero nella zona maschile, mentre la Piera si trastullava nella zona femminile con Mia san!
Ora non mi è dato sapere cosa sia successo nel reparto donne, anche se pare che la Piera abbia provocato degli tsunami con le sue tette, ma da me è stato un film horror!
C’è uno spogliatoio dove ti metti nudo e riponi tutto in un armadietto, poi apri una porta e ti ritrovi davanti due vasche e di fronte tanti seggiolini con dei doccini, specchi, bagnoschiuma, balsami e altro per la toeletta!
Sembra quando porti il cane a lavare che sono tutti lì in fila a farsi strinare il pelo.
Io ero nella vasca da solo, nell’altra c’era uno che palleggiava coi suoi testicoli e un altro signore che… Non posso scriverlo, ve lo racconterò a voce. L’ho chiamato l’Innominabile!
Mentre io osservo tutto, entra un vecchietto col prolasso che mi guarda e si chiede “Che cazzo ci fa sto gaijin a inquinarmi l’acqua?”
Cosa fa? Ritorna su i suoi passi e va nell’altra vasca insieme agli altri due nonni.
Bastardo razzista!
Dopo un po’ l’Innominabile si alza, va a lavarsi e viene verso di me, entra nella vasca, si sciacqua le palle ed esce.
Ma allora siete stronzi!
Io, come il Vendicatore della Marvel, ho iniziato a pucciarmi in tutte le vasche, facendo anche le puzzette che creavano bolle e il famoso effetto jacuzzi.
Tutti li ho fatti scappare!
Peccato che dopo un po’ mi è scesa la pressione e ho dovuto andare a farmi una doccia fredda e stare seduto venti minuti prima che mi ritornasse la vista.
È anche entrato il guardiano a chiamarmi, perché la Piera e Mia san mi stavano aspettando da mezz’ora!
G: “Basta, non ci entro più qui. A te come è andata?”
P: “Taci, ora ti racconto: c’erano delle vecchiette con le sciarpe al posto dei seni, che erano più mammelle di gorilla, e poi Mia san con la cordicella del Tampax che usciva!
G: “Ma suonava?”
P: “Cosa?”
G: “La cordicella! Magari c’era Hallo Kitty attaccata.”
P: “Le ho anche chiesto se voleva venire a fare l’onsen privato con noi e si è spaventata a morte, pensava che volevamo fare un’orgia con lei!”
G: “Ahahahahahahaha”
Dopo essermi ripigliato in camera, abbiamo aperto tutti i biscotti che ci aveva dato Obasan e ci siamo scofanati tutto!
M: “Vuoi bibita di forzatura?”
G: “????”
M: “Non vuoi? Allora do a mio marito che è vecchio! A me non piace”
In tv davano le famose lezioni di Italiano. Sono scioccanti. Chi scrive i testi delle lezioni? Ma soprattutto quella che presenta non era a cena con noi l’altra sera dalla Maiala di Kabuki-cho?
Ripetete con me “Io sono Roberta.”
M: “Io sono Mia”
G: “Io sono Mia”
M: “No tu Gabry”
Ripetete con me “Io sono una studentessa.”
M: “Io sono pazza”
G: “????”
P: “????”
È proprio carina Mia san, si è preoccupata tanto del terremoto in Italia che ha chiamato subito i suoi amici a Tollo in Abruzzo. Sarà pazza, come dice lei, ma a noi ci piace tanto. Non è vero?
Buonanotte.
Il Portinaio
2 commenti
Bea
Le caramelle erano sicuramente al gusto “caramello al sale”!!!! 😀 Ficcano il sale dappertutto, tranne che sulla carne o sul pesce.
Conca
devo assolutamente sapere di più sull’ “innominabile” 🙂