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PLEASE, SAVE MY EARTH

please save my earthMancava giusto una settimana.
Il Portinaio era pronto a sferrare il suo secondo “attacco” al Giappone.
Il 18 marzo alle ore 14:00 il volo AZ786 mi avrebbe portato a Narita.
Senza Lady Disturbia, ormai persa nei meandri del Bresciano e intenta ad imparare nuovi mestieri.
Il compagno di viaggio selezionato dal Portinaio è stato il suo Webmaster, Marco. Erede senza ombra di dubbio della Fottuta Gaijin.
L’11 marzo ho passato una notte di inferno. Non mi era mai successo di aver eun attacco di cervicale. Manco fossi un vecchio che vive in un garage umido.
Invece di dormire sono rimasto in bagno, in preda a nausee pre-mestruo, giramenti di capo e sudorazioni abbondanti.
Mia mamma il giorno prima aveva sognato che si allagava la cucina.
“Gabry non puoi capire, ho sognato che c’era un sacco di acqua per tutta la casa e tu non c’eri”
“E dov’ero?”
“In Giappone…e poi tuo padre non poteva aiutarmi”
“Ci sfido è sulla carrozzella!”
“Stronzo!”
“Potevi sostituirli la protesi alla gamba con un mocio vileda!”
Mia mamma dice di essere una strega, che lei se lo sentiva.
Io dico che porta sfiga e che quando fa la terrona sensitiva mi ricorda solo quelle ciarlatane che leggono le carte sulle reti private.
Il giorno che mi butto in politica giuro che faccio chiudere tutte le cartomanti e quelle che danno i numeroial lotto! Anzi no, le faccio rinchiudere!
Finalmente alle 6 del mattino mi sono addormentato.
Io non superstizioso, ma possibile che il mio corpo stesse sentendo il terremoto?
Alle dieci mi ha chiamato la mia amica Barbara.
Non sapevo della tragedia che aveva colpito il Giappone.
“Pronto Gabry…sono tutti per strada”
La prima cosa che mi è venuta in mente è stato il carnevale, forse la mia amica Barbara era in mezzo ai carri di qualche festa paesana.
“Sto monitorando il tutto”
La cervicale non mi dava tregua, continuavo a non capire, poi le parole “Tokyo ha retto al terremoto”
In quell’attimo la mia testa ha smesso di provare dolore.
Cento mila pensieri sono entrati nel mio cervello.
Cosa devo fare? Chi devo chiamare? Come posso aiutare?
Mi sono collegato al computer per vedere le notizie dell’Ansa, del Corriere e di Repubblica.
Più mettevo a fuoco le dimensioni del disastro più cresceva l’ansia per le condizioni dei miei amici.
Sono andato a leggere i loro blog, le loro pagine facebook e i messaggi di Twitter.

Bea è sempre lucida e coerente, non perde mai il suo umorismo:

…Ero al nono piano di un edificio quando il terremoto ci ha colpite, me e la mia amica Chihiro, di sorpresa, come ha colpito di sorpresa tutti gli altri del resto. Ci siamo guardate ed abbiamo capito subito che era qualcosa di diverso: non terminava…

Sirdic ha potuto constatare con i suoi occhi la reazione dei suoi colleghi al terremoto:

Bel posto, la ditta, per rimanere bloccati il venerdi sera. Sono arrivato a mezzogiorno e dopo due ore ho gia’ le scatole piene, poi arriva il terremoto…

Sara mi ha dato un’ emozione tanto intensa da rimanere pietrificato:

Il Venerdi’ e’ solitamente il giorno piu’ bello della settimana per me. Gia’ di prima mattina quando mi sveglio il pensiero che occorre solo un rush finale prima della prolungata pausa del fine settimana mi da un’insperata energia…

Luca l’ho conosciuto il mese scorso a Milano e sono stato contento di sapere che sta bene:

Luca sta bene…Hanno bloccato i treni e sta tornando a casa a piedi, ancora 6 km…

Takis mi ha tenuto costantemente informato della situazione della famiglia di sua moglie, abbiamo parlato tanto, discusso e riso. Perchè l’unica cosa che potevo dargli era il mio sorriso! Enrico mi prendeva in giro per la mia paura degli aerei e cercava di fare buon viso a cattiva sorte. Ora so che si è spostato dal Giappone e sono molto più tranquillo per lui!
Murasaki ha dato notizie veloci ma tempestive, sembrava che a Tokyo tutti fossero salvi. Nessuno pensava al peggio. Tutti mi dicevano di partire comunque, erano loro che mi davano il coraggio.
Ho seguito con attenzione Lorenzo e i suoi aggiornamenti. La mia cervicale dopo un attimo di adrenalina ha ricominciato a farsi sentire, preso da un attacco di ipocondria sono andato al pronto soccorso e la mia amica Elena mi ha fatto una bella puntura di Plasil, controllato la pressione e dato degli anti dolorofici.

Due giorni dopo sul blog di Micchan ho visto una foto di un Sakura, uno dei primi di questa stagione.
Sono certo che i ciliegi ritorneranno a fiorire.

Il Portinaio

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