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WEEKEND CON IL DECADUTO

“Dai vieni a trovarmi sono venuto apposta dalla bassa Emilia a Milano”
“Ma sono assonnato, stanotte non ho dormito perchè c’erano dei teppistelli che si menavano sotto casa”
“Dai sono qui in un posto fighissimo a cena con dei bergamaschi”
“Sei matto? Quelli votano la Lega! Se mi vedono conciato come un cosacco come minimo mi picchiano”
“Dai sono in un ristorante giapponese, magari ti passo sotto banco un po’ di tempura”
“Ok ci sto! Ma piantala di dire – Dai -“

Fighissimo ha detto?

“Scusa non mi hai detto dove sei?”
“Vicino a Corso Como!”

scream emoticon what's up

Sono entrato in questo ristorante sperando fosse vuoto e invece…che Cristo!
Perchè mi guardano tutti? Continuate a mangiare!
Sì ho i baffi da Tricheco, ma tu hai dei tatuaggi che fanno pena. Ci sono 14 gradi e vai in giro con la canottiera nera solo per far vedere due spirali, un teschio e la scritta “Sono il re di me stesso”. Il tuo tatuatore andrebbe denunciato!
Ma poi perchè le modelle vengono in questi luoghi? Tanto non mangiano! Nel loro piatto c’è solo un Iphone collegato a Instagram. Come fate a stare in piedi a popcorn e Vodka?
Forse il segreto è nel bagno delle donne, c’è sempre una fila pazzesca.
Basta una tessera della Feltrinelli, magari un cd, 5 Euro arrotolati ed ecco come farsi passare l’appetito e resistere tutta la sera.
Ma eccolo il mio amico!
Come si è vestito? Mi ricordavo che aveva tutti quei tatuaggi, ma anche lui poteva tenerli nascosti!

“Ciao! Sono arrivato!”

emoticon what's up
Ho sbagliato non era lui!!! Che figura di merda!
Scusi signor tamarro con il naso pronunciato e il cappello da Michael Jackson fuori moda. Rimanga pure qui al tavolo con il suo sistema prostitutivo a parlare di tenedenze giovanili e a sperare di tirare su qualche soldo con le sue PR scheletriche.
Ci sono cloni di Fabrizio Corona, di Briatore, di mia Cugina e delle veline. Ora esco come quelli che vendono gli accendini, tanto i miei 10 secondi di notorietà sono finiti.

Drin drin

“Ma dove sei?”
“Nel locale!!! Alza la mano che non ti vedo!”
“Ho una camicia bianca”
“Non ti potevi mettere un ombrello in testa?”
“Allora mi vedi?”

emoticon arrabbiato

“Eccoti!”
“Ma non è una camicia bianca…èuna camicia di forza!”
“Pirla!”

Ho passato la sera a guardarmi intorno.
Nessun uramaki mi è stato infilato in tasca.

“Ciao io sono l’organizzatrice della cena, sono bionda platino, fumo le Vogue, ho un abito nero, sono separata, ho due figli e questo è il mio nuovo ragazzo  che lavora in banca, è un po’ tonto ma gli voglio bene. Sai devo esssere io il centro dell’attenzione”
“Quanti anni hai?”
“36!”
“Abbiamo la stessa età e sembri mia zia!”

Non le ho detto così, perchè c’era la musica troppo alta. Quindi annuivo soltanto.

“Cosa fai nella vita ragazzo coi baffi?”
“E’ blu!”
“????”
“Scusa non ho capito niente! Facciamo che ti parlo quando usciamo!”

Poi che coglioni sti qui che mi passano davanti con i loro cellullari con il flash! Che cazzo si fotografano.

“C’è Kakà seduto di fianco a te!”
“Ahahahahhahaaahah pensavo fosse un addetto alle vendite di Decathlon!”
“Vuoi farti una foto anche tu con lui?”
“Con quello dei Ringo? Anche no!”

rido lacrime
Verso mezzanotte il ristorante si è svuotato, discorsi come “figa che storia”, “passami la bamba”, “ti taggo” e “Non ti hanno ancora arrestato?” sono andati scemando, il rumore dei messaggini ha smesso di essere ossessionante e quelli di fianco a me (non Kakà) hanno litigato.

Lui ha detto a lei:

“Non ti permettere di trattarmi così, non sono tuo figlio”

Lei ha detto a lui:

“Bravo adesso vai dalle tue amiche troie!”

Che bella cena romantica. Perchè non vi tirate l’Ipad dietro. E’ tutta la sera che avete gli occhi da un’altra parte. Teste di cazzo!
Ho pregato che vi si rovesciasse la zuppa di Miso sui vostri prodotti teconologici, ma niente! L’entità che ci governa ha lasciato perdere le vostre anime. A casa morirete di noia. Tu povera Milf ti accorgerai di essere una vecchia e che non puoi stare dietro a ragazzini impizzati, che fai fatica con le ginocchia su quei tacchi alti, che non hai più un punto vita, che i soldi non bastano più.
Mentre tu bamboccione le farai un sacco di corna, poi un po’ di sale negli occhi per convincerla che non è vero e fra dieci anni dovrai spingere la carrozzina e cambiarle il pannolone.

“Vuoi un Braulio?”
“Grazie molto gentile!”
“Vuoi una birra?”
“Oh grazie…molto gentile”
“Vuoi uno spumante?”
“Non vorrei mischiare!”

Ma chi è questo signore gentile? Perchè il locale è chiuso? Cos’è questo odore di sigaretta?
Ci sono le serrande abbassate, siamo rimasti solo noi “bergamaschi”!
Oh no! Se mi fanno il controllo dell’origine scoprono che i miei sono meridionali e mi appendono da qualche parte.
Però che bello fumare in un locale! Le sigarette intendo…

happy emoticon
I discorsi che ho sentito trattavano del nuovo modello di Hogan, di fame chimica, della chiusura mentale bergamasca rispetto alla vita meneghina, di coma etilici.
Perchè non parliamo anche del problema delle fibre sintetiche nelle camicie, del viaggio di nozze di Belen e delle nuove hit musicali dell”inverno?
Potrei salire sulla sedia e leggere una poesia di Natale, visto il freddo che è sceso.
E poi abbassate ‘sto volume! E’ un’ora che chiamo Valentina quella di fianco a me, invece si chiama Vera.
Poi Vera mi prende per mano e mi porta fuori dal locale.
Mi dice che qui si mangia di merda, che è una zona di merda, ma siccome non l’ha organizza lei sta cena je tocca venì, per non andare in guerra. Bisogna sopportare.
Un signore delle rose si avvicina e Vera, lei gli dice qualcosa in una lingua antica.
Lui si commuove e le regala un fiore.

“Cosa gli hai detto?”
“Niente…”
“Ma non ho mai visto una cosa del genere”
“Sono stata educata…non come tutti questi stronzi che li mandano affanculo”

stupito emoticon
Neanche il tempo di commuovermi e di capire chi fosse questa strana ragazza che sono stato trascinato in un locale alla moda milanese.
Abbiamo dovuto attraversare risse fra cocainomani, risse fra spacciatori ed evitare Pr sottopagati.
Bene! Se prima non sentivo niente qui è come stare in mezzo ai sordi.
Infatti la gente ballava, beveva e invece di conversare si mandava What’s up e aggiornava Facebook ogni 3 minuti.
La battuta più bella l’ho sentita dire da due enormi uomini di colore che al bancone hanno chiesto Negroni ridendo come i matti.
Il Dj doveva avere le piattole perchè non stava fermo un secondo.
Il sistema prostitutivo girava per i locali omaggiando i clienti con cappellini di plastica e bracciali fluorescenti.
Ma regalami un biglietto del tram che me ne torno a casa!

“Portinaio mi senti?”
“No! Però se vuoi ti leggo il labiale”
“Mi sembra tutto così triste”
“Dai alla fine non è che puoi stare sempre al bar a parlare della crisi di governo e della situazione femminile nell’Iran degli anni 60…poi sicuramente mi uscirà un bel post”
“E’ la solitudine della moltitudine”
“Non ho capito! Ripeti!”
“Guardali! Nessuno si guarda in faccia, sono tutti ciuchi, pippati e girano con ragazze che al posto delle tette hanno costole e due capezzoli mosci”
“Dai magari con un paio di gnocchi alla sorrentina si riprendono”
“Piantala di dire – Dai -“

Adesso mi faccio esplodere. Sono rinchiuso in una gabbia, con questa puttanona che mi balla sui piedi e si vanta di conoscere il testo dell’Harlem Shake.
Il mio amico li disprezza…e allora perchè rimaniamo?
Qui nessuno si accorge di te. Ti spingono, ti rovesciano drink sulla manica e ti bruciano con le sigarette.
Puoi piangere, che tanto nessuno ti consola, puoi ridere che tanto nessuno si divertirà con te…però provate a scoreggiare dopo aver mangiato dello spezzatino con le zucchine come ho fatto io!
E come se si accorgono!
Ovviamente io ero già nell’aria fumatori!
Così mi si è accesa una lampadina!

smile emoticon
“Senti ho un’idea. Ormai sono le 4 del mattino, la gente vomita e sbiascica, non riesco più a captare discorsi interessanti, i vip sono andati a casa, perchè non mi seguite tu e la tua amica Valentina?”
“Si chiama Vera!”
“Sempre con la V inizia”

Sotto la pioggia rinchiusi nella mia auto ecco rivelarsi i nostri alter ego: Giupi lo scrittore e il Portinaio.
Abbiamo inziato a leggere i nostri pensieri persi nel telefonino, i racconti salvati sul computer e ad ascoltare parole migliori.
Sono bastate una storia e la voce di Giupi per tramutare i locali di Milano in giardini pensili, le auto in carrozze e le donne in dame eleganti.
Io ho balbettato i miei post cercando di ridare un po’ di cellulite alle modelle e serenità ai PR infreddoliti.
Mentre Vera… ecco Vera ci ha liberato da quel senso di pesantezza. Perchè fra tutti quei decaduti abbiamo trovato lei, che con una parola potrebbe comprarsi il mondo, mentre invece l’ha donata a chi ne aveva più bisogno, in cambio di una rosa.

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Questo weekend è decaduto qualcuno che ha influenzato la nostra vita negli ultimi 20 anni. Se facessimo decadere anche noi alcune figure che al nostro fianco non dovrebbero più esistere, forse il cambiamento e la risoluzione arriverebbero più in fretta.
Basta solo una parola, basta solo dire Basta!

Il Portinaio

occhiolino emoticon

 

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