Portineria,  We are Family

13 PUNTI (e 37 anni)

culla

Drin drin

“Pronto!”
“Sono tua madre?”
“Lo so!”
“Ah già…tu hai quel telefonino che vede tutto”
“Cosa devi dirmi?”
“Ti volevo raccontare una storia”
“Il Blog è tutto tuo!!”

37 anni fa a quest’ora avevo tutto un movimento alla pancia. Però eri di otto mesi e quindi non mi sono preoccupata più di tanto.
Così mi sono mangiata un chilo di ciliege e ho vomitato come un’ossessa.
Io ho fatto tutta la gravidanza a vomitare. Bevevo il caffè e vomitavo. Una volta in un bellissimo bar di Napoli sono scappata in bagno perchè dopo tre cappuccini e cinque cornetti avevo un po’ di nausea. Il cesso era un tugurio, puzzava di piscio e con le sgommate ovunque. Ho incominciato a vomitare, ma avevo paura di toccare qualsiasi cosa, perchè sai che sono una schifiltosa.

“Mamma sembra – Non aprite quella porta”

Poi tuo padre è venuta a raccattarmi e io ero piena di fazzoletti ovunque perchè avevo vomitato a spruzzo. Però che buone quelle pastarelle.
Poi siamo tornati da tua nonna ad Avellino. Ho mangiato gli involtini, le polpette e i babbà. E ho vomitato sul tappeto.
Vedi perchè odiano le nuore?
Comunque il giorno che ti ho partorito ero nella boutique di tua zia, che è mia cognata.
Le panettiere ci avevano portato da mangiare dei sottaceti, per fare l’aperitivo. Io vado pazza per i – citrioli -…

“Con la E”
“Citriole??”
“Vabbè continua!”

Dicevo che all’epoca ero pazza per i – citrioli – adesso non mi piacciono più, perchè non ci sono le verdure come una volta, anche all’Esselunga le zucchine sono moscie. Ai miei tempi c’erano certi esemplari che alle signore veniva l’acquolina in bocca solo a vederli.

“Puoi non divagare su argomenti maliziosi?”

Poi sono andata a casa di tua zia perchè papà e lo zio erano da un cliente.
A un certo punto…

“Sicura che erano da un cliente?”
“Cosa stai insinuando?”

Dicevo che ero seduta sotto la finestra sulla sedia di paglia e a un certo punto sento dell’acqua scendermi dalle gambe, ma tantissima. Mi era entrata persino negli stivali.
Ho pensato che mi ero pisciata sotto, ma non mi scappava!
Allora ho chiamato tua zia che ha iniziato a urlare e invece di tranquillizzarmi ha preso lo straccio e ha iniziato a lavare i pavimenti. Poi mi ha cacciato in bagno e io perdevo gocce ovunque e lei dietro con il pannoasciuga. In bagno ho inizato a perdere sangue e mi sono seduta sul cesso!

“Quindi mi hai cagato nel water?”

No! Abbiamo aspettato che arrivassero tuo padre e tuo zio. Sai all’epoca non c’erano i cellulari.
Ero rinchiusa in bagno mentre quell’altra passava la cera, lo sterilizzatore e faceva ripiombare i pavimenti.
Dopo mezz’ora si sono presentati belli freschi ignari che stessi partorendo in un gabinetto.
Ma siccome non mi sentivo a posto, prima di andare in ospedale sono passata a casa farmi la doccia.
Poi tutta linda sono corsa in ginecologia e ho aspettato.
Mi hanno lasciato da sola in sala travaglio e tu spingevi per uscire, ma siccome avevo paura che cadessi dal letto io trattenevo le spinte.
Dopo mezz’ora è arrivata l’ostetrica che mi ha trovato sfiancata dal combattimento con te.
Ho fatto un parto asciutto.
E tu eri esausto e quindi non volevi più uscire.
Allora mi hanno fatto un’epidurale e una puntura nella vagina che ho sentito un dolore pazzesco e mi sono saliti sulla pancia in tre.

“E hanno ballato l’Alligalli?”

Poi è arrivato il medico e mi ha tagliato dalla figa al culo!

“Mamma puoi usare dei termini scientifici?”
“Dalla passera va bene?”
“Sì… è più popolare!”

Quando sei uscito eri tutto pieno di sangue e magrolino. Erano le 23.30. Pesavi 2 Kg e 9 etti e mezzo con il calo sei arrivato a 2 Kg e 6 etti.
Ma ti hanno portato subito via e poi mi sono addormentata.
Tuo padre è venuto il giorno dopo all’una, ma non l’hanno fatto entrare perchè in camera c’erano le infermiere che stavano facendo la lavanda alle bernarde delle altre mamme.

“Bernarde?”
“Sì! Il boschetto!”
“?????”
“La ciuffetta! Come la chiamate voi giovani?”
“Ah già! Scusa è che mi sono perso quando vomitavi nei bar di Napoli”

Il giorno dopo sono arrivati tutti i parenti e quando ti hanno visto…beh eri brutto! Che dispiacere!
Peloso, magrino, molle e avevi queste due bozze da parto sulla testa.
Tuo padre si è fatto venire il fuoco di Sant’Antonio per lo spavento.
La nonna lo ha rincuorato dicendogli che il professor Morelli ti avrebbe fatto una plastica al cranio ed è subito corsa a comprare una cuffietta di lana.
Poi invece allattandoti ti sei riempito e sei diventato bellissimo.
Mi sei costato 13 punti alla filiberta!

“E’ una tua amica?”
“Sto parlando della patonza!”

E’ 37 volte che sento questa storia. Quest’anno però volevo i particolari.
Buon compleanno Gabriele, dimostri sette anni meno!

Il tuo amico Portinaio

P.S. Qui sotto più o meno com’è andata veramente in versione gif animata.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.