CAT SITTER
Orfano di Bandito e Petunia, che sono stati rinchiusi in qualche Pensione per cani “sensibili”, di chi mi prenderò cura con amore e ossessione?
“Ciao sono la tua amica che va in vacanza mentre tu rimarrai in città, vuoi curarmi i gatti?”
“Guarda forse vado via 4 giorni…”
“Ti pago!”
“Quanto?”
“3 etti di carne salada”
“Ok ci sto!”
Quindi i protagonisti di questo lungo caldo agosto non saranno i carlini bipolari, ma due gatti…
“Scusa amica che vai in vacanza ma le tue gatte sono Europee?”
“Ma che dici?”
“Marocchine?”
“No, sono le mie foffole…”
“Che razza è?”
“Sono le mie cappere…”
“Non è che sei in Mexico e ti stai prendendo dei funghi allucinogeni?”
Ecco i miei compiti da fare fino al 25 Agosto:
1: Cambiare la lettiera piena di cacca e pipì. Mettere nei sacchettini ingienici i loro escrementi e buttarli nella spazzatura
2: Lavare le ciotoline e scegliere dal ricco menù le scatolette da proporgli (piccione/salmone – topo/tonno pinne gialle – lucertola/aringa)
3: Tre cucchiaiate di crocchette
4: Acqua fresca tutti i giorni
5: Annaffiare le piante di marijuana ed essiccare le foglie di coca
6: Dare da mangiare ai pesci rubati nei paradisi fiscali dove tengono il loro c/c segreto
7: Rinvigorire il lievito madre
8: Pulire il pavimento dalla sabbia che i gatti buttano in giro
9: Areare la casa
10: Idratare l’ostaggio che tengono rinchiuso nello sgabuzzino
E meno male che dovevo solo accudire i gatti. Sto diventando un ragazzo alla pari, una specie di filippino!
Appena entrato le due micine (Phoebe e Yuki) stavano giocando sul letto come delle pazze
Yuki, secondo me è quella più sveglia, ricorda un po’ Bandito. Ha più coraggio, fa le fusa e mi prende un po’ per il culo.
Phoebe è la cagasotto, potrebbe essere la reincarnazione di Petunia, sparisce in un nano secondo, si nasconde dietro ogni pertugio e caga come una lince.
Siccome la padrona dei felini è abbastanza apprensiva (ed è la mia infermiera ufficiale) ogni giorno le mando delle foto, per mostrarle che sono vivi e vegeti.
Ops ho sbagliato!
Tra i miei parenti non annovero grandi estimatori di gatti.
Ricordo quelli che aveva mia nonna, che andavano e venivano come prostitute.
Abitando vicino ad una statale, sopravvivevano circa tre mesi, ma non andavano ad incidere sull’economia famigliare perchè a loro venivano dati solo avanzi e latte scaduto.
Ricordo i nomi alquanto bizzarri. Io pescavo dai miei eroi infantili.
C’era Gobbolino il gatto della strega (la strega era mia zia), tutto nero con gli occhi verdi. E’ finito sotto un auto-treno con gli intestini spiaccicati sulla vetrina dell’allora O.B. (ora Mister Brico).
Poi Nuvola (nome di merda scelto da mia nonna) che partorì 4 micetti. Uno schiattato dopo tre giorni, l’altro schiacciato accidentalmente da un mio amico mentre correva…la madre scocciata di questo infanticidio si levò dai coglioni.
Io e la mia dolce nonnina così ci prendemmo cura dei due orfanelli dai nomi televisivi: Bun Bun (come il cane orfano dell’omonima serie televisiva) e Cicciolino (versione maschile di una famosa deputata degli anni ’80).
Cicciolino finì sotto un’auto dopo 4 mesi e le sue cervella furono studiate per capire come mai i gatti attraversano sempre quando passano le macchine.
Rimase Bun bun che diventò la mia ombra. Per anni ho studiato con lui al mio fianco, gli davo le carezze, il latte cagliato e gli spaghetti d’angelo.
Poi un giorno anche lui, mentre passava la parata dei militari con i carrarmati, le majorette e tutti i partecipanti alle miglie miglia, andò a rifugiarsi vicino ai Dobermann del mio prozio.
La sua testa diventò la polena della cuccia dei cani assassini e le sue zampe usate come portachiavi.
Dei gatti mi piace l’indipendenza, dei cani i vestitini a forma di hot dog…di loro mi prendo cura…più o meno!
Il Portinaio
Aspettate c’è tutto il Raccontastorie da ascoltare!