Italians do it better,  Shopping Compulsivo

SCISMA D’OCCIDENTE

dolce remì

Mi hanno trascinato contro la mia volontà! Io non ci volevo andare.
Ogni anno Milano celebra il suo santo e la Madonna con la fiera degli Obej Obej, che in dialetto significa: “Che belli che belli”.
Ma quando mai?!?
Qui è un concentrato di minchiate che neanche Media Shopping oserebbe venedere.
Il clima è quello classico da fiera patronale, il luogo è intorno al Castello e la folla, compressa e nervosa, è imbesuita da qualsiasi cosa.
Do sempre un’altra chance a questo tradizionale evento meneghino, ma ogni volta ricado nel baratro della tristezza.
La ressa è quella dei concerti da stadio. A rallentare il flusso ci sono i passeggini dei parti gemellari, le carrozzine con le anziane, cani di ogni taglia e bambini che vengono bruciati con le sigarette ogni tre metri.
Secondo le statistiche dell’Istat il giorno di Sant’Ambrogio si ha un incremento vertiginoso di ustioni, collassi diabetici dovuti alla frittelle e scambi di neonati nelle carrozzine.

C’è sempre l’imbonitore con il microfono alla bocca che fa la dimostrazione su come pulire l’argento con il suo detergente miracoloso.
Mia nonna diceva sempre che se usi il dentifricio hai lo stesso risultato.
C’è sempre l’imbonitore con il microfono alla bocca che fa la dimostrazione su come tagliare le verdure con il suo coltello miracoloso.
Mia nonna diceva sempre che se usi quelo della cucina hai lo stesso risultato.
C’è sempre l’imbonitore con il microfono alla bocca che fa la dimostrazione su come avvelenare la suocera senza essere incolpato.
Mia nonna diceva sempre che prima o poi mio padre l’avrebbe uccisa! 😛
Sono riuscito a fare 15 passi in 20 minuti, un vero record. Non puoi neanche aprirti un varco con delle puzzette silenziose, visto che l’odore di cibo è talmente forte da coprire qualsiasi afrore.
Ogni mia arma fisiologica non poteva nulla alla fiera degli Obej Obej, che dovrebbero ribattezzare “Obesi Obesi” per la quantità di grassi saturi che vengono consumati.
Fanculo a quelli che vendono i panini a 6/7 Euro fregandosene dell’igiene, che palle gli stand con i ciondolini e i cappelli di finta lana merinos. Sono trent’anni che ci sono le stesse cose!
Basta con sto feltro altamente infiammabile, basta con le saponette fai da te, basta con i vestiti stile peruviano. Basta a tutto!
La gente diventa brutta a furia di frequentare questi luoghi, la qualità è bassa e non c’è niente di veramente bello e creativo o che serva davvero a qualcosa. Si ha sempre la sensazione di essere stati in qualche modo fregati.
Perchè non mettere un bello stand di un dentista che ti rifaccia il ponte a meno di 50 Euro? O magari qualcuno che ti dipinga una stanza in cambio di un paio di cene.
Sono scappato dopo neanche mezz’ora, scioccato da quello che si metteva le dita nel naso, prima di servire i cannoli siciliani.
A pochi passi però le cose cambiano.
Da “prolet” di periferia puoi trasformarti in “borghesuccio” con Labrador di serie.
Corso Garibaldi era pieno di conformisti, targati Hogan, che sicuramente schifavano la fiera degli Obeh Obej e preferivano guardare le vetrine con i “cashmerini da bauscia milanese“.
Improvvisamente ti accorgi che non c’è giustizia sociale.
La massa farà sempre la fila dal salumiere del Lidl per mettere a tavola tutti i parenti nel giorno di festa, mentre la preoccupazione maggiore di pochi eletti sarà quella di  abbinare champagne e patè sulla tovaglia di Armani Casa.
Potete incontrare un concentrato di questa tipologia umana in Corso Como 10, il regno delle stronze con la S maiuscola.
In questo Concept Store tutto costa 700 o 1500 Euro, che sia una scarpa, una maglia o un giubbino. Rarissime le eccezioni.
Io ci vado per farmi salire il nervoso e provare l’unico prodotto che comprerei: l’esclusivo profumo Avignon di Comme de Garcon, 57 Euro per 50 ML (Praticamente due sputi).

comme de garcon parfume
Da vero pezzente corro subito a spruzzarmi il campioncino prova per sentirmi parte integrante del mondo del Fashion.

“Puzzi di incenso”
“Lo so, è questa la sua allure”
“Ma come parli?”
“L’ho sentito a Non solo Moda
“Quanto te ne sei messo?”
“30 ML!”

Avignon è un profumo potente e intenso. Con lui si entra in un mondo parallelo popolato di cavalieri, maghi e dame da compagnia.
Sembra di varcare la soglia di una cattedrale del male ed essere vittima di stregonerie antiche.
E’ come appoggiare il culo su un marmo freddo e farsi irrorare da liquidi ecclesiastici.
Avignon è una confessione al buio con un prete voglioso.

“Hai finito?”
“Non t’interessa sapere i suoi ingredienti?”
“No! Sembra che sei appena stato ad un funerale!”

Forse oggi ho visto il funerale del genere umano, che non sa ancora cosa sia la manovra Monti, che non ha uno spirito caritatevole e che forse sarà buono solo a Natale.

Il Portinaio

6 commenti

  • Alan

    Parole sante Gabry…parole sante….saranno passati 7/8 anni dalla mia ultima fiera degli obej obej…non ce la faccio più a tornarci…fa veramente troppo schifo…complimenti per esserti immolato per tutti noi…

  • Tokyonome85

    Ohi Porti, sono passata da queste parti perché mi mancava troppo leggere questi post (lo so, ho tanto da recuperare) ma soprattutto per farti gli auguri anche sul tuo blog. Ora devo scappare, che tra poco ho il treno per Londra. Comunque durante le vacanze di Natale mi leggo i post che ho perduto, promesso!

  • Alberto

    Ue’ testina! Premesso che la tovaglia e’ di Hermes e le bollicine al limite si abbinano col “lucido nero”, non toccarmi piu’ il negozietto della Carla! Dai mercatini al “10” passando per Garibaldi? Praticamente una decompressione! Hahahahaha
    Un saluto anche all’ Egy e alla Jun!

  • Egidio

    Oggi pure io e Jun ci avventureremo nel bagno di umanità dei mercatini milanesi..reduci l’altro ieri dalla fiera dell’artigianato…
    Ah, auguri ne!

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