Portineria,  The book is on the table,  We are Family

THE BOOK IS (veramente) ON THE TABLE

astroboy

Il mio vicino urlava ogni tanto di notte. Nel sonno.
Gridava “Aiuto!”.
La prima volta io e mia madre abbiamo acceso tutte le luci di casa e ci siamo armati di coltelli e limette per le unghie.

“Mamma!!! Se entrano i ladri dalla porta io li atterro tagliandoli il tendine d’achille e tu gli limi le unghie incarnite”
“Meglio se gli schiacci i calli e io li acceco con l’acetone per lo smalto”

Non sapevamo se chiamare la polizia. Quello continuava a urlare.
In famiglia abbiamo un po’ la sindrome del ladro.
Una sola volta hanno tentato di entrare in casa, ma i cani li hanno cacciati abbaiando come i pazzi. Poi siamo stati richiamati dall’amministratore perchè avevano svegliato tutto il vicinato.
Mia mamma però era contenta perchè i suoi gioielli pacchiani erano salvi. E anche la mia collezione di puffi! 😛
Un’amica di mia zia invece è stata legata con il marito alla sedia e costretta con il coltello a rivelare la combinazione della cassaforte.
Me lo ricordo ancora!

“Gabry lo sai che la Teresa è stata aggredita in casa e a suo marito per lo spavento gli è venuto un tumore?”
“Di solito uno si becca l’infarto!”
“Adesso sono andati in India da Sai Baba”
“E’ lui il ladro?”
“No! Per guarirlo dalla malattia”
“Voi grandi siete proprio scemi!”

Sta di fatto che quel pover uomo è morto, nonostante le polveri magiche del santone. E nessuno ha più ritrovato la refurtiva.
L’anno scorso invece, alla zia della moglie di mio zio (che non credo sia una mia parente) hanno svaligiato la villa la vigilia di Natale.
Le hanno rubato tutti i regali e credo pisciato anche sopra l’albero!
Io sarei morto! Ma solo perchè ci metto un anno per fare un pacchetto e mi slogo i polsi per fare un fiocchetto.
Un mio compagno di classe invece mi ha raccontato che una volta era solo in casa. Stava giocando al computer (secondo me stava guardando un pornazzo) e dal riflesso dello schermo vedeva queste due figure girare per le altre stanze. Ma siccome si era cagato sotto non riusciva a muoversi.
Ha lasciato che i ladri rubassero indisturbati nel suo appartamento mentre giocava al solitario.
Il mio amico Gilberto è stato rinchiuso in bagno, una mia zia è stata minacciata in ascensore, mio nonno invece era armato fino ai denti. Aveva sotto il letto scimitarre, rastrelli e persino la falce della morte.
A mia cugina hanno ripulito casa la scorsa estate. Il suo ingresso è una specie di vetrata gigante dove puoi vedere tutto l’arredamento, ci manca solo il cartello con scritto “Puoi entrare qui e inziare a rubare da qua”.
Vedi a non mettere neanche una tenda!
Comunque non le hanno trafugato nulla di così importante, tranne forse le medagliette d’oro di suo padre defunto e il bracciale anni 80 da schiava Isaura!
Credo che i ladri le abbiano lasciato un biglietto: “Con tutti i soldi che hai ti compri la bigiotteria. Tieni 5 Euro per il gelato! Pidocchia!”.
Un’altra mia zia (Cristo quanti parenti…e non muore nessuno) tiene nella cassetta di sicurezza gioielli che neanche Liz Taylor si sognava.
Una volta ha beccato la sua cameriera rubare. E’ stata incatenata nella vasca da bagno e lasciata morire di fame.
Ecco una foto che sono riuscito a scattare con il telefonino, perchè non voglio che si dica che racconto cazzate!

mummia egiziana
In casa mia non si dorme molto bene, perchè c’è questa fobia dell’arrivo del ladri. Mia mamma inventa antifurti “fai da te”, io vorrei 10 dobermann e mio padre ha la solita Katana finta e un mitra Uzi di plastica.
Quella sera, mentre aspettavamo che il vicino venisse sgozzato da qualche malintenzionato, abbiamo scoperto che soffriva di sonnambulismo.

“Cretini tornate a letto! Mi ha detto la vicina che di notta urla sempre!”

Mio padre non ci aveva avvertito prima.
Peccato, perchè c’eravamo già vestiti da ninja e ingoiato gli anelli più preziosi.

Sono partito da un ricordo come questo, aiutato con del fosforo e l’ ipnosi! 😛
Ho trasformato i segreti della mia famiglia in una storia d’amore. Ci ho messo un pizzico di Giappone e un gatto nudo!
Il libro del Portinaio è stato scritto.
Ora tocca all’Editor capire se non verrò querelato.

astroboy

Drin drin

“Ciao! Sei stato selezionato per una trasmissione che metterà in luce il tuo talento?”
“Guarda mi lusinga, ma io non riesco proprio a stare davanti alle telecamere”
“Ma è una grande opportunità”
“Ti ringrazio, ma volevo solo metteremi alla prova”
“Ok! Contento tu!”

Click

Drin drin

“Gabry c’è un mio amico che cerca aspiranti stupidi per una trasmissione che metterà in luce la demenza umana”
“Finirò da Barbara D’Urso a parlare di cavallini nani e ostioporosi?”
“Più o meno! Ma è una grande occasione!”
“Ti ringrazio, ma la televisione ingrassa e poi la mia voce mi fa cagare!”
“Ok! Contento tu!”

Click

astroboy

Le occasioni, diceva Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos (per gli amici Piero,) si ripresentano in un modo o nell’altro. E’ dal passo precipitoso che non si può tornare indietro.
Ho dovuto scandagliare 30 anni di memorie, intrecciare storie e inventarmene altre per mettere insieme una sola pagina. Intanto passavano treni super veloci e arrivavano proposte e persone pronte a vendermi chissà quale fama.
Come faccio a spiegare loro che non è la partita del successo che voglio vincere? Non ho nel Dna la sete di notorietà…tra piume di angelo e archi incantati negli occhi splendono stelle fatate cazzo la sindrome di cristinadavenatuttoattaccato.
Io non so scrivere, non ho metodo, lo faccio solo per dire qualcosa a qualcuno. E il primo sono io.
Nell’assurdo della mia vita ho scoperto che quello che diceva Piero è vero!
Le mie occasioni si sono ripresentate sempre DUE volte. Alla prima mi hanno beccato distratto e impreparato. Ora invece mi riscoprono pronto!

astroboy

Ho promesso che non si pentiranno di avermi trovato!

Questo libro è dedicato a un mio parente che non c’è più e a una persona che custodisce gelosamente un mio giocattolo.
Tutti e due “dormono” a loro modo. Io sto solo cercando di risvegliarli “a modo mio”.

 

Il Portinaio

“In mezzo alle pagine di questo mio libro ci sei tu,
davvero difficile lasciare i ricordi e andare giù,
quasi sicuramente tu mi dirai di no
ti chiedo solo un istante ancora un po’ “
(I.G.)

Per Dio meglio questa!! 🙂

“Quanti giorni su quei neri banchi
quanti sogni non ricordo più,
ma un pensiero assopito si fa avanti 
è quel libro che leggi ora tu” (I Cavalieri del Re)

 

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