scuola giapponese
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M’HANNO BOCCIATO

Il mio curriculum scolastico è alquanto discutibile.
Essendo stato bocciato due volte, in famiglia sono considerato un somaro.
Non che i miei parenti abbiano ricevuto lauree ad honorem.
La prima è mia madre, che tutti gli anni a Settembre, il primo giorno di scuola, racconta alla nipotine delle sue amiche di aver vinto il premio per il più bel tema d’Italia.
Le avessero dato dei soldi o dei crediti formativi. Solo un libro e pare una menzione alla radio.
Però l’hanno bocciata in prima elementare, che manco le capre. 😛
Lei sostiene che era colpa della maestra. E si sa è sempre colpa della maestra.
Pare la picchiasse per le sue origini merdionali, ma soprattutto perchè non portava i fiori a scuola.
Era usanza nella sua classe una sorta di sorteggio.
Chi vinceva doveva portare omaggi “petalosi” all’insegnate, che era soprannominata la iena.
Vai a sapere se questo ricordo sia vero, ma una così l’avrei fatta cacciare oppure sedotta con del cuore di maiale, altro che margherite e violette.
Mio padre si è comportato bene, credo abbia finito gli studi nei tempi giusti: 5+3+5.
Poi ha abbandonato l’università per divertirsi con mia madre e per cercare fortuna al nord.
Mia cugina che vanta di essere la più intelligente dell’universo è stata bocciata due mesi fa al concorso per docenti.
Lei non poteva crederci.
Lei che era stata promossa alla maturità perchè metà della commissione era formata da amici di suo padre.
Lei che ha fatto l’Isef.

“Guarda che è una università difficile”
“Immagino l’esame di pallavolo”
“C’è anche medicina nello sport”
“E cosa imparate? I massaggi del perineo?”

Io la sfotto spesso, ma lei non si offende. Però mi risponde “Guarda tu cosa hai combinato”
Mi hanno bocciato e allora? Mica mi vanto di essere Umberto Eco.
In effetti se ci penso non avevo tutte le colpe.
Il primo anno delle superiori ero la vittima preferita del professore di scienze e geografia. Siculo doc, rabbioso e con quel tarlo in testa: “Punirò tutti i parenti di quell’allievo che un giorno si è affacciato alla finestra e mi ha ulrato terrone”
E chi era quell’allievo? Mio cugino.
Potevo studiare a memoria tutto, ma il voto era sempre 5.
Alla maturità invece tutta la mia classe fu vittima della riforma della scuola, che prevedeva per le scuole non più commissioni provenienti da tutta italia, ma da zone limitrofe.
Una strage. Da noi vennero insegnati cattivissimi di un istituto di Busto Arsizio, noto a tutti per essere fra i migliori d’Europa.
Su 56 maturandi ne fecero fuori circa 30.
Mio padre mi sta ancora inseguendo per menarmi.
Poi annovero cugini che non hanno finito a stento le scuole dell’obbligo, zii che sono emigrati in Calabria per avere un diploma, lauree prese a suon di mazzette e corsi di sarta spacciati per master in biotecnologia medica marziana.
Sta di fatto che i miei parenti quando litigano hanno una solo battuta in tasca: “Perchè tu sei un ignorante!”
Vale per tutti! 😛

Il Portinaio

Il caso diplomatico della settimana è questo: mia cugina (nota razzista) ancora incredula della sua bocciatura al concorso docenti, non si capacita che i suoi cugini del sud possano insegnare. Ha osato sottolinearlo davanti a una delle mie zie meridionali che è corsa subito a riferirlo.
Ora il rapporto si è inasprito.
Vi terrò informati, magari scatta la bagarre. 😉 (come QUESTA)

 

 

 

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