barbie camper
In viaggio con il Portinaio,  Portineria,  We are Family

FUCK YEAH CAMPING

La punizione peggiore che mi hanno dato i miei genitori il giorno della bocciatura a scuola è stata una vacanza!
Ebbene sì.
Ma non una qualunque.
Mio padre non mi ha parlato per quattro giorni. Manco gli avessi ucciso l’amante o peggio bruciato la sua super collezione di Diabolik.
Ops ho scritto amante!!! 😛
Mia madre invece mi diceva solo: “Lo so è colpa dei professori, tu sei il ragazzino più intelligente del mondo”

“E’ vero mamma! Il professore mi odiava perché lo sfottevo”
“E perché lo prendevi in giro mio bel figlio illuminato?”
“Perché diceva – SemBre – con la B”
“Come tua nonna!”
“Infatti sfotto anche lei!” 😛

Mio padre sentenziò la sua punizione più cattiva di tutto l’universo per un figlio unico:

“Ho deciso piccolo somaro che non sei altro! Quest’anno andrai in vacanza da solo!”

Evvai! Sei solo un pivello! Ti sei fatto commuovere dalla mie lacrime e dai miei atteggiamenti da incompreso!

“In campeggio!!!”

Nooooooo! La vacanza dei poveri no!!!!!!
E fu così che da piccolo Lord mi trasformai in un proletario di periferia.

“E avrai anche i soldi contati! Niente shopping e souvenir!”

La vacanza nella tenda Decathlon è stata la peggiore.
Una specie di sacchetto di plastica dove alle sei del mattino si forma l’umidità e vieni assalito dalle muffe.
Il mio materassino si sgonfiava ogni notte, ma siccome avevo i soldi giusto per un gelato al giorno non potevo comprarmene un altro.

“Stai bene figlio mio?”
“Quando torno dalle ferie chiedo al giudice di togliervi la patria potestà”
“Noi siamo in un villaggio in Sardegna! E’ bellissimo. E’ tutto all you can eat. Tua madre ora è in diarrea perché si è mangiata otto crem caramel”

A me non è che fa così paura andare in campeggio. Ho solo un problema…sono schifiltoso.
E si sa a volte i campeggi sono un covo di batteri e di zozzoni.
Ricordo donne straniere che di notte vagavano come piccole Carrie “lo sguardo di Satana” con i loro patellini dell’intimo insanguinati e senza farsi vedere lo buttavano nel cesso.
Le vedevo perché andavo a defecare alle tre del mattino, dopo che l’impresa aveva pulito.
Il giorno dopo il camping era in subbuglio e tutte le femmine “nel loro periodo” venivano torturate e sterilizzate.
Io facevo tutto nella doccia. Per tutto intendo colazione, leggere e lavarmi i denti. Mi facevo persino la barba senza specchio e poi uscivo tranquillamente come se avessi fatto a mazzate con un gatto!
La tragedia più grande non è stato quando ho scoperto la turca, ma quando mi hanno rubato le scarpe.
Certo avevo un po’ esagerato. Ne avevo portate otto paia per sette giorni. E non sapendo dove metterle le avevo appoggiate fuori dalla tenda, formando una specie di cuore. Qualche stronzo deve aver addocchiato le mie Puma limited edition e una notte, mentre sognavo il Grand Hotel di Rimini, mi hanno depredato delle mie calzature.
Persino il cane di quello che stava nella piazzola di fianco alla mia ce l’aveva con me.
Mi pisciava sempre sulla tenda e aveva scelto una mia Superga blu come sfogo sessuale.

La vacanza sul carrello tenda invece fu un trauma fin dall’inizio.
Non so perché ogni volta che parto ho questo vizio di vestirmi come se stessi andando al Gran Galà della Croce Rossa di Montecarlo.
Camicia bianca, pantaloni scuri e degli stivaletti neri invernali di una marca in voga a metà degli anni 90. (poi fallita per oltraggio e offesa al buon gusto)
Quelli che mi ospitavano erano degli educati signori calabresi.
Peccato che si erano portati dietro tutta la casa. Ho fatto il viaggio con il manico dell’aspirapolvere sotto il mento, il mini frigor sotto i piedi, il Bimby per cucinare come zaino e il frullatore sui testicoli. Sembravo un cameriere e una frenata bruscami avrebbe ucciso o peggio costretto a cambiare nome in Deborah.
Ci sono volute 17 ore per arrivare a destinazione. Io ero talmente sudato che i colori si erano mischiati e sembravo una zebra.
Loro non erano da meno, ma più fashion!
Lui con canottiera Boy London e jeans tagliati, lei con un top fatto all’uncinetto da cui fuoriuscivano i capezzoli e dei jeans con delle palme disegnate con le paillettes.
Però mi sono divertito, perchè il carrello tenda sembra una casa e non è alto mezzo metro.

“Dov’è la piscina?”
“Non c’è! Però abbiamo un armadio con la cerniera!”

Purtroppo non scorderò  i maleducati che non tiravano mai la corda dopo aver evaquato, le code per lavare i piatti e la terra che si attaccava in mezzo alle dita dei piedi nel tragitto tenda – cesso.
Ma su ordine di quel tiranno di mio padre dovevo subire le più atroci torture.
Ecco una breve lista:

– Zuppa di cipolle per cena!
– Nutella tarocca!
– Shampo per i capelli sotto marca Splendid.
– Piatti di carta
– Mutande da riutilizzare per due giorni
– Divieto di fare scoreggie
– Brandina con molle rotte e materasso sottile in piume sintetiche
– Colazione modesta
– Seggioline pieghevoli
– Animatori invadenti

Non sono stato più bocciato! 😛

Il Portinaio

barbie camper anni 80
Ma vaffanculo Barbie!!!!

Un commento

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